2020-12-19
Il consulente di Speranza sbugiarda il suo capo sul piano anti pandemia
Walter Ricciardi firma uno studio che ammette: il documento italiano era datato e comunque è stato ignorato. Ma Ranieri Guerra continua a mentire: «Non era applicabile per il Covid».Nuovo giorno, nuove dichiarazioni. Ora che anche i grandi media si sono svegliati, sembra che si sprechino ricostruzioni e commenti sulla vicenda del famigerato report dell'Oms censurato per non imbarazzare il governo italiano. La versione dei fatti che circola, però, sostanzialmente è sempre la stessa. Ovvero quella di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità nonché principale «indiziato» quale mandante della censura. Ieri Guerra ha parlato alla Stampa, nell'ennesimo tentativo di scaricare ogni responsabilità. Non vale la pena di esaminare tutto ciò che ha detto. Basti notare che alcune sue ricostruzioni differiscono molto da quelle fornite da Francesco Zambon, il curatore del rapporto fatto sparire. Il problema è che Zambon - in ottemperanza alle indicazioni dell'Oms - non può parlare con i giornali. Guerra invece continua a comiziare liberamente. Non solo: l'Oms sembra aver adottato in toto la sua linea. Come abbiamo mostrato ieri, infatti, l'organizzazione ha diffuso un vademecum contenente una lunga serie di risposte preconfezionate da fornire ai giornalisti che fanno domande fastidiose. Tale vademecum è stato inviato a tutti i membri dello staff, in modo da creare un muro protettivo dietro cui rifugiarsi. C'è tuttavia almeno una questione su cui i funzionari e i dirigenti non possono più ciurlare nel manico: quella riguardante il piano pandemico dell'Italia. Nel report realizzato da Zambon era scritta la verità, e cioè che il nostro piano risaliva al 2006. Per questo Ranieri Guerra gli mandò una email dicendogli di inserire nel testo: «Ultimo aggiornamento dicembre 2016». In realtà non c'era stato nessun aggiornamento, ma solo un copia e incolla del piano vecchio. Ieri, alla Stampa, Guerra ha detto di non aver mai fatto pressioni ai ricercatori. Ha dichiarato di essersi limitato a fare osservazioni sul report, molte delle quali sarebbe state «recepite, compresa quella riguardante il riferimento alla vigenza del piano per la pandemia influenzale, che infatti è presente nel documento pubblicato, anche se con l'anno sbagliato». A dirla tutta, la sua osservazione non è stata «recepita»: i ricercatori dell'Oms non hanno scritto che il piano è stato aggiornato, ma solo «riconfermato». Cioè appunto copiato e incollato.Al netto dei tecnicismi, il nodo è uno soltanto: Guerra (e altri con lui, compreso il ministro Roberto Speranza) stanno cercando di sminuire la faccenda. Prima hanno provato a negare che il nostro piano pandemico fosse vecchio. Poi, di fronte all'evidenza, hanno cambiato versione. Ora dicono che il piano serviva a poco perché non era contro il Covid, ma contro l'influenza. «In ogni caso», dice infatti Guerra alla Stampa, «si sarebbe trattato sempre di un piano contro virus differenti rispetto al Sars-Cov-2. [...] Siamo di fronte a un virus diverso dai virus influenzali».Come abbiamo ampiamente dimostrato nei giorni scorsi, le cose stanno in maniera un po' diversa. I piani - benché studiati per una pandemia influenzale - risultano comunque fondamentali per affrontare una qualunque altra pandemia. E a confermarlo sono numerosi esperti. Tra i quali un medico molto molto vicino al governo: Walter Ricciardi, super consulente del ministro Speranza per il Covid.Sul sito dello Health System Response Monitor (sostenuto da Ue e Oms) si trova un rapporto sulla gestione italiana dell'emergenza firmato da un pool di studiosi composto da Antonio Giulio de Belvis, Giovanni Fattore, Alisha Morsella, Gabriele Pastorino, Andrea Poscia, Andrea Silenzi e Walter Ricciardi. Questo rapporto (diverso da quello di Zambon) è aggiornato all'11 novembre e contiene una parte specificamente dedicata alla «governance». Nel testo c'è un capitoletto intitolato «Il piano nazionale 2006 per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale». Leggiamo: «Seguendo le raccomandazioni dell'Oms del 2005 in risposta allo scoppio del virus dell'influenza aviaria asiatica A/H5N1, nel 2007 l'Italia ha formulato un Piano nazionale per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale strutturato in sei fasi, specificando gli obiettivi e le azioni da intraprendere in ogni fase, comprese le linee guida per la formulazione di piani operativi regionali coordinati», scrivono Ricciardi e soci. «Le linee guida e i piani d'azione nazionali vengono pubblicati e periodicamente aggiornati dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm). L'obiettivo è identificare, confermare e segnalare i casi in modo tempestivo, minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbilità e la mortalità, riducendo complessivamente l'impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali».Ecco qua, nero su bianco. Si conferma che il piano italiano era del 2006, e si fa notare che i piani di questo tipo servono eccome. Anche perché consentono di «assicurare una formazione adeguata al personale, garantire informazioni aggiornate e tempestive per il processo decisionale, rendicontazione sull'efficienza degli interventi intrapresi e sorveglianza epidemiologica. Le azioni chiave includono l'attuazione di misure di prevenzione e controllo (misure di salute pubblica, profilassi con antivirali, vaccinazioni) e la garanzia di cure e assistenza a chi ne ha bisogno».Nell'articolo firmato da Ricciardi e altri, tuttavia c'è molto di più. C'è una potentissima accusa nei riguardi del ministero della Salute di cui lo stesso Ricciardi è consulente. Sentite qua: «Nonostante la disponibilità, sulla carta, di un piano nazionale, l'Italia è stata colpita da quella che è considerata la sua più grande crisi dalla seconda guerra mondiale in poche settimane. All'inizio, l'entità della minaccia Covid-19 non era facilmente riconoscibile, rendendo più difficile prendere decisioni in tempo reale per evitare crisi. A parte i suoi principi generali, il quadro operativo del piano nazionale (es.: definizione dei ruoli e tempistica delle azioni) non è stato seguito».Capito? C'era un piano vecchio e nemmeno quello è stato seguito. Lo certifica persino il consulente di Speranza. Serve altro?
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