2025-05-06
I pericolosi autogol di chi sporca le elezioni
Alice Weidel (Getty images)
Il risultato delle elezioni in Romania dimostra ciò che da tempo cerco di spiegare. Eliminare un partito o un candidato usando i giudici non ha come conseguenza la cancellazione del consenso che il movimento o il leader politico in questione ha accumulato, ma anzi la sua crescita. È quel che è successo a Bucarest, dove la Corte costituzionale nominata dal vecchio establishment ha deciso, con la scusa delle influenze russe, di dichiarare l’incandidabilità di Calin Georgescu, che al voto per le presidenziali era arrivato primo. In questo modo i giudici pensavano probabilmente di facilitare il gioco del candidato europeista, ma fatto fuori l’esponente del partito sovranista ne è spuntato un altro, che ha conquistato il 40%, ovvero molto di più di quel che aveva preso alle precedenti consultazioni, dove si era piazzato quarto, e più dello stesso Georgescu. Insomma, invece di sgonfiare il fenomeno dello spostamento a destra dell’elettorato, la cancellazione del risultato elettorale lo ha gonfiato.L’esclusione per mano giudiziaria è stata dunque un boomerang e presto l’effetto contrario a quanto desidera la burocrazia europea potremmo registrarlo anche in Germania dove - dopo un’indagine condotta dai servizi segreti per più di due anni, che è costata al contribuente la spettacolare cifra di 70 milioni - Alternative für Deutschland potrebbe essere sciolta su ordine della Corte costituzionale. Un anticipo di ciò che potrebbe accadere lo abbiamo avuto nelle ultime settimane. Alle elezioni, Afd si è piazzata al secondo posto, subito dietro ai moderati della Cdu e davanti ai socialdemocratici dell’Spd. Con un accordo a sorpresa fra storici nemici, i cristianodemocratici e la sinistra hanno deciso di allearsi per dare vita al governo tagliando fuori la destra. Risultato, invece di calare per essere stata tenuta fuori dai giochi, Alternative für Deutschland è cresciuta. È facile immaginare che, se si arrivasse alle estreme conseguenze, ovvero la messa al bando del partito di Alice Weidel, Afd potrebbe ancora aumentare i consensi, superando in maniera stabile il 30%. Dunque, invece di rimuovere il problema, le iniziative della magistratura lo consolidano, in quanto vengono viste come mosse di chi detiene il potere per non essere scalzato.Il voto a Aur, come quello a Afd, ma si può estendere il ragionamento al Rassemblement national in Francia, a Vox in Spagna, e anche a Reform Uk di Nigel Farage, interpreta un malessere dell’elettorato, in materia di lavoro, di sicurezza e di rappresentanza. L’idea che ai bisogni della popolazione che si esprimono alle elezioni la classe dirigente risponda negando il voto, mettendo fuorilegge un partito o perseguendo il leader che lo guida come nel caso di Marine Le Pen, non soltanto è un errore ma, come abbiamo visto, pure controproducente, perché alimenta ancor più la sensazione dei cittadini di essere inascoltati.Ogni élite alla lunga tende a ignorare le richieste che salgono dal basso, convinta che il popolo sia stupido e debba essere guidato da menti superiori. Ma prima o poi, di fronte alle mancate risposte, gli elettori si ribellano e sappiamo come finisce. A volte con movimenti che ribaltano la situazione. Altre con vere e proprie rivolte. Insistere, sperando che il problema venga risolto dai giudici, non fa altro che aumentare la distanza tra chi sta al governo e chi vuole cambiare. E se lo dice un tipo come Luciano Violante, che per anni è stato considerato il capo del partito dei giudici e anche colui che ha tenuto a battesimo la rivoluzione giudiziaria di trent’anni fa, si capisce che negare il diritto di votare Aur o Afd (o Rn, Vox e Reform Uk) è il modo peggiore di difendere la democrazia. Se si vuole proteggere la Costituzione, in Europa o altrove, il solo modo è rimuovere i problemi che sono lamentati dagli elettori. Tutto il resto è il suicidio della democrazia e rischia solo di far crescere la rabbia di quanti non si sentono rappresentati. La sovranità non è una malattia, ma la reazione di chi non si sente più padrone in casa propria. Ci vuole tanto a capirlo?
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