2020-03-17
I processi «renziani» in quarantena. Ma nuovi sospetti su giri di denaro
Mentre le udienze Direkta e Unicef si fermano, avanzano le indagini su Consip e Open. Dalle carte i dubbi sui pagamenti a una società che, a sua volta, ha versato migliaia di euro ad Andrea Conticini e moglie. Il coronavirus ha inceppato anche la macchina della giustizia italiana. Le udienze dei processi sono state rinviate (inizialmente quelle previste sino al 22 marzo, ma l'ultimo decreto ha esteso la sospensione a quelle fissate entro il 15 aprile), compresi quelli della famiglia del senatore semplice Matteo Renzi e del suo Giglio magico. Per esempio l'udienza preliminare per i tre fratelli Conticini (Andrea, il cognato di Renzi, è accusato di riciclaggio) nella cosiddetta inchiesta Unicef, prevista per l'8 aprile, slitterà. Si è tenuta, invece, l'udienza del 3 marzo del processo Consip il quale però è stato subito rinviato al 30 giugno per permettere di riunire questo troncone dell'inchiesta con quello in cui il gip Gaspare Sturzo ha ordinato ulteriori indagini sugli imputati Luca Lotti ed Emanuele Saltalmacchia e sul conto di altri indagati, tra cui Tiziano Renzi. Presso il Tribunale di Cuneo è stata annullata l'udienza del 10 marzo del procedimento in cui è imputata Laura Bovoli, mamma del fu Rottamatore, per il concorso nel crac della Direkta srl. Qui i magistrati stavano cercando di serrare il calendario visto che uno dei giudici del collegio è in attesa di trasferimento. Se l'addio avverrà prima della sentenza, allora si dovrà ripartire dall'inizio. Proseguono, invece, le indagini sulla fondazione renziana Open. Il procuratore aggiunto Luca Turco e gli uomini della Guardia di finanza stanno esaminando cellulari e hard disk e la montagna di carte sequestrate nei mesi scorsi. Negli atti depositati per il Riesame si trova una pista che merita di essere approfondita. In un'informativa del 14 giugno 2019 la polizia giudiziaria segnala alcuni pagamenti ritenuti sospetti: «Investigativamente significativi risultano essere i seguenti soggetti economici che hanno emesso fatture nei confronti della fondazione», si legge.Gli inquirenti citano anche la Eventi 6 della famiglia Renzi per una modesta fattura del 2013 da 4.235 euro; hanno importi molto più consistenti (496.292 euro totali) le ricevute della Dot media, l'agenzia di marketing pubblicitario fondata da Patrizio Donnini e dall'ex compagna Lilian Mammoliti, entrambi indagati nell'inchiesta. Ma a colpire gli inquirenti sono anche le parcelle della Dori pubblicità Srl di Borgo San Lorenzo (Firenze). I finanzieri elencano quattro fatture del valore di 197.433 euro (la più alta, da 85.903 euro, è del 2014), messe a bilancio alla voce «altra stampa» tra il 2012 e il 2016. Durante le perquisizioni le Fiamme gialle in alcune cartelline hanno trovato diverso materiale intestato alla Dori pubblicità, come un «riepilogo materiale Leopolda» del 2012, una sotto cartellina del 2013 e un'altra riferita al 2012 intitolata «primarie pubblicità», contenenti fatture e corrispondenza commerciale.Anche se i militari della Guardia di finanza ritengono la Dori «investigativamente significativa», sembra di capire che nella documentazione ci sia traccia del lavoro della ditta in occasione delle primarie del Pd e delle kermesse della Leopolda, anche se non è chiaro se l'importo dei pagamenti sia congruo. La Dori pubblicità è citata anche in un altro fascicolo d'inchiesta che riguarda il Giglio magico. Infatti nel procedimento sui Conticini troviamo una segnalazione datata febbraio 2019 dell'agenzia di Rignano sull'Arno del Monte dei Paschi di Siena all'Unità d'informazione finanziaria della Banca d'Italia, l'ufficio antiriciclaggio dell'istituto. Al centro dell'alert ci sono due conti correnti intestati ad Andrea Conticini e Matilde Renzi e alla loro società Marc consulting Sas (specializzata in consulenza imprenditoriale, amministrativo-gestionale e di pianificazione aziendale) di cui Conticini risulta socio accomandatario mentre la Renzi socia accomandante. Il primo dei due rapporti, secondo i coniugi, è adibito alla «gestione delle necessita familiari correnti». Ma per la banca segnalante qualcosa non torna. L'analisi dei movimenti nei dodici mesi precedenti alla segnalazione evidenzia che «il conto è stato alimentato dall'accredito di 13 incassi di ri.ba. (ricevute bancarie, ndr) per 33.123,86 euro emesse a favore della società Dori pubblicità Srl, società che ha anche eseguito due bonifici per complessivi 2.727,71». Mps fa presente che la Dori pubblicità Srl è segnalata come società debitrice delle ricevute bancarie (ri.ba) emesse dalla Sas. Sul conto personale dei due coniugi sono stati versati anche 33.665,10 euro della già citata Dot media, oltre a quelli della Dori: «Entrambe le società operano nel settore della pubblicità non compatibile con l'attività di rappresentante di commercio svolta dal Conticini ed incompatibile con scopo e natura del conto corrente», nota il denunciante. La banca mette nel mirino anche un conto intestato direttamente alla Sas, su cui, anche in questo caso, parte della «provvista è stata creata mediante 15 incassi di ri.ba.», per un importo di 196.051,73, «emesse a favore della società Dori pubblicità Srl», mentre altri 136.945 euro di accrediti sono stati disposti dalla Eventi 6. Questi e altri movimenti hanno insospettito l'istituto bancario, il quale nella sua segnalazione all'Uif ha anche aggiunto che il settore «in cui opera la società (la Marc consulting, ndr) è particolarmente sensibile a fenomeni di riciclaggio». In conclusione, le Fiamme gialle hanno puntato l'attenzione sui 197.000 euro e rotti pagati dalla Fondazione di Matteo Renzi a una ditta di pubblicità che a sua volta avrebbe «alimentato» con circa 230.000 euro di ri.ba. il conto dei parenti dello stesso Renzi per consulenze non meglio specificate. Abbiamo provato a chiedere lumi ai titolari della Dori pubblicità (di proprietà della famiglia Dori) su tali operazioni e sull'attività svolta a loro favore da Andrea Conticini e Matilde Renzi, ma non siamo stati ricontattati.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)