2023-10-20
«I bastardi di Pizzofalcone» tornano con la quarta stagione
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«I bastardi di Pizzofalcone 4» (Rai)
L'adattamento televisivo della saga letteraria creata da Maurizio de Giovanni, è una fra le tante produzioni di stanza a Napoli. E, come tante, ha al centro una dialettica abusata: l’uomo di legge contro l’universo criminale. Ma Napoli, diversamente da quanto visto (e rivisto) altrove, di questa dialettica non è parte.De I bastardi di Pizzofalcone, stagione quattro, ha fatto titolo, soprattutto, la candida ammissione di Alessandro Gassmann al Corriere della Sera. «Io sono un insicuro totale nel mio mestiere, studio tantissimo, penso di non essere all’altezza, non sono mai contento. A teatro devo prendere dei tranquillanti – niente di troppo forte, eh — per entrare in scena anche alla trecentesima replica. Ho paura del palco»., ha detto, prima di giurare di essere «l’uomo più felice del mondo». Felice, pure, di poter tornare a recitare nella fiction Rai. Una fiction che avrebbe fatto meglio ad essere accompagnata da altre parole, altre virgolettati: dalla consapevolezza, ad esempio, di quanta diversità porti con sé quella sua Napoli. I bastardi di Pizzofalcone, adattamento televisivo della saga letteraria creata da Maurizio de Giovanni, è una fra le tante produzioni di stanza a Napoli. E, come tante, ha al centro una dialettica abusata: l’uomo di legge contro l’universo criminale. Ma Napoli, diversamente da quanto visto (e rivisto) altrove, di questa dialettica non è parte. Napoli è lo sfondo, una città scelta per i colori e il mare e il folklore, per la vastità umana che rappresenta, non per il male che si è soliti associarle. Non c’è Gomorra. Non c’è Roberto Saviano, c’è (solo) un ispettore di polizia, costretto a misurare le proprie mosse su quelle del suo antagonista. Giuseppe Lojacono, il volto di Alessandro Gassmann, ha Rocco Squillace ad insidiarlo. E, sul finire della terza stagione, lo ha visto prendersi la gran parte della sua vita, la sua libertà. Squillace è riuscito a catturare Lojacono, a trascinarlo in un hangar nel mezzo del nullo e lì inchiodarlo ad una sedia. Ne sono seguite torture e dolore, giornate lunghissime e vuote, giornate che Napoli ha letto alla stregua di un lamento funebre. Lojacono è stato dato per morto. Ma la versione ufficiale, di un ispettore sopraffatto dalle proprie ricerche e dai propri doveri, non ha convinto appieno. Non ha convinto tutti. I nuovi episodi dello show, al debutto su RaiUno nella prima serata di lunedì 23 ottobre, raccontano di indagini ufficiose, portate avanti dai colleghi di Lojacono. E raccontano di come questi sia prigioniero di un uomo che lo ha minacciato di ucciderne la figlia se dovesse sorprenderlo vicino a lei o vicino ad un comando di polizia. Le trame corrono parallele: l’incredulità degli uomini di legge da un lato, la solitudine sorda di Lojacono dall’altro. Ed è un viaggio, il ritorno alla vita dell’ispettore, a permeare la quarta stagione de I bastardi di Pizzofalcone, capace (e finalmente) di usare Napoli in senso compiuto, ampio, di città e – non solo – coacervo di orrori.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.