2022-04-13
I diktat italiani allontanano i turisti. Gli stranieri preferiscono la Spagna
Folla lungo La Rambla a Barcellona (IStock)
Calo del 29,6% rispetto al 2019. I villeggianti scelgono il Paese iberico, senza green pass.L’Italia del turismo si rallegra, perché le previsioni per quest’anno sono di una crescita delle presenze del 35% e del 43% degli arrivi rispetto al 2021. In secondo piano finisce però il rapporto con il 2019, decisamente meno allegro visto che i pernottamenti dovrebbero segnare ancora un - 21,4% e gli arrivi un - 29,6% rispetto al periodo precedente la pandemia, in base a un’indagine di Demoskopika pubblicata in occasione della Bit, Borsa internazionale del turismo. Pesa la guerra in Ucraina, ma soprattutto pesano le restrizioni anti Covid ancora in atto nel nostro Paese. A due passi da noi, in Spagna, la situazione è decisamente diversa. In generale, gli arrivi registrano un - 13% rispetto al 2019 e già questo dato evidenzia come il calo in Italia sia oltre il doppio di quello spagnolo, ma ci sono anche vere impennate dei flussi turistici che per il momento possiamo solo sognarci. Ibiza già segna un +34% rispetto al 2019, Palma di Maiorca + 12%, Tenerife + 7% secondo i dati presentati dal segretario di Stato per il turismo, Fernando Valdés. «L’eliminazione delle restrizioni sanitarie attira nuovamente i turisti inglesi», scrivevano giorni fa i giornali spagnoli, commentando le previsioni per la Semana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che da sempre aprono la stagione turistica nel Paese Iberico. A Benidorm, sulla Costa Bianca, il 55% degli arrivi è dal Regno Unito, in tutta Spagna aumentano, rispetto a prima della pandemia, i turisti danesi (+44%), svedesi (+39%) tedeschi (+26%) mentre in Italia, un’indagine di Assoturismo Confesercenti indica che per Pasqua il 74% delle presenze saranno italiane e solo il 26% quelle straniere. Di certo, gli stranieri guardano con più favore una destinazione dove non ci sono restrizioni e obblighi di green pass e la Spagna ha voltato pagina prima di noi nel recupero della normalità. Dal 28 marzo non c’è più obbligo di quarantena per gli asintomatici e i positivi con sintomi lievi (dai primi del mese era già stata tolta per i contatti stretti), i tamponi devono farli solo gli over 60, le persone più fragili e gli operatori sociosanitari. Il 10 febbraio è stata tolta l’obbligatorietà della mascherina all’esterno e dal 20 aprile sparirà anche all’interno. Il ministro della Salute, Carolina Darias, non aspetta che sia passata Pasqua per prendere questa decisione, come invece fa il suo omologo italiano Roberto Speranza, e il provvedimento entrerà in vigore indipendentemente dalla curva dei contagi. I dispositivi di protezione resteranno sui mezzi pubblici, nelle strutture sanitarie Rsa incluse, e come protezione dei positivi al Covid, mentre al lavoro non ci saranno obblighi, la scelta verrà presa dalla singola impresa. I turisti, così pure gli spagnoli, sono liberi di muoversi sul territorio senza dover mostrare carte verdi per entrare nei ristoranti, al cinema, partecipare ad eventi o a feste di matrimonio. La maggior parte delle Comunità autonome, che avevano introdotto l’obbligo del pasaporte Covid, equivalente della green card, tra dicembre e febbraio scorsi, in considerazione dell’aumento dei contagi con Omicron, hanno poi revocato il provvedimento dopo poche settimane, due mesi al massimo. In Catalogna la misura si è applicata in bar, ristoranti, locali notturni, ospedali e Rsa dal 13 dicembre 2021 al 28 gennaio 2022; nella Comunidad Valenciana dal 23 dicembre al 22 febbraio; in Andalusia dal 13 dicembre al 15 febbraio; alle Canarie dal 27 dicembre al 4 febbraio, alle Baleari dal 16 dicembre all’11 febbraio. In Italia, l’obbligo del green card è scattato nell’agosto 2021 per ristoranti al chiuso, musei, cinema, congressi, centri termali e molti altri luoghi, limitando ancora di più gli accessi con il super green pass dello scorso 6 dicembre. La carta verde è ancora in funzione, non l’hanno tolta completamente e benché dal primo aprile per entrare negli alberghi non serva il green pass e nei ristoranti al chiuso ai turisti stranieri basti mostrare il green pass base, sono tutte misure che non incentivano l’arrivo di vacanzieri. Il governo di Pedro Sánchez l’ha capito prima di Mario Draghi e la decisione di allentare le restrizioni, consentendo il ritorno alla normalità innanzitutto agli spagnoli, è stata presa indipendentemente dalla situazione epidemiologica. Due soli dati, per un raffronto con l’Italia. Nel nostro Paese, il 6 aprile si registrarono 69.278 nuovi positivi, 466 ricoveri in terapia intensiva e 149 morti. Nello stesso giorno, in Spagna i casi Covid aumentarono di 48.834 unità, 371 persone finirono in rianimazione e i decessi furono 206, più alti che da noi. Il Covid circola sempre nel Paese Iberico, dove è vaccinata con ciclo completo l’86,6% della popolazione e il 51,9% con il booster. Due dosi sono state somministrate al 100% degli over 80, così pure al 98,8% dei 70-79 anni. Tra i giovanissimi, la percentuale è del 94,6% nella fascia 12-19 anni e del 39,6% nei bimbi di 5-11 anni. Già a gennaio, Carolina Darias dichiarò: «Dobbiamo essere capaci di anticipare nuovi scenari», tutto il contrario di quello che vuole fare Speranza.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco