Il Coni annulla la sentenza sul caso plusvalenze e dispone un nuovo giudizio. Nell’attesa, la squadra di Massimiliano Allegri va al terzo posto, sfrattando dalla zona Champions Milan e Inter. Sul club però pende anche l’inchiesta per la «manovra stipendi».
Il Coni annulla la sentenza sul caso plusvalenze e dispone un nuovo giudizio. Nell’attesa, la squadra di Massimiliano Allegri va al terzo posto, sfrattando dalla zona Champions Milan e Inter. Sul club però pende anche l’inchiesta per la «manovra stipendi».L’angoscia per l’attesa che da mesi si è insinuata nello spirito dei tifosi juventini è parzialmente finita. Ieri il Collegio di garanzia del Coni ha cancellato la penalizzazione di 15 punti in classifica e annullato con rinvio alla Corte federale di Appello la sentenza sul cosiddetto caso plusvalenze. Dunque con quanto stabilito dall’organo di legittimità, che rappresenta il vertice della giustizia sportiva italiana, ad oggi la Juventus con 59 punti (e non più 44) si trova terza, da sola, in serie A. Ma i giudici della Figc «in diversa composizione» sono stati di nuovo chiamati in causa perché dovranno «rinnovare la valutazione» sul club di Torino. Questa decisione di certo non sorprende, visto quanto successo appena 48 ore fa, quando era stato lo stesso rappresentante dell’accusa, il procuratore generale dello sport, Ugo Taucer, a chiedere il rinvio con «rimodulazione della sanzione». Così il Collegio a sezioni unite (presidente Gabriella Palmieri Sandulli; Vito Branca competente in materia di questioni tecnico-sportive; Attilio Zimatore competente in materia di questioni disciplinari; Massimo Zaccheo competente in materia di questioni amministrative; Dante D’Alessio competente in materia di questioni patrimoniali e di questioni disciplinari) che ha atteso la chiusura della Borsa prima di pronunciarsi, avrà 30 giorni di tempo per far conoscere le motivazioni della decisione. E con ogni probabilità i giudici utilizzeranno gran parte, se non la totalità del tempo, a loro disposizione prima di rendere noti i ragionamenti alla base della scelta. Le «toghe», invece, sembra che si siano spaccate sulle singole responsabilità degli ex dirigenti: accolti i ricorsi di Pavel Nedved, Paolo Garimberti e Enrico Vellano, posizioni queste che diventano determinanti secondo il Collegio per la rideterminazione della sanzione da parte della giustizia Figc. Respinti invece i ricorsi proposti da Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Federico Cherubini. Nonostante il pronunciamento della sentenza è improbabile non immaginare che polemiche e turbamenti tra i tifosi bianconeri siano giunte al termine. Perché la giustizia sportiva ha scandito e continuerà a scandire nei prossimi mesi il tempo di ogni «passaggio» del futuro della Vecchia signora, proprio come un brillante regista di centrocampo. Peccato che la stagione sia quasi al termine e che le decisioni rischiano di essere adottate nella prossima annata. La Corte federale di Appello non potrà riunirsi prima di 15 giorni. Come se non bastasse la nuova sentenza della Corte potrebbe essere impugnata, sebbene soltanto per «violazione di diritto» in un tempo di ulteriori 30 giorni. Tutto ciò vuol dire che si faticherebbe a far completare il percorso entro fine giugno (il 30 si chiude la stagione). Senza dimenticare che in questo procedimento la Figc avrebbe potuto intervenire «ad aiuvandum» dell’accusa sostenuta da Ugo Taucer, procuratore generale dello sport, ma il presidente Gabriele Gravina ha deciso di non costituirsi, restando fuori da questioni meramente di diritto. Ma torniamo all’iter sulle possibili prossime tappe, dato che incide pure su quanto e cosa potrebbe stabilire la Uefa in merito ai bianconeri. A Nyon il fastidio è duplice: in primo luogo per la lunghezza dei tempi italiani che di fatto impediscono di esaminare il caso Juventus, e poi per il cocente «sgarbo», ideato in parte proprio dalla Juve, chiamato Superlega. Sempre restando al tema europeo è inevitabile che la sentenza di ieri non abbia, in particolare, dei riflessi sulla corsa alla prossima Champions league. Con ogni probabilità Roma, Milan e Inter si giocheranno gli ultimi due posti disponibili.Alla luce degli sviluppi futuri i bianconeri dal primo filone sulle plusvalenze ne potrebbero uscire in maniera discreta. Infatti a destare le maggiori preoccupazioni in casa Juve è l’inchiesta sulla cosiddetta manovra stipendi, fatta in epoca Covid-19. Da questo fascicolo, sia sul piano penale che sportivo, dovrebbero arrivare le grane peggiori per i bianconeri. Gli addetti ai lavori ritengono che l’eventuale penalizzazione avrebbe un peso assai consistente, al punto da spingere la Juventus in serie B nella stagione 2023-2024. Un’altra vicenda resa famosa dall’intercettazione del 28 marzo 2020, quando l’ex capitano del club Giorgio Chiellini in una chat di gruppo con altri suoi compagni dice: «Ragazzi state tranquilli, vado dal presidente (all’epoca Andrea Agnelli, ndr) e firmo una scrittura a garanzia». Poi precisa che sarebbe uscito un comunicato stampa «diverso» per «questioni di Borsa». Infine consiglia ai compagni di non parlare con i giornalisti. Secondo i pm della Procura di Torino, i giocatori pur avendo accettato ufficialmente la riduzione degli ingaggi rinunciando a quattro mensilità (per un totale di 90 milioni di euro), ne avrebbero intascate tre grazie a delle scritture private firmate con la società. Di questa vicenda, sul piano sportivo, le indagini sono state chiuse lo scorso 12 aprile. Per gli sviluppi futuri ai tifosi bianconeri non resta che aspettare. In ansia.
Donald Trump (Getty Images)
Licei e università occupate, assalti alle aziende della difesa, scontri per far cancellare gemellaggi con Tel Aviv, proteste contro atleti e artisti israeliani, intellettuali sulle barricate. Ci avevano preso gusto, non si rassegnano.
Andrea Crisanti (Imagoeconomica)
Disegno di legge di Pd e M5s (su input di Crisanti) perché le ostetriche pratichino l’Ivg.