2021-07-05
Giovannini salta la legge e le Regioni e punta sull’ammiraglio targato Pd
L'ammiraglio Giovanni Pettorino (Ansa)
Per il porto di Ancona il ministero vuole Giovanni Pettorino che fu contrario ai decreti Salvini.Dopo aver creato il caos proponendo alle Camere e alle Regioni candidati dal curriculum contestato dagli esponenti della sua stessa maggioranza, pare che il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini stia per fare un'altra mossa azzardata nominando il commissario dell'Autorità portuale di Ancona senza confrontarsi con le Regioni interessate: Marche e Abruzzo. Sulla scrivania del ministro c'è più di un curriculum. Ma in questo momento in prima posizione sembra esserci un nome in particolare, quello del pensionando Giovanni Pettorino, nato il 24 luglio 1956, ammiraglio che attualmente ricopre il ruolo di comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto.Un uomo proposto dal Partito democratico e sostenuto dal sindaco di Ancona Valeria Mancinelli che sembra incrociare il gradimento del ministro. Ai dem deve essere piaciuto particolarmente il piglio dell'ammiraglio Pettorino nel periodo del governo gialloverde. Soprattutto quando ignorava le indicazioni del Viminale ed entrava in contrasto con l'ex ministro Matteo Salvini, rilasciando interviste e dichiarazioni che miravano a sconfessare la linea del governo sui salvataggi e i porti chiusi. La legge prevede che il rinnovo della governance delle Autorità portuali avvenga su proposta del ministero in accordo con le Regioni competenti, sentite le Commissioni parlamentari. Ma il Pd sembra tentare un colpo di mano, tirando per la giacchetta il ministro, con lo scopo di mantenere sacche di potere dopo le sconfitte nelle Marche e in Abruzzo. A partita quasi chiusa ci fu la bocciatura di Matteo Africano, considerato vicino al Movimento 5 stelle, il cui curriculum è stato ispezionato fino in fondo dal deputato Davide Gariglio del Pd in Commissione trasporti, che concluse sparando ad alzo zero con queste parole: «Non possiede i requisiti previsti dalla legge e, in particolare, l'esperienza e la qualificazione professionale». Al momento sembra certo che il presidente dell'Autorità portuale uscente, Rodolfo Giampieri, fresco di elezione alla presidenza di Assoporti nazionale, non verrà riconfermato. Una scelta, questa, che ha creato parecchi mal di pancia tra gli esponenti locali di Italia viva. Ma anche il sindaco Mancinelli aveva storto il naso, commentando: «Quando è partita l'iniziativa per sostituire Giampieri l'avevo detto che sfasciare le cose che funzionano porta male». Ed ecco che anche il nome di Enrico Moretti, contrammiraglio, comandante della guardia costiera territoriale, sembra essersi raffreddato. A fine giugno era entrato da papa negli uffici del ministero ma, come riporta il quotidiano di Ancona Corriere adriatico, sarebbe «uscito da cardinale all'inizio della settimana» in cui il ministro delle Infrastrutture aveva deciso di andare alla firma del decreto per tirare una riga sul grande pasticcio del nuovo presidente del porto. La gestione è stata definita «paradossale e imbarazzante» perfino dalla Cgil. Anche Moretti non dispiaceva ai dem, tanto che il capogruppo del Pd in consiglio regionale delle Marche, Maurizio Mangialardi, aveva cercato di tirargli la volata quando il nome del contrammiraglio cominciava a circolare. Ma ora che si è aperto uno spiraglio, il Pd ha deciso di tentare l'affondo e ha giocato la carta con il nome di Pettorino, mentre dall'opposizione preparano interrogazioni per la storia del curriculum di Africano, contestando a Giovannini di agire senza il rispetto dei rapporti istituzionali. Il pensionamento di Pettorino, inoltre, apre un'altra partita. Al ministro Giovannini è stata già inviata un mese fa la terna prevista, da quando è stata superata la regola non scritta che prevedeva la scelta automatica dell'ammiraglio ispettore più anziano. La corsa quindi è tra Nicola Carlone, 61 anni, che fino a qualche giorno fa ha guidato il compartimento marittimo più importante, ovvero quello della Liguria, affrontando anche il periodo del crollo del Ponte Morandi, Nunzio Martello, capo del primo reparto al Comando generale delle Capitanerie di porto, e Antonio Basile, attuale vice di Pettorino.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)