2018-09-24
Il vero talento di Mr Ceccherini è venuto fuori alla luce del «Sole»
S'è inventato un modo per diffondere i quotidiani in classe e frequentare i potenti editori del Belpaese. Chi è l'illusionista di Bagnaia che sostiene di aver reso l'Italia una terra popolata da giovani lettori.Sventolare l'amore per i giovani per agganciare i vecchi. Ma non i vecchi della San Vincenzo, bensì quelli con il gessato e la pochette. Il talento di Andrea Ceccherini, l'uomo che l'anno scorso ha portato a Firenze il gran capo di Apple, Tim Cook, per partecipare al suo «Osservatorio permanente giovani-editori» (Opge), è questa capacità di mettere in contatto tra loro mondi diversi, che non si parlano, che forse si guardavano anche male, e che poi invece vengono illuminati dalla luce di Bagnaia, dove il Nostro organizza incontri di livello sempre più alto da ben 18 anni, e allora improvvisamente si parlano. Con Ceccherini sul palco, a passare il microfono e a sorridere al centro di ogni foto. Tutto per i giovani, perché imparino a leggere il giornale, ma tutto nato con due padrini che tanto giovani non erano: Cesare Romiti e Giulio Andreotti. Nei giorni scorsi l'Opge è tornato all'onore delle cronache per via di un vecchio amico di Ceccherini, Roberto Napoletano, accusato dalla procura di Milano di aver gonfiato le copie digitali vendute dal Sole 24 Ore, traendo in errore gli azionisti del gruppo editoriale della Confindustria e gli inserzionisti pubblicitari. In particolare, è uscita una lettera di contestazioni della Consob, nella quale sono descritti anche quattro canali di vendita attraverso cui l'ex ad Donatella Treu e l'ex direttore Napoletano avrebbero taroccato i dati dal 2014 in poi. Uno di questi, che chiaramente non c'entra nulla con i reati contestati agli ex vertici del giornale, è l'Osservatorio di Ceccherini, che alla prima uscita dell'indiscrezione su questa lettera di contestazioni, il 16 agosto, aveva scritto alla Consob per dire che non aveva aiutato in alcun modo l'alterazione dei dati di vendita e per lamentare di non esser stato interpellato. La Commissione gli ha risposto che «gli aspetti di tale rapporto che sono stati dedotti nell'atto di contestazione degli addebiti sono imputabili solo a Il Sole 24 Ore S.p.A. e a suoi dirigenti, riguardando essenzialmente le modalità di reporting dei dati ad Accertamenti diffusione stampa. Nessun addebito può in alcun modo essere mosso né infatti, è stato contestato all'Osservatorio o a suoi esponenti, neppure a titolo di concorso in illecito». Insomma, state tutti tranquilli, sembrano dire da via Broletto. E magari fatevi anche gli affari vostri, visto che alla curiosa domanda di Ceccherini di visionare il rapporto sul Sole, Consob ha risposto picche: «Venendo, infine, alla Sua richiesta di ottenere una copia dell'atto di contestazione degli addebiti, dispiace comunicarLe che essa non può essere accolta. Poiché, come abbiamo tenuto da subito a chiarirLe, nessun addebito può essere in alcun modo mosso né dunque contestato all'Osservatorio o a suoi esponenti».La scorsa settimana sono poi uscite queste benedette 56 pagine che in molti erano ansiosi di leggere, visto che poi, multe milionarie a parte, quando la Consob ravvisa dei reati manda tutto ai pm. E in effetti il capitolo che riguarda Opge non ha rilevanza penale per l'Opge stesso. Descrive solo molto bene, come mai prima nessuno aveva fatto, perché un editore in difficoltà può essere interessato a finanziare Bagnaia e tutto il resto, e servirsene per fini che ovviamente hanno più che a fare con la maturazione di premi e dividendi che non dei ragazzi. utenze mai attivateNel documento Consob, Opge viene definita «un'associazione senza scopo di lucro che si propone, con la collaborazione dei maggiori gruppi editoriali italiani, di avvicinare i giovani all'informazione e all'educazione finanziaria, tramite, tra le altre, iniziative che prevedono la distribuzione dei principali quotidiani presso scuole superiori e università». E in effetti, partner editoriali dell'ente sono Nazione, Resto del Carlino, Giorno, Corriere della Sera, Adige, Arena di Verona, Messaggero, Gazzetta di Parma, Sole 24 Ore e tanti altri. Mentre tra gli sponsor e i soci principali, non a caso, ci sono moltissime casse di risparmio, Intesa Sanpaolo, Unicredit e quel che resta del Monte dei Paschi di Siena, che in fatto di «educazione finanziaria» non è secondo a nessuno. Mentre per la campagna sull'educazione alimentare nelle scuole, il finanziatore è la Ferrero, per dire l'abilità del Ceccherini.Tornando alla Consob, i suoi ispettori raccontano che i rapporti commerciali Sole-Opge nascono nel 2002 e sono stati regolati da una serie di contratti che si sono susseguiti nel tempo. E hanno avuto oggetto la distribuzione di copie del giornale nelle classi al prezzo di vendita di 20 centesimi l'una. Nel 2014, il Sole fa un ulteriore contratto con Opge per «supportare la digitalizzazione» degli alunni e mette a disposizione dell'Osservatorio i codici di accesso per gli studenti che ne faranno richiesta. Ma Consob scopre che «il numero delle utenze riferite all'Opge dal Sole 24 Ore era superiore alle richieste da parte dello stesso Opge e alla fine di novembre del 2015, circa il 93% delle utenze non era mai stato attivato». L'analisi della Consob su questo giro di copie farlocche si conclude con una notazione curiosa: «La combinazione di costi e ricavi nei rapporti con l'Opge ha determinato una marginalità sempre negativa per il Sole 24 Ore Spa». Insomma, Mister Ceccherini s'è incartato anche l'amico Napoletano, trattato a Bagnaia per anni come il golden boy dell'editoria nostrana. Ma in cambio dei soldi spesi con l'Opge, l'ex direttore di Sole e Messaggero ha potuto gonfiare il petto rispetto ai concorrenti, quando uscivano i dati diffusionali. Ma come si diventa Ceccherini, quest'uomo ormai di mezz'età (è del 1974) con l'eterna faccia da ragazzo, che ha concluso il liceo, ma non gli studi in legge, ed è riuscito a evitare i pensieri e le rughe del matrimonio? Con la capacità di pensare in grande. Fin da piccolo. A vent'anni, per dire, era già segretario provinciale dei giovani socialisti, in scia al padre Gianni, costruttore, socialista convinto. Il giovane Andrea sarebbe stato il Matteo Renzi del garofano, con il quale è in eccellenti rapporti, ma purtroppo è arrivata Mani pulite e ha dovuto ripiegare sulla società civile. Dove ripiegare è un modo di dire. Fonda nei primi anni Novanta l'Osservatorio città e passa alla storia per un libro, Scandicci by night, pieno di polemiche pagine bianche. Scrive a Indro Montanelli, che gli risponde. Scrive a Giulio Andreotti, che gli risponde a non mancherà alle prime Bagnaie. Si lega ad Andrea Riffeser, editore della Nazione, e poi entra nelle simpatie di Cesare Romiti. Solo Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi, tra i big, lo hanno sempre tenuto un po' a distanza. Ma poi va detto che i rapporti tra Opge e Mondadori-Mediaset sono ottimi e che Fedele Confalonieri, già nel 2010, aveva detto pubblicamente che a Firenze c'erano solo due leader: Ceccherini e Renzi.lo scherzetto di grilloLa carrellata di vip che sono accorsi a Bagnaia dal cerimonioso Ceccherini, negli anni, comprende i direttori dei principali quotidiani Usa, i signori di Internet, vari re di denari come John Elkann e Marco Tronchetti Provera, Giuseppe Guzzetti, Urbano Cairo, Lapo Elkann e Gabriele Galateri di Genola, presidente delle Generali. Una volta, era il maggio del 2005, si presentò senza invito anche Beppe Grillo, che a un certo punto salì anche sul palco dando del «piduista» a mezzo parterre. Fu gentilmente allontanato e confinato con diplomazia in un lussuoso albergo. Il gran sacerdote Ceccherini si scusò personalmente dal palco per l'incidente. Ma a conti fatti, neppure l'attuale leader del Movimento 5 stelle può lamentarsi di essere stato trattato male da lui.qualche difettuccioPoi, certo, qualche difettuccio ce l'ha. Per esempio, una certa mania di grandeur, come testimoniano la sede fiorentina dell'Osservatorio, con tutti quei giovani eleganti e a disposizione del presidente e la batteria telefonica da capo di Stato per la quale altri potenti l'hanno magari preso in giro, ma intanto trovate un'intercettazione di Ceccherini. Quasi tutti i principali direttori dei quotidiani accorrono da lui a Bagnaia e di alcuni è amico stretto, come Emilio Carelli, oggi senatore grillino dopo aver fatto il direttore in Mediaset e a Sky, che ha assunto sua sorella Laura come giornalista. Ma la forza di Ceccherini è che tratta direttamente con gli editori, i quali poi alzano il telefono e fanno correre i direttori a Bagnaia. E nei giornali partner dell'Opge, è noto che ogni fiato del sommo Ceccherini va amplificato e che nella scelta delle sue foto da pubblicare uno degli errori peggiori che si possa commettere è quello di non metterle con l'inquadratura dal basso, di modo che il mento stia dove dovrebbe stare. Se lo si vuole far arrabbiare, basta accusarlo di fare il lobbista, mettendo in contatto le aziende finanziatrici con i direttori dei giornali, quando queste hanno un problema. Lui risponde sempre che le persone in questione non hanno bisogno di lui per avere relazioni tra loro. Ma poi, alla fine, dopo tanto spendersi perché i ragazzi comprino il giornale, com'è andata davvero? A leggere la sequenza dei numeri forniti anno dopo anno dall'Opge sulle adesioni degli studenti, non è stato un successo, ma una cavalcata trionfale. In base ai dati comunicati anno per anno all'Ansa, si è partiti con 185.000 ragazzi nel 2001, diventati 400.000 nel 2002; un milione nel 2004; un milione e mezzo nel 2006; 1.800.000 nel 2008; due milioni nel 2011 e 2,1 milioni nel 2015. Sono dati in gran parte autocertificati e per capire che cosa vuol dire «raggiungere» oltre due milioni di ragazzi basta sapere che secondo l'Istat, nelle scuole medie superiori ce ne sono 2.570.000 in tutto. E mentre l'Opge macinava mirabolanti record, tra il 2000 e il 2018 le copie vendute ogni giorno in Italia sono passate da una media di oltre sei milioni a meno di due milioni e mezzo. Avanti di questo passo, presto toccherà concludere che ogni italiano che acquista un giornale lo fa grazie a Ceccherini.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)