2025-01-12
Caso Laudati, neppure le indagini fermano la crociata «ambientalista»
L’ingegnere che lavorò per l’ex giudice chiede una variante urbanistica per bloccare un’operazione edilizia sgradita al magistrato. La guerra al progetto era emersa nell’inchiesta sui dossieraggi creati con Striano.Nell’inchiesta della Procura di Perugia sui presunti dossieraggi c’è un episodio che più di altri lega gli indagati Antonio Laudati, ex sostituto procuratore della Direzione nazionale Antimafia, e Pasquale Striano, il tenente della Guardia di finanza che era a capo del cosiddetto Gruppo segnalazioni operazioni sospette (sos) della Dna. Parliamo delle investigazioni effettuate dal militare per scongiurare un’operazione immobiliare a Santa Severa, frazione di Santa Marinella, Comune noto alle cronache per essere guidato dal sindaco hot Pietro Tidei. Proprio qui, infatti, Laudati aveva da poco acquistato un villino in un comprensorio a pochi passi dal castello sul mare di Santa Severa e confinante con l’ex convento dell’Immacolata concezione da anni al centro di progetti di riconversione immobiliare indigesti per il vicinato. Secondo la Procura di Perugia, Laudati, grazie alle informazioni raccolte da Striano, avrebbe fatto uscire un articolo sul quotidiano Domani e, il giorno stesso, avrebbe predisposto un appunto propedeutico all’invio di un cosiddetto atto d’impulso alla Procura di Roma, in cui si ipotizzava che dietro all’affare potesse esserci la criminalità organizzata. Un modo per far tramontare qualsiasi ipotesi di speculazione edilizia e non rovinare il paesaggio di fronte al villino di Laudati. Quando l’inchiesta umbra ha disvelato questo piano qualcuno era convinto che il progetto di nuove costruzioni potesse ripartire. Ma adesso si scopre che un uomo che aveva avuto rapporti professionali con Laudati è pronto a perorare una delibera di modifica del piano regolatore che, se approvata, obbligherebbe alla conservazione dell’area del convento, chiesa e parco compresi, facendo archiviare definitivamente qualsiasi progetto di nuovi appartamenti o nuove villette accanto alla dimora di Laudati. Prima di continuare conviene fare un passo indietro. Nel 2020, quando il magistrato compra il villino, a seguire la pratica di ristrutturazione è Domenico Fiorelli (tenete a mente questo nome), ingegnere e titolare di un’agenzia immobiliare a Santa Severa. A quanto risulta alla Verità, oltre a presentare la Cila (comunicazione di inizio lavori) del 2020, Fiorelli avrebbe anche seguito le pratiche per i lavori svolti da Laudati grazie al Superbonus di Giuseppe Conte. Il 31 maggio del 2021, secondo la Procura di Perugia, il magistrato avrebbe iniziato la sua battaglia personale per impedire la speculazione sul terreno dei frati. Una crociata in cui, stando alla ricostruzione degli inquirenti del capoluogo umbro, Laudati sarebbe stato affiancato da Striano. Quest’ultimo, su input di Laudati, avrebbe ficcato il naso nelle banche dati riservate per creare le condizioni che avrebbero poi permesso loro di chiedere l’apertura di un delicato dossier pre investigativo sulle infiltrazioni criminali nella località costiera. Quel giorno Striano «profila» i primi cinque soggetti di una lunga serie, tutti collegati alla vendita del convento dell’Immacolata. Il primo accesso riguarda proprio la «Curia generalizia frati minori conventuali», che pochi mesi prima ha ceduto alla Lilium maris srl l’area, in vista della costruzione di una cinquantina di appartamenti. Il 3 giugno 2021, il braccio destro di Laudati compulsa 26 volte le banche dati riservate, a caccia di sos e precedenti di polizia di una serie di persone collegate alla società acquirente. Il 7 giugno, il tenente continua le verifiche, facendo altri accertamenti. Complessivamente, gli accessi nelle banche dati che riguardano l’affare del convento sono 37, ma i risultati restano nei cassetti fino a ottobre 2022. L’occasione per rispolverare le carte è un piccolo caso di cronaca, un incendio doloso appiccato al ristorante di un familiare dei presunti investitori. Il 9 ottobre un giornalista del Messaggero pubblica la notizia dell’incendio, e lo stesso giorno, il finanziere anticipa a Laudati «una bozza dell’articolo, poi pubblicato il 26 ottobre 2021» sul Domani. Per la Procura di Perugia è evidente che l’uscita del servizio «sia stata di fatto pilotata da Striano, con l’approvazione e la piena consapevolezza del Laudati». Nella richiesta di misure cautelari a carico dei due indagati, il procuratore Cantone scrive che «l’attività illecita di Striano e Laudati ha comportato» un danno «alla Curia generalizia dei frati conventuali e alla Lilium maris srl». Nell’articolo pubblicato 17 giorni dopo che il magistrato lo aveva ricevuto in bozza, sono riportati i nomi delle persone «spiate» a giugno da Striano e, oltre a essere citato l’incendio al ristorante, veniva ipotizzato un giro di speculazioni immobiliari legate alla criminalità organizzata, interessata al convento. Con tanto di riferimento a un precedente interessamento poco trasparente all’area del convento, emerso dalle indagini sul Mondo di mezzo. Agli atti dell’inchiesta ci sono alcune intercettazioni di uno dei figli di Tidei con altri personaggi coinvolti nell’affare. Sentita dagli inquirenti perugini Maria Cristina Palaia, all’epoca sostituto procuratore della Dna, ha riferito che, quella sulla speculazione edilizia, era «un’annotazione molto precisa, circostanza inusuale» e che «non era abituale che ad un “dossier”» come quello sul convento, «venissero allegati articoli di giornale».Mentre Laudati e Striano attendono che il Tribunale del riesame di Perugia sciolga la riserva sul ricorso presentato dal procuratore Raffaele Cantone (che chiede l’accoglimento della richiesta di arresti domiciliari per i due indagati), la battaglia per fermare l’operazione immobiliare del convento dell’Immacolata concezione, come detto, non si ferma.E a portarla avanti è il già citato Fiorelli, l’uomo che si era occupato della ristrutturazione del villino di Laudati. Fiorelli, nel 2023, prima che scoppiasse il caso del presunti dossier della Dna, è stato il candidato sindaco (civico) del centrodestra alle elezioni comunali di Santa Marinella ed è stato sconfitto al primo turno per una manciata di voti da Tidei, di cui, tra il 2005 e il 2007, era stato assessore alle Attività produttive. Nell’ottobre scorso, Fiorelli ha portato in aula consiliare, grazie anche alla disponibilità del primo cittadino, una delibera avente come oggetto una proposta di «variante urbanistica del terreno “convento dell’Immacolata”» che se passasse, come abbiamo già detto, obbligherebbe alla «conservazione o restauro degli edifici esistenti». Il dibattito in aula, però, è complesso e la votazione viene rimandata, soprattutto grazie alla mediazione di Tidei, che propone la predisposizione di un atto più ampio, che prevederebbe la creazione di una serie di aree a verde pubblico a Santa Severa, tra cui uno nel parco del convento. La delibera sarà discussa di nuovo in aula domani. E non mancheranno le contestazioni.