2022-11-04
Immigrati, la Meloni cambia verso: «La priorità è la difesa dei confini»
Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il premier italiano a Bruxelles archivia i tentativi di ridistribuzione di Luciana Lamorgese: «Incontri positivi. Abbiamo parlato anche di come usare al meglio i fondi del Pnrr».«Sono contenta del clima che ho trovato qui a Bruxelles, probabilmente vedere e parlare con le persone può aiutare a smontare una narrativa fatta sulla sottoscritta e sul governo italiano, non siamo dei marziani. Dall’altra parte ho trovato persone che avevano voglia di ascoltare, è stato un primo incontro da cui nasceranno dossier concreti su varie materie». Giorgia Meloni ha chiosato con quel «non siamo marziani» il bilancio della trasferta in Europa che è servita per fare il punto su più dossier, tra cui il caro bollette, l’esecuzione del Pnrr ma anche i migranti. Tema caldo, quest’ultimo, perché con uno degli alleati chiave in Europa, la Germania, si è aperto un fronte di scontro dopo che il governo di Berlino ha chiesto a Roma di prestare «rapidamente soccorso» ai 104 minori non accompagnati salvati nel Mediterraneo dalla nave Humanity 1 battente bandiera tedesca. «Abbiamo parlato di flussi migratori, della richiesta italiana di un cambio punto di vista. La priorità per noi diventa una priorità che è già prevista nelle normative europee, che è la difesa dei confini esterni. Anche questa è una materia molto delicata e importante, sulla quale ho trovato orecchie disponibili all’ascolto», ha detto la Meloni al termine del giro di incontri facendo un breve riassunto alla stampa. Poi «abbiamo parlato di come spendere al meglio» i fondi «in particolare del Pnrr, anche a fronte delle difficoltà che ci sono, come l’aumento delle materie prime e l’inflazione: di come riuscire a lavorare insieme per implementare il Pnnr per fare in modo che queste risorse arrivino a terra anche ragionando su quelle che oggi sono le grandi priorità, come la questione energetica». Su questo punto, la Meloni è tornata a ripetere ai vertici Ue che occorre dare il prima possibile concretezza a una soluzione europea sui costi dell’energia» e su «un tetto al prezzo del gas». La giornata è stata fitta di appuntamenti. Prima ha avuto un pranzo informale con il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, poi si è spostata al Parlamento europeo per un incontro con il presidente Roberta Metsola («Siamo totalmente allineati sull’Ucraina», ha dichiarato la Metsola) seguito da quello con il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen che però è arrivata con circa una quaranta minuti di ritardo dal suo volo di rientro da Berlino, facendo slittare in avanti anche il faccia a faccia successivo tra la Meloni e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel (con cui è stata infine tenuta anche una cena di lavoro). «Ho voluto organizzare qui a Bruxelles la prima visita istituzionale del governo per dare il segnale di una Italia che vuole partecipare, collaborare e difendere l’interesse nazionale cercando soluzioni migliori insieme agli altri Paesi», ha sottolineato il premier. Sempre ieri in mattinata, prima dell’arrivo della Meloni, da Bruxelles erano intanto partiti due «messaggi» di benvenuto. Un alto funzionario Ue coinvolto nella preparazione delle riunioni dell’Eurogruppo (che si riunirà lunedì e durante il quale il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti presenterà il programma di bilancio ed economico del governo) ha parlato di «voci positive» in relazione agli impegni del nuovo governo italiano che si manifestano con «la volontà di agire nel quadro delle regole del gioco della Ue». L’altro messaggio riguarda il Mes: l’Eurogruppo «si aspetta che il governo italiano confermi l’impegno alla ratifica del trattato del Meccanismo europeo di stabilità», ha detto la stessa fonte alle agenzie aggiungendo che «si tratta di un impegno che l’Italia ha già dato, dubito che la questione sarà sollevata nella riunione di lunedì, d’altra parte non credo che il governo italiano abbia avuto l’opportunità di discuterne, ci vorrà un po’ più di tempo». In cima all’agenda del governo Meloni adesso c’è infatti la legge di bilancio. «Stiamo correndo contro il tempo», ha detto lo stesso premier nel corso dell’incontro con il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Sul tavolo del Consiglio dei ministri fissato per oggi pomeriggio approderanno le modifiche alla Nadef e la relazione del governo al Parlamento per l’aggiustamento di bilancio, mentre il nuovo dl Aiuti dovrebbe arrivare la prossima settimana. Nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza che verrà discussa oggi in cdm ci sarebbero, comunque, almeno 15 miliardi di euro di aiuti destinati a famiglie e imprese per fare fronte al caro bollette. Per cercare di raggranellare nuove risorse, intanto, si lavora a una revisione del Superbonus 110% e del reddito di cittadinanza. Altre risorse potranno arrivare anche dai fondi di coesione non spesi: si dovrebbe trattare di 4-5 miliardi, ancora oggetto di trattativa in Europa, che potranno essere usati per il caro energia. Nel frattempo, è stato depositato in commissione speciale alla Camera il pacchetto di emendamenti del governo al decreto Aiuti ter che dovrebbe approdare in Aula martedì prossimo. Le proposte di modifica riguardano l’estensione della garanzia all’80% sui mutui prima casa per gli under 35 fino a fine anno anche nel caso in cui il tasso del finanziamento sia superiore a quello medio trimestrale pubblicato da Mef. C’è poi la proroga a fine 2023 del termine di adesione alla procedura di riversamento del bonus ricerca e sviluppo e al 16 dicembre quello per il pagamento e una misura sui finanziamenti Simest alle imprese nell’ambito del Pnrr. Nel pacchetto, anche la norma che fa confluire nel decreto Aiuti ter il testo del dl che ha prorogato al 18 novembre gli sconti sulle accise dei carburanti.
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