In Emilia il potere si regge su parenti e amici

In Emilia il potere si regge su parenti e amici
Roberto Serra/Iguana Press/Getty Images
A Ferrara l'amministrazione di sinistra ha dato oltre 1,2 milioni di euro alla coop (finita poi in dissesto) della moglie dell'assessore. A Bologna fratelli e cugini ai vertici della sanità. E commissario dell'Asl è diventata l'ex presidente in odore di conflitto di interessi.
Il Colle frena Forza Italia sul Superbonus
Sergio Mattarella (Imagoeconomica)
Moral suasion del Quirinale per evitare che le modifiche degli azzurri eliminino la retroattività dello «spalma crediti». Passa l’emendamento del governo con il voto di Iv e l’astensione di Fi. Rinviata la sugar tax. Stop agli sgravi fiscali sostenuti da Palenzona.
Meloni: «La riforma della giustizia in Cdm nei prossimi giorni»
«Necessaria, come il premierato. TeleMeloni? Sono molto meno presente di tutti i miei predecessori, lo dicono i numeri. E vogliono pure impedirmi il confronto con la Schlein. La repressione del dissenso è una bufala di chi usava gli idranti contro lavoratori inermi. Sul Covid fatti tanti errori: voi coraggiosi».
Ritratti | Attilio Monti, il cavalier Artiglio dell'editoria

Attilio Monti era considerato uno dei pochi ''editori puri'' d' talia, benché il suo impegno nel settore editoriale fosse cominciato relativamente tardi, nel 1966. In quell' anno, allora sessantenne, si garantì il controllo dell' Eridania, nel cui portafoglio figuravano i quotidiani Il Resto del Carlino di Bologna e La Nazione di Firenze, ai quali sono stati poi affiancati Il Piccolo (poi ceduto), Il Telegrafo (oggi chiuso), il quotidiano di Roma Il Tempo e l' agenzia Polipress. Il cinquantottesimo podcast di Ritratti è dedicato a lui e alla sua storia. Buon ascolto.

«Salari bassi per colpa di 20 anni di euro». «Il giorno della Verità»
Daniela Santanchè, Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin
Giancarlo Giorgetti all’evento del nostro quotidiano incolpa la moneta unica per il calo degli stipendi, crollati all’inizio del millennio. Adolfo Urso: «L’Unione dovrà tutelare la produzione interna dalla concorrenza sleale. All’Italia serve un secondo produttore di auto».
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