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La pandemia spinge la transizione economica

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La pandemia spinge la transizione economica

La pandemia non ha fermato la transizione energetica, ma anzi ha impresso un'accelerazione ad alcune tendenze già in atto, che porteranno il settore a fare «un salto nel futuro». Concetto rimarcato da Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione, che al recente convegno Aeit ha parlato di come la rete di distribuzione giochi un ruolo fondamentale in questo processo. Il cambiamento del sistema energetico è proseguito durante i mesi dell'emergenza: a dimostrarlo è il fatto che il 50% del consumo di energia elettrica è stato coperto da fonti rinnovabili, la cui quota di mercato è cresciuta a fronte di una riduzione della domanda energetica. In questo scenario sarà sempre di più l'Europa a far da guida nella transizione energetica: per i prossimi anni, tra il 2018 e il 2050, ci si attende una crescita del 62% della domanda globale. Da parte sua, E-Distribuzione ha fissato una serie di linee guida strategiche per lo sviluppo della rete, che si fondano su tre obiettivi in linea con le politiche in materia dell'Unione europea e dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: contribuire allo sviluppo delle comunità, sia urbane che rurali, implementando tecnologie all'avanguardia, favorire l'innovazione a beneficio dei clienti e degli utenti e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, rinforzando la rete e integrando le energie rinnovabili. Un esempio di come sia possibile applicare questi tre pilastri insieme è il progetto «Puglia Active Network», che E-Distribuzione ha avviato nel 2014 con il cofinanziamento della Commissione europea e che rappresenta una concreta implementazione delle reti intelligenti e flessibili.

Ilva chiusa da mesi ma è tutta colpa di un errore umano
Imagoeconomica
Altoforno 1 sequestrato dopo un rogo frutto però di valutazioni inesatte, non di carenze all’impianto. Intanto 4.550 operai in Cig.

La crisi dell’ex Ilva di Taranto dilaga nelle piazze e fra i palazzi della politica, con i sindacati in mobilitazione. Tutto nasce dalla chiusura dovuta al sequestro probatorio dell’altoforno 1 del sito pugliese dopo un incendio scoppiato il 7 maggio. Mesi e mesi di stop produttivo che hanno costretto Acciaierie d’Italia, d’accordo con il governo, a portare da 3.000 a 4.450 i lavoratori in cassa integrazione, dato che l’altoforno 2 è in manutenzione in vista di una futura produzione di acciaio green, e a produrre è rimasto solamente l’altoforno 4. In oltre sei mesi non sono stati prodotti 1,5 milioni di tonnellate di acciaio. Una botta per l’ex Ilva ma in generale per la siderurgia italiana.

Mondiali 2026, il cammino dell'Italia: Irlanda del Nord in semifinale e Galles o Bosnia in finale
Getty Images

Gli azzurri affronteranno in casa l’Irlanda del Nord nella semifinale playoff del 26 marzo, con eventuale finale in trasferta contro Galles o Bosnia. A Zurigo definiti percorso e accoppiamenti per gli spareggi che assegnano gli ultimi posti al Mondiale 2026.

Pd contro un’Alta corte per le toghe. Peccato che l’avesse nel programma
Elly Schlein (Getty images)
I dem vogliono affondare la riforma Nordio ma dimenticano che alle ultime elezioni politiche assicuravano la creazione di un nuovo «tribunale» disciplinare per i magistrati. Se lo fa il governo, però, è da boicottare.

«Proponiamo di istituire con legge di revisione costituzionale un’Alta corte competente a giudicare le impugnazioni sugli addebiti disciplinari dei magistrati e sulle nomine contestate». La citazione sopra riportata non proviene da un documento elettorale del centrodestra o da un intervento pubblico del guardasigilli Carlo Nordio, bensì dal programma elettorale del Pd alle elezioni politiche del 2022. Eppure, nonostante questo, durante l’approvazione della riforma della giustizia varata dal centrodestra, i dem, contrari al pacchetto di modifiche varato dalla maggioranza, hanno lanciato strali anche contro questo punto, dimenticandosi che era parte del loro programma. «Si vuole costituire una magistratura giudicante e una magistratura requirente come due corpi separati e culturalmente distanti, selezionati da due concorsi diversi, con due Csm distinti e con un’Alta corte disciplinare che risponde a logiche esterne alla magistratura stessa.

Il papa censurato da France Presse
Papa Leone XIV (Ansa)
Nel commentare la dichiarazione dei vescovi Usa sull’immigrazione, il pontefice ha ribadito il diritto a controllare i confini. I media francesi hanno omesso il passaggio.

Papa Leone XIV ha risposto ai giornalisti che si trovavano a Castel Gandolfo martedì sera e si è espresso su vari argomenti: la pace in Ucraina, le stragi in Nigeria, i suoi progetti di viaggi apostolici per il 2026 e anche delle sue abitudini quando soggiorna a Villa Barberini. Tra temi trattati c’era anche la gestione dell’immigrazione negli Stati Uniti. Come scritto da Vatican News, il Santo Padre ha commentato la dichiarazione sui migranti pubblicata, giovedì scorso, della Conferenza episcopale statunitense.

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