
Ansa
Operazioni a tappeto contro i clan africani: sequestrati 80 milioni di euro provento di droga e prostituzione. La zona più colpita è la fascia fra Abruzzo e Marche, proprio dove fu massacrata Pamela Mastropietro.
Il terzo podcast di Ritratti è dedicato a Vittorio Valletta. Diresse la Fiat per vent'anni, dal 1946 al 1966, il periodo della grande espansione, diventando una delle figure chiave del decollo dell’industrializzazione italiana e del miracolo economico. Ma anche il responsabile della decisione di accentrare a Torino e dintorni l’industria automobilistica. Valletta fu rispettato, ubbidito, temuto, odiato. Al vertice di una gerarchia solida e potentissima che controllava l’azienda automobilistica, la sua parola era considerata definitiva su ogni questione aziendale. Verso il «Professore» (chiamato così per la sua antica docenza di contabilità) all'interno si professava un ossequio assoluto. La Fiat di Valletta fu un’azienda fortemente accentrata, che ottenne grandi risultati produttivi, tanto da arrivare a occupare la quinta posizione a livello mondiale quando il Professore lasciò la presidenza, nel 1966, a Gianni Agnelli. Questa è la sua storia. Buon ascolto.
Caro direttore, ieri Marcello Veneziani su questo giornale ha proposto una lettura della Repubblica, della sua settantacinquesima Festa, oggi 2 giugno 2023, e della nostra Costituzione, meritevole di grande attenzione politica. In sostanza, Veneziani sostiene una divergenza strutturale ed irriducibile, tra la nostra Costituzione e l’Italia vera, la nostra vera identità nazionale, la vera nazione italiana e il vero popolo italiano. La separazione tra Costituzione e Nazione-Popolo la riconduce all’atto di nascita: «...la Repubblica nacque con un peccato originale, fu concepita dentro il sistema dei partiti».
Prorogata sino al 27 agosto per il grande successo di pubblico, la mostra si interroga sull’influenza che Gustav Klimt ebbe sull’arte italiana di inizio ‘900. Fulcro dell’esposizione Giuditta II e Le tre età della donna, due tele iconiche del padre della secessione viennese, attorno alle quali si snoda un percorso espositivo di oltre 200 opere, con capolavori dei grandi Maestri del secolo scorso, da Felice Casorati ad Adolfo Wildt, passando per Vittorio Zecchin e Luigi Bonazza.