2020-05-26
Il governo si scanna ma conferma gli spioni
Il Viminale sconfessa gli assistenti civici, vertice infuocato fino a sera. Contrari Matteo Renzi, i grillini e parte del Pd, con Matteo Orfini che dice: «Servono ministri che facciano i ministri». Palazzo Chigi tira dritto ma puntualizza: «Non saranno incaricati di pubblico servizio».Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, avrebbe bisogno di un assistente civico in grado fermarlo quando sta per coprirsi di ridicolo, come è avvenuto quando, in tandem con Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci, ha annunciato un bando per ingaggiare 60.000 «assistenti civici», che dovrebbero sorvegliare piazze e strade per evitare gli assembramenti, su base volontaria. «Hey, voi! Siete troppo vicini! Allontanatevi!»: li immaginiamo all'opera, questi fantomatici steward anti capannello. Un uomo che conosce bene l'ordine pubblico, Achille Serra, ex questore di Milano, vicecapo vicario della polizia di Stato, già prefetto di Ancona, Firenze, Palermo e Roma ed ex deputato di Forza Italia, conferma le più pessimistiche previsioni: «Le guardie civiche incaricate, tra le altre cose, di controllare la movida», dice all'Agi, «sarebbero dilettanti allo sbaraglio, privi di ogni esperienza, a rischio di un vaffa o di legnate».Legnate vere e proprie, mentre metaforiche ma altrettanto dolorose sono quelle che dalla maggioranza piovono sul groppone di Boccia e Decaro, con quest'ultimo che definisce gli assistenti civici «distributori di buona educazione», scalando vette inviolate di comicità involontaria. «Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell'Interno», randella il ministero dell'Interno, guidato da Luciana Lamorgese, «per l'istituzione della figura degli assistenti civici in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio».«La notizia dell'ordinanza sugli assistenti civici», sottolinea Vito Crimi, reggente del M5s, «era giunta inaspettata e ci ha lasciati alquanto perplessi. Sono certo che attraverso il confronto all'interno della maggioranza sapremo trovare, in tempi brevi, la soluzione più efficace». «Assistenti civici», attacca il viceministro allo Sviluppo economico del M5s, Stefano Buffagni, «per me no. Con il M5s questa proposta non è stata condivisa e non la vogliamo. Noi siamo al governo per fare il bene dei cittadini nonostante le tante difficoltà. Basta sparate, serve responsabilità e serietà». «L'istituzione della figura dell'assistente civico, in questo primo step della fase due, rappresenta un segnale ma non la soluzione dei problemi», sottolinea il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.La frittata ormai è fatta: «Un ministro», scrive Matteo Renzi nella sua enews, «ha annunciato la creazione di un corpo di 60.000 assistenti civici. Boh, solo a me sembra una follia finalizzata ad avere visibilità». «Una scelta, mai condivisa in riunioni di maggioranza», attacca il ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, di Italia viva, «che rischia di essere inopportuna, confusa e sbagliata e che è necessario rivedere anche alla luce della mancata condivisione col Viminale.». I renziani sono scatenati: sulla vicenda esternano deputati e senatori, tutti contro Boccia, e il capogruppo al senato, Davide Faraone, annuncia una interrogazione: «Ogni tanto», dice Faraone a Rai Radio1, «in questo Paese si alza un ministro e ne spara una. Io credo sia intanto un metodo intollerabile. Io credo che si stia superando il limite. Pensiamo che questa iniziativa debba essere totalmente bloccata e ripensata. Abbiamo presentato un'interrogazione». «Nessuna fuga in avanti», commenta il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, «Meglio una scelta condivisa su come valorizzare al meglio un diffuso patrimonio di risorse umane al servizio del bene comune».Pure il Pd, per bocca di Matteo Orfini, si deve smarcare dal suo ministro: «Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori».Il centrodestra non si lascia sfuggire l'occasione per mettere in evidenza lo sbandamento del governo. «La deriva autoritaria alla quale stiamo assistendo», dice la leader di Fdi, Giorgia Meloni, «sta assumendo contorni grotteschi ma non per questo meno pericolosa di ogni altra deriva liberticida». «Gli italiani», argomenta il leader della Lega, Matteo Salvini, «hanno bisogno di fiducia, di sostegno economico e di lavoro, non di controllori».Quando il ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, del M5s, a Sky Tg24 dice di avere «perplessità» e annuncia «una riunione a Palazzo Chigi con il premier Conte e i ministri competenti, per agli Affari regionali e dell'Interno, Francesco Boccia e Luciana Lamorgese», si comprende che la vicenda è molto più di una gaffe.Alla fine del vertice, però, il governo decide di tirare dritto. Palazzo Chigi si limita a puntualizzare che i ministri interessati «proseguiranno nelle prossime ore nel mettere a punto i dettagli di questa iniziativa, che mira, per il tramite della Protezione civile, a soddisfare la richiesta di Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell'emergenza sanitaria, di soggetti chiamati a espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato, con finalità di mera utilità e solidarietà sociale, anche attraverso la rete del terzo settore. Questa iniziativa si inserisce nell'alveo di quelle già assunte dalla Protezione civile, che hanno portato a dislocare oltre 2.300 volontari nelle varie strutture ospedaliere, nelle Rsa e nelle carceri. Questi soggetti volontari non saranno “incaricati di pubblico servizio" e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
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