L’avvocato della task force di Liberum Luis Maria Pardo: «Chiedendo di desecretare un dossier del Cts che metteva ko la card sono stati costretti a levarla. Mentre sui vaccini abbiamo individuato i lotti che hanno fatto morti in tutta l’Ue».
L’avvocato della task force di Liberum Luis Maria Pardo: «Chiedendo di desecretare un dossier del Cts che metteva ko la card sono stati costretti a levarla. Mentre sui vaccini abbiamo individuato i lotti che hanno fatto morti in tutta l’Ue».Luis Maria Pardo è uno dei 70 avvocati, penalisti e costituzionalisti che compongono la testa di ponte dell’associazione Liberum, nata in Spagna nel marzo 2021 nelle Asturie e guidata dalla presidente, Nandi Cuevas. I suoi componenti si sono impegnati a difendere i loro cari dall’attacco ai diritti civili subiti nei due anni di pandemia. A luglio 2021 è iniziata l’azione giudiziaria, finanziata dai 15.000 soci, che hanno arruolato 70 avvocati. E grazie alla loro battaglia è stato possibile vincere la causa contro i certificati vaccinali (ovvero i green pass) in cinque delle 17 regioni spagnole: Andalusia, Aragona, Isole Canarie, Isole Baleari e Paesi Baschi.Come ha funzionato il green pass in Spagna?«Innanzitutto qui le regioni hanno piena autonomia in ambito sanitario e giudiziario, ma dipendono dalla politica di Madrid. L’obbligo di pass veniva emanato per decreto dal governatore regionale e noi di Liberum lo abbiamo impugnato di fronte al giudice del tribunale regionale, una sorta di Tar con più poteri e valore di ultima istanza. E alla fine abbiamo vinto perché è stata sancita l’incostituzionalità dei certificati vaccinali».I contratti dei vaccini non sono ancora stati resi pubblici. Voi cosa vi aspettate di trovarci? «Come si è arrivati al vaccino obbligatorio in Europa? Con il green pass. È stato lo strumento per la vaccinazione obbligatoria surrettizia dei cittadini. Noi pensiamo che tutta l’architettura del pass sia contenuta dentro i contratti firmati dai governi. Se non fosse per questo, che motivo avrebbero di non renderli pubblici? Una nostra azione giudiziaria è ancora aperta: il tribunale delle Asturie ha chiesto al ministero della Salute di rendere pubblici i contratti, e questo l’ha negato. Ma siamo fiduciosi che alla fine i giudici li otterranno e che troveranno l’obbligo vaccinale attraverso il pass». Come mai in Spagna siete riusciti a fermare il green pass, mentre in Italia la Costituzione è stata bucata come il burro?«Non lo so. Se il vaccino effettivamente interrompesse la trasmissione del contagio ci potrebbe essere qualche minima ragione a supporto delle misure adottate. La realtà però è opposta, come è stato dichiarato dalla stessa Pfizer il 10 ottobre 2022: quel vaccino non interrompe la trasmissione e non protegge dal contagio. Abbiamo migliaia di documenti che lo provano. Uno su tutti: su 700 medici e sanitari vaccinati delle Baleari, 686 si sono infettati. Nella nostra associazione è stato fondamentale passare da una dimensione civica a una giudiziaria. E così abbiamo fermato il green pass e abbiamo mostrato ai nostri figli che se uno si impegna riesce a raggiungere la verità e la libertà. In Italia è molto più difficile perché il pass è passato tramite decreto del presidente del premier».Anche il Comitato tecnico scientifico spagnolo è sembrato più libero del nostro. Ha detto verità scottanti in anticipo, ad esempio che il vaccino non avrebbe fermato il contagio e che essere vaccinati non migliora lo stato immunitario del soggetto. «Ha espresso questi concetti in un documento che il ministero della Salute ha secretato per sette mesi. Di quel documento è importante la data: 23 novembre 2021. Ovvero il boom di tutte le restrizioni nell’Ue, della serie: “I non vaccinati non hanno diritto a un letto in terapia intensiva, il non vaccinato non può andare dal parrucchiere...”. Nel procedimento giudiziario delle Asturie lo abbiamo fatto chiedere al giudice direttamente e non hanno potuto tenerlo nascosto. Quando l’abbiamo letto abbiamo detto: “Ci avete detto delle menzogne!”. Il decreto che aveva introdotto il pass nelle Asturie è durato 20 giorni, poi non è stato rinnovato. Abbiamo fatto lo stesso negli altri tribunali regionali e il pass non è stato rinnovato in tutta la Spagna. Il Cts sapeva perfettamente che quel certificato non serviva a nulla. È un fatto gravissimo, una vera truffa». In qualche regione spagnola avete perso«In Andalusia, perché hanno detto che il pass era uno strumento meraviglioso per fermare la trasmissione del virus. In tutti gli altri casi i procedimenti giudiziari sono ancora aperti ma da febbraio 2022 il pass è stato rimosso dappertutto. E siamo riusciti anche a fermare il protocollo nelle scuole, che applicava la quarantena solo per i bambini non vaccinati». E le mascherine?«Quello è un capitolo a parte. Qui sono ancora obbligatorie per il trasporto pubblico, perché indossarle non lede alcun diritto costituzionale».Avete vinto anche dei ricorsi che riguardavano le Rsa?«Nelle Asturie c’era un protocollo che vietava ai residenti non vaccinati delle Rsa di uscire dalla stanza. Praticamente erano dei detenuti. Anche qui abbiamo fatto un ricorso e l’abbiamo vinto e lo stesso è accaduto in Galizia». Sugli effetti avversi invece vi siete messi a catalogare i casi associandoli ai lotti dei vaccini.«Sì, abbiamo mostrato in tv l’eccesso di mortalità in Spagna e negli altri Paesi europei. E abbiamo invitato i telespettatori a mandarci in forma anonima i report sugli effetti avversi, con il numero di lotto corrispondente. Sono arrivate più di 5.000 mail e abbiamo scoperto che ci sono lotti sia di Pfizer che di Moderna che sono scandalosi. L’Agencia Española de medicamentos y productos sanitarios, la nostra Aifa, doveva vigilare sui farmaci e ritirare i lotti pericolosi, ma questo non è avvenuto. Non solo in Spagna, in tutta l’Ue. Abbiamo trovato reazioni avverse per stesso numero di lotto in Spagna, Italia, Francia, Portogallo e Germania. Un lotto di Pfizer, l’EK9788, ha avuto 142 morti distribuiti in questi Paesi, di cui 21 in Spagna. Il lotto Pfizer EW2239 ha avuto 83 deceduti in Europa, di cui 18 in Spagna. Poi c’è il lotto Moderna, 3005888, di cui sono riportati in Spagna 18 casi di miocarditi e pericarditi dai 6 agli 80 anni. È veramente una vergogna. Abbiamo poi proceduto alla querela delle più alte cariche dell’Aifa spagnola e il procedimento è ancora in corso. L’Agencia è un organismo pubblico e la Camera dei deputati spagnola ha reso pubblici i loro conti per l’anno 2018. In quell’anno c’erano introiti privati per 65 milioni di euro. La Corte dei conti spagnola ha detto al governo e ai deputati: “Questo non è il modello di un’agenzia pubblica. Un’agenzia pubblica prende i soldi dallo Stato, non dai privati!”. Si deve rivalutare che tipo di organo sia l’Aifa spagnola: è in pieno conflitto di interessi. Come fai ad essere il controllore di quelli che ti pagano? Per esempio: la decisione del Cts spagnolo di inoculare Moderna al posto di Pfizer - è stato dimostrato - è stata presa perché c’era eccedenza di quel vaccino. Questa è una logica sanitaria che ha a che fare con l’interesse pubblico?».Sono colpito dal ruolo dei media in Spagna. In Italia la condizione dell’informazione è decisamente peggiore. «Sì è vero, in Spagna siamo una voce autorevole quando veniamo invitati nei programmi. La differenza è che noi portiamo dati ufficiali, che provengono dai tribunali. Non portiamo le opinioni degli esperti».Ci si può iscrivere a Liberum dall’estero?«Certamente, però è difficile che Liberum difenda i diritti dei soci che si trovano in un altro Paese. Noi però ora abbiamo fatto un’azione presso la Corte di giustizia dell’Unione europea contro il certificato Covid - che è valido fino a luglio 2023 - per fermarne il rinnovo. Il problema quindi non è nazionale, ma europeo. Quello che vogliono fare è renderlo un certificato sanitario perpetuo, una forma di identità digitale che sarà la rovina per noi cittadini, permetterà un controllo sociale simile a quello che c’è in Cina: servirà a dettare come vivere, cosa mangiare, che farmaci assumere, come educare i bambini. Ti diranno: “Tu ora non esci di casa perché non hai il certificato, non sei un buon cittadino. Non hai fatto il booster”. Ci recheremo nelle sedi delle istituzioni europee per coinvolgere gli eurodeputati in questa battaglia, non devono approvarne il rinnovo. Andremo all’Europarlamento a dire: “Noi siamo un’associazione che è riuscita a fermare le violazioni dei diritti umani fondamentali, che voi avete applicato. I giudici spagnoli hanno fermato queste norme applicate a livello europeo e ne hanno dato un giudizio negativo. Il pass è nato per favorire la libera circolazione? Non è vero! È stato uno strumento per rendere di fatto il vaccino obbligatorio, senza applicarne l’obbligatorietà che non sarebbe stata possibile in tanti Paesi”. Per questo è nato. Noi andiamo all’Europarlamento a fine gennaio per dire agli europarlamentari: “Voi siete i responsabili di questo e ciò non deve succedere di nuovo”. Il cittadino non può perdere la sua sovranità sulla base di alcune dichiarazioni di cosiddetti “esperti”. Altro luogo dove dobbiamo dare battaglia è l’Oms, perché anche lì ci sono grossi interessi privati. Alla fine gli Stati nazionali - l’Italia, la Spagna... - hanno sì un potere decisionale, ma se il pass non fosse stato architettato a livello europeo non avremmo avuto tutte le restrizioni che ci sono state». C’è speranza che la vostra associazione faccia rete con altre realtà, creando una sorta di Liberum europea?«Vuole che le dica la verità? No. Sarebbe molto difficile per i diversi contesti giudiziari: in Spagna l’organizzazione dei tribunali rende un po’ più facile fare queste battaglie. In secondo luogo, i protagonismi di tanti gruppi sarebbero un grosso ostacolo. Mi piacerebbe però che le altre associazioni nazionali imitassero quello che abbiamo fatto noi in Spagna, con le loro armi giudiziarie, conoscendo la propria realtà nazionale. Rimanendo dentro l’organizzazione statale, non uscendone fuori. Noi avvocati di Liberum siamo disponibili a incontrare avvocati di altri Paesi per spiegare come ce l’abbiamo fatta, qui in Spagna».
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Ll’Assemblea nazionale francese (Ansa)
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