2020-04-22
Gli avvoltoi rossi sulla Lombardia sfruttano i morti per fare polemica
I parlamentari del Partito democratico condividono un post in cui la regione più colpita è presentata come lazzaretto d'Europa. Lo scrittore Christian Raimo fa il brillante su Twitter: «La Milano da bare».Dev'esserci sfuggito qualcosa. Ci risultava, infatti, che la linea imposta dall'esecutivo fosse «niente polemiche». Non solo: ci avevano anche detto che era del tutto sbagliato - oltre che un po' razzista - incolpare uno Stato o un popolo in particolare per la diffusione del Covid-19, dato che «il virus non ha confini». Eppure adesso scopriamo che la malattia i confini ce li ha eccome, ben marcati. Veniamo a sapere, in aggiunta, che è concesso polemizzare ferocemente. Ringhiare, mordere, attaccare, e persino fare ironia sulle tragedie altrui. Certo, la situazione della Lombardia non è delle migliori, l'atroce conta quotidiana dei contagi e dei morti conferma anche oggi che la strada da fare è ancora tanta, prima di poter finalmente riposare le membra spossate. Ma un conto è prendere atto delle circostanze difficili e cercare di trovare soluzioni. Un altro conto è approfittare di un disastro per lucrare politicamente.Franco Mirabelli, senatore del Partito democratico eletto proprio in Lombardia, ieri ha pubblicato su Facebook una cartina dell'Europa. Ha evidenziato alcuni Stati in blu e ha colorato di rosso la sua regione. Eloquente il commento: «Nell'area blu sono morte 12.000 persone per coronavirus. Nell'area rossa anche. I numeri parlano da soli: Fontana si assuma le sue responsabilità». Secondo Mirabelli, «la situazione è sotto gli occhi di tutti. Non c'è una regione al mondo dove il coronavirus stia causando così tante vittime come in Lombardia, e oltre la metà dei decessi in Italia avviene proprio qui. Eppure ogni giorno dobbiamo ascoltare Fontana e Gallera farsi i complimenti da soli, dire che è andato tutto bene, e incolpare chiunque tranne sé stessi». A stretto giro numerosi esponenti lombardi e nazionali del Partito democratico (tra cui l'ex ministro Valeria Fedeli) hanno condiviso il post del collega, andando ad alimentare il già maestoso falò dell'astio antilombardo. È chiarissimo, insomma, che si possono sfruttare i morti a fini di ripicca politica, a patto che a farlo siano i sinceri democratici. Si possono anche manipolare i numeri a proprio piacimento, come fa Mirabelli giochicchiando con i colori sulla cartina dell'Europa. Viene da chiedersi perché, nel computo dei decessi, non abbia considerato anche il Regno Unito, la Germania e soprattutto la Spagna. In quest'ultima nazione il quadro dell'epidemia è decisamente nero, eppure il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sostenuto dal Pd, ha spiegato ieri che dovremmo fare un pensiero sul Mes proprio per non dispiacere gli spagnoli: «La Spagna ha dichiarato subito di voler usufruire del Mes senza condizioni. Rifiutare il Mes significherebbe fare torto alla Spagna che intende usufruirne», ha spiegato il premier. In terra iberica i morti sono 21.282 e i contagiati 204.178. Però gli spagnoli andrebbero sostenuti magari abbracciando il Mes. I lombardi, invece, con le loro migliaia di morti, vanno accusati di aver fomentato il male di cui sono vittime. Una logica molto interessante. Il Partito democratico si comporta come se non fosse al governo del Paese, e da settimane continua ad accanirsi sui vertici della Lombardia come se fossero i nemici pubblici più pericolosi. A costo di sembrare cinici, è forse il caso di ricordare a chi si debbano un bel mucchio di morti e contagiati nel cuore produttivo dell'Italia. Non erano i sindaci del Pd a gridare - mentre il Covid si avventava su di noi - che bisognava riempire le vie e le piazze senza timore? Non erano loro a spingere la popolazione a frequentare i ristoranti, soprattutto quelli cinesi, al fine di combattere i pregiudizi? Oh, sì, qualcuno di questi sindaci ha chiesto scusa. Ma un secondo dopo ha ripreso a dar lezioni a tutti, e a trattare i perfidi destrorsi come pericolosi untori. Giustamente, il capogruppo leghista lombardo Roberto Anelli fa notare una piccola discrasia anche riguardo ai numeri: «La Regione ha stanziato 3 miliardi per Comuni, Province e infrastrutture. Il governo nazionale del Pd ne ha messi 3,5 per tutta Italia. E ancora: la Lombardia ha dato 4 milioni a Milano, il governo nazionale del Pd 250.000 euro. La Lombardia ha dato 2 milioni per la città di Bergamo, il governo nazionale del Pd 210.000 euro. La Lombardia ha dato 2 milioni per la città di Brescia, il governo nazionale del Pd 210.000 euro». Se proprio si deve andare allo scontro con il coltello fra i denti, beh, allora mettiamo tutte le cifre sul piatto, non solo quelle che fanno comodo a Mirabelli e ai suoi degni compari. Cioè gli stessi che, da giorni, pestano duro sul Trivulzio e i suoi dirigenti, omettendo che a nominarli è stata sì la Regione, ma d'intesa con il Comune di Milano guidato dal democratico Beppe Sala, quello che ieri ha fatto annunciare a Greta Thunberg sul Guardian il nuovo piano per una città con meno auto (e vedremo quanto ci sarà da divertirsi a prendere i mezzi pubblici nella «fase due»). Soltanto un ometto è riuscito a fare peggio del Partito democratico, e per questo merita di essere citato. Trattasi dello scrittore Christian Raimo, che da giorni su Twitter si diverte a postare battutine su Gallera&Fontana. Ieri ha dato il meglio, riciclando una terribile freddura: «La Milano da bare». Bravo, bella trovata, poteva anche evitare di cancellare il post dopo le prime risposte infuriate. A Raimo possiamo solo contestare il tempismo: avrebbe potuto pubblicare le sue frecciatine il 27 febbraio, quando Nicola Zingaretti se ne stava proprio a Milano a fare l'aperitivo con lo spritz, come suggerito dal sindaco Sala. Ma purtroppo gli avvoltoi non sono animali noti per il coraggio.
L'infettivologa Chiara Valeriana