2025-03-07
Il Pd è spaccato, malumori Lega. Il Parlamento boccerebbe il piano di riarmo europeo
Giuseppe Conte: «Italia responsabile». Matteo Salvini: «Non affido mio figlio alle atomiche di Macron».Armiamoci e partite. Più o meno è questo ciò che Ursula von der Leyen ha detto ai Ventisette convenuti ieri al Consiglio europeo. Ma sui partiti italiani il suo piano ha l’effetto di un missile Stringer. Nel Pd è guerra per bande tra chi contesta il ReArm Europe «frettoloso e senza logica «(il copyright è di Giancarlo Giorgetti ministro dell’Economia, Lega) per ingabbiare la segretaria Elly Schlein e gli eurofanatici che stanno con Bruxelles a prescindere. La segretaria prova a essere «autonoma». Fa appello «alle nostre sorelle e ai nostri fratelli del Pse» perché «quella di von der Leyen è la strada sbagliata, noi non ci stiamo.» Elly ha provato a spiegarlo anche al leader spagnolo Pedro Sanchez che però le ha risposto. Andrea Orlando accusa il governo Meloni di essere diviso poi ribatte: «L’Europa di fronte alla sfida di Trump trae conclusioni sbagliate. Dobbiamo decidere se quei soldi servono per una mera sostituzione di fondi dentro la Nato o se l’Europa punta al multilateralismo perché non è detto che in futuro gli Usa, con o senza Trump, li dobbiamo considerare come nostri alleati». Dario Franceschi difende la «sua» Elly e fa sapere: «Condivido le affermazioni di Schlein». Assai indigeste agli eurofanatici: «er moviola» - soprannome che dice tutto dell’uomo -Paolo Gentiloni, già Commissario europeo e presidente del Consiglio, insiste: «Quella della von der Leyen è la strada giusta. Un conto è dire che va migliorata e un conto è dire, magari perché c’è un titolo infelice, che l’Europa è bellicista e guerrafondaia». Sulla stessa linea Lorenzo Guerini presidente del Copasir: «La proposta von der Leyen definisce giustamente l’obiettivo in termini di risorse, ma necessita di essere modificata». S’accoda Carlo Calenda che trova «sacrosanta l’iniziativa di von der Leyen» e incoraggia Forza Italia a sostenerla. È l’idea del grande centro alla Jovanotti che va da Tajani a Pina Picierno. La vicepresidente Pd del Parlamento europeo commenta: «La linea del Partito Socialista Europeo è inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una Difesa comune». Per ora tacciono i pezzi da novanta: Romano Prodi e Massimo D’Alema ultimamente iperattivo. Parla il «partito dei sindaci» con Gaetano Manfredi (Pd) che da Napoli anche come presidente dell’Anci (l’associazione dei Comuni) dice: i fondi europei di coesione non si toccano e Roberto Gualtieri sindaco Pd di Roma ribadisce: «Sarebbe sbagliato spostare i fondi di coesione alla Difesa. L’Italia si batta per evitarlo» (cosa peraltro avvenuta al Consiglio Ue). Elly Schlein rischia di fare la fine dell’asino di Buridano. perché il 15 marzo scatta l’effetto Serra (nel senso di Michele): la piazza per l’Europa. Perché Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli - la coppia di fatto di Avs - la toccano piano. «La von der Leyen è inadeguata e pericolosa» e «quel piano è pura follia». Giuseppe Conte (M5S) va giù duro perché teme la concorrenza della Lega. Grida: «Il piano Von der Leyen per spese folli in armi dei Paesi europei non cade improvvisamente dal cielo. Il governo Meloni - di cui fa parte anche Salvini - né è totalmente responsabile». Incassa un’equivicinanza di Matteo Renzi: «La sicurezza europea è un’esigenza imprescindibile, ma Ursula von der Leyen non sa fare piani strategici». Matteo Salvini di rimando: «Per von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi. È questa la via maestra per un continente in pace? Di certo io non metto mio figlio in mano a Macron e alle sue testate nucleari. Per me è una scelta sbagliata a partire dal nome». L’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani da Forza Italia va al contrario: «Pieno sostegno al piano von der Leyen. La difesa europea, era il grande sogno di De Gasperi e poi di Berlusconi, non può che essere un fatto positivo». Poi ribadisce: «Non ci sono divisioni nella maggioranza» ma c’è pure una certa fedeltà al Ppe da rispettare. Sul fronte di Fdi, Carlo Fidanza, capodelegazione al parlamento europeo, afferma: «Bene che sia accolta l’idea portata avanti da sempre dall’Italia e da Giorgia Meloni di scorporare le spese militari dal Patto di stabilità, ma non può esserci garanzia di sicurezza per l’Ucraina che non veda impegnati gli Usa insieme agli europei». E Raffele Fitto, vicepresidente della Commissione, rassicura sui soldi: «I fondi di coesione sono un’opzione: i Paesi non sono obbligati a usarli.» Serve a rasserenare un po’ gli animi. Però c’è chi si è preso la briga d’immaginare, sulla base delle antipatie espresse al piano von derLeyen e se non ci fosse una maggioranza di governo a cui tenere fede, come finirebbe in Parlamento. Il ReArm sarebbe bocciato: 182 voti su 440 a Montecitorio e 95 su 205 al Senato.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.