2022-05-03
Draghi si applaude. Recovery modificato a colpi di decreto e niente scostamento
Mario Draghi (Imagoeconomica)
Il premier s’aggrappa a dati «positivi» sul lavoro. Risorse per gli appalti nelle grandi città. Prorogati i Superbonus, soldi per Mps.Inflazione, posti di lavoro, caro bollette e ritardi dei cantieri. Le spine del governo puntellano una giornata complessa per Palazzo Chigi. Prima l’incontro con i sindacati, poi il primo round del cdm sulla proroga del taglio delle accise, seguito dalla cabina di regia e poi dal secondo round sul pacchetto di aiuti a famiglie e imprese contenuto in un decreto da 14 miliardi che alla fine è stato approvato senza il voto del Movimento 5 stelle. A tarda sera si è svolta la conferenza stampa di Mario Draghi e dei ministri Daniele Franco (Economia), Roberto Cingolani (Transizione ecologica) e Andrea Orlando (Lavoro). Draghi ha ribadito le scelte dei decreti precedenti e, con una premessa abbastanza prolissa, ha cercato di rassicurare gli italiani: la situazione economica non è drammatica. Ha poi rivendicato la scelta di non aver acceso la luce di un nuovo scostamento di bilancio. Ma al tempo stesso di sostenere pensionati e redditi bassi con un nuovo bonus da 200 euro al mese.Per il resto, mente scriviamo possiamo ragionare sulle bozze del nuovo dl Aiuti circolate nel pomeriggio. Per le imprese è istituito, nello stato di previsione del ministero dello Sviluppo economico, un fondo con una dotazione di 200 milioni finalizzato a far fronte, mediante erogazione di contributi a fondo perduto, alle ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali derivanti dalla crisi internazionale in Ucraina, che si sono tradotte in perdite di fatturato derivanti dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento. Ma nei 50 articoli è citato anche un fondo da 600 milioni di euro a sostegno degli obiettivi del Pnrr per le grandi città. Il fondo, nello stato di previsione del ministero dell’Interno, ha una dotazione di 100 milioni per il 2022, 200 per il 2023, altrettanti per il 2024 e 100 milioni per il 2025, destinati a Comuni con oltre 800.000 abitanti. Le risorse saranno ripartite con decreti del ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto e sono individuati per ciascun comune il Piano degli interventi e le relative schede progettuali contenenti gli obiettivi iniziali, intermedi e finali; le risorse saranno revocare in caso di mancato utilizzo secondo il cronoprogramma definito. In questo modo si sta dunque correndo a nuovi ripari per mettere a terra il Piano nazionale di ripresa e resilienza perché l’inflazione galoppa non solo per le bollette ma complica anche il futuro dei cantieri e dei progetti approvati dall’Ue. Proprio ieri sera il commissario all’Economia Paolo Gentiloni nel suo intervento alla commissione Economia e affari monetari del Parlamento europeo ha detto che «il Piano di ripresa e resilienza non può essere utilizzato per fare da cuscinetto all’aumento dei prezzi per l’elettricità». Altra cosa, invece, sono gli investimenti verso «l’indipendenza energetica». Tornando al nuovo decreto discusso ieri, nella bozza viene prorogato dal 30 giugno al 30 settembre 2022 il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al Superbonus 110%. «Per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati», recita la bozza. Al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione è poi assegnata una dotazione di 100 milioni per il 2022. Non solo. Le Regioni entro il 31 luglio devono procedere ad un aggiornamento infrannuale dei prezzari. Almeno stando a quanto prevede la bozza del decreto finito sul tavolo del Consiglio dei ministri nelle misure per fronteggiare gli aumenti dei prezzi di materie prime e energia in relazione agli appalti pubblici. I prezzari aggiornati entro il 31 luglio cessano di avere validità entro il 31 dicembre e possono essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data. In cdm si è discusso anche un contributo una tantum per lavoratori e pensionati con redditi medio bassi per contrastare i rincari generalizzati legati all’inflazione. Con il decreto aiuti per questa misura dovrebbero essere stanziati circa 6,5 miliardi. Viene inoltre rinnovato il bonus sociale facendolo diventare retroattivo perché eventuali pagamenti di somme eccedenti saranno automaticamente compensati in bolletta una volta presentata l’Isee. Nella stessa bozza del decreto si legge infine che potrebbero essere in arrivo 925 milioni per il rafforzamento patrimoniale delle società controllate dallo Stato. Quindi anche per il Monte dei Paschi. Il provvedimento dispone «un incremento di 925 milioni di euro, per il 2022, dell’autorizzazione di spesa prevista dal decreto legge agosto, per sostenere programmi di rafforzamento patrimoniale delle società soggette a controllo dello Stato, con sottoscrizione di aumenti di capitale e di strumenti di patrimonializzazione». Agli oneri si provvede mediante corrispondente versamento all’entrata del bilancio delle somme iscritte in conto residui, nello stato di previsione del Mef.