2021-05-07
Il Csm nel caos si spacca sulla super nomina
Mentre Sergio Mattarella resta muto sullo scandalo delle toghe ed Ermini lancia slogan ecumenici, il Consiglio si frantuma sulla scelta del presidente del Tribunale di Roma: la spunta Reali per un solo voto. Matteo Salvini: «Raccolta firme per referendum sulla giustizia»Non è mancato niente nella giornata di ieri al Csm. Dalla presenza silente del capo dello Stato Sergio Mattarella, alle dichiarazioni sulla credibilità delle toghe del vicepresidente David Ermini, passando per la nomina del neopresidente del Tribunale di Roma, Roberto Reali. E sullo sfondo l'ultima inchiesta - innescata dalle dichiarazioni del faccendiere Piero Amara - che sta travolgendo la giustizia italiana. «La credibilità esterna della magistratura nel suo insieme ed in ciascuno dei suoi componenti è un valore essenziale in uno Stato democratico, oggi più di ieri», ha dichiarato Ermini, citando le parole del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. Parole non casuali, dato che prima della seduta di plenum a Palazzo dei Marescialli è stato proiettato un documentario sulla figura del magistrato siciliano che verrà beatificato il prossimo 9 maggio. All'evento programmato da tempo al Csm hanno partecipato, tra gli altri, anche il ministro della Giustizia Marta Cartabia e il presidente Mattarella. Quest'ultimo, come già aveva fatto sapere nei giorni scorsi il Quirinale, non ha voluto sfruttare l'occasione per fare un discorso sull'attuale stato di crisi della magistratura. Categoria, che dopo il caso di Luca Palamara, sta facendo i conti con l'inchiesta scaturita dalla diffusione dei verbali di interrogatorio di Amara, il quale al pm di Milano Paolo Storari e all'aggiunto Laura Pedio, ha parlato di una presunta loggia segreta, denominata Ungheria. Associazione di cui farebbero parte magistrati, politici e i vertici di Carabinieri e Guardia di finanza. Il caso, su cui stanno indagando le quattro Procure di Milano, Brescia, Perugia e Roma, è scoppiato perché il sostituto Storari ha consegnato una copia non firmata di quei verbali interrogatorio all'ex membro del Csm Piercamillo Davigo, decisione presa in «autotutela» per la presunta inerzia mostrata dai suoi superiori verso quel fascicolo. Il passaggio successivo è la ricostruzione dell'ex toga del pool di Mani pulite che sostiene di aver parlato di queste carte con i vertici del Csm, tra cui lo stesso Ermini e il Procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi. Il fondatore della corrente A&i (Autonomia e indipendenza) lo scorso mercoledì è stato ascoltato per quattro ore in qualità di persona informata sui fatti dai pm capitolini. Gli stessi inquirenti che hanno aperto un fascicolo in cui sono iscritti l'ex segretaria di Davigo a Palazzo dei Marescialli, Marcella Contrafatto e lo stesso Storari. A carico della donna (attualmente sospesa dal Csm), che ieri ha presentato istanza al Riesame per la restituzione del materiale sequestratole, le toghe ipotizzano il reato di calunnia, in quanto ritenuta responsabile dell'invio di lettere anonime e dei verbali di Amara ad alcuni giornalisti. Nei confronti di Storari, invece, l'accusa dei pm romani è rivelazione di segreto di ufficio. Domani il sostituto milanese è atteso a Piazzale Clodio per essere interrogato dai colleghi. Non bisogna dimenticare che a questo filone, relativo alla rivelazione di segreto di ufficio, stanno lavorando anche i magistrati della Procura di Brescia, competente in materia penale sui colleghi di Milano. Durante la giornata di ieri è emersa un'altra circostanza che riguarda Storari, al quale i vertici della Procura di Milano avevano affidato le indagini sulla fuga di notizie inerente i verbali di Amara. Lo scorso aprile il pm meneghino lasciava questo filone perché sarebbe venuto a sapere che i colleghi romani avevano aperto un filone d'indagine in cui era coinvolta l'ex segretaria di Davigo, Contrafatto. Dunque l'8 aprile scorso Storari si sarebbe presentato di fronte al suo capo Francesco Greco (che andrà in pensione il prossimo novembre) e gli avrebbe riferito che un anno prima aveva consegnato le carte su Amara a Davigo, spogliandosi dell'indagine. Eppure le novità non sono finite, perché il Csm si costituirà come parte offesa nei procedimenti in corso davanti a diverse procure sul caso dei verbali dell'avvocato Amara. Decisione presa dal comitato di presidenza, in seguito alla richiesta presentata nei giorni scorsi dai consiglieri togati di Magistratura indipendente (corrente moderata): Tiziana Balduini, Paola Braggion, Antonio D'Amato e Loredana Miccichè. Nella burrascosa seduta di Plenum è stato nominato il nuovo presidente del Tribunale di Roma, Roberto Reali. La prima votazione, che ha certificato la spaccatura dell'organo di auto governo dei giudici, si è conclusa in perfetta parità; nella seconda l'attuale presidente di sezione di Corte di appello l'ha spuntata per un solo voto nei confronti dell'altro candidato Giovanni Buonomo: 12 preferenze per Reali, 11 al rivale e due astensioni. Sul dibattuto tema della giustizia ieri è intervenuto il leader della Lega, Matteo Salvini: «Questo Parlamento con Pd e M5s non farà mai una riforma della giustizia. Per questo stiamo organizzando con il Partito radicale una raccolta di firme per alcuni quesiti referendari».
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)