2020-03-22
Don Vincenzo dice messa coi fedeli casa per casa ma la polizia lo blocca
Il prete alle porte di Roma rispetta norme sanitarie e distanza di sicurezza, eppure lo fermano lo stesso come avviene in Cina.Deve essere stato qualcosa di simile quando i cristiani si riunivano nel buio delle catacombe per sfuggire alle persecuzioni e per soddisfare un bisogno più vitale di tutti: il bisogno di ritrovarsi, riconoscersi nell'altro e così ogni volta riconoscere Dio che si è fatto uomo. Per una conseguenza - del tutto insensata - delle disposizioni del governo Conte sono proibite le messe? Bene. Poco dopo il crepuscolo il prete di campagna, alle porte di Roma, fa visita ai parrocchiani, ad ogni grappolo di casali, strada sterrata per strada sterrata. A scanso di equivoci affinché qualche guardiano della nuova polizia etica non si faccia venire strane idee: non entra nelle case, i fedeli sono appena fuori dagli usci, ciascuno a 5 e anche 10 metri di distanza.Don Vincenzo - nome di fantasia, alla fine dell'articolo capirete perché - ha in una mano il crocifisso, nell'altra il microfono. Più in là due (sempre distanti, con mascherina e guanti) lo aiutano, uno tiene l'altoparlante e l'altro il filo dell'alimentatore. «Sono qui per dirvi di avere fiducia, il Signore è qui con voi, non vi abbandona, non ci abbandona mai…». Poche parole così. Le candele alle porte e sui davanzali sono piccoli aloni di luce nel buio. Si prega, a distanza ma insieme: «Ave Maria, piena di grazia, benedetta sei tu fra le donne…».Dopo una prima serrata, le chiese per Palazzo Chigi - bontà sua - possono stare aperte poche ore, dalle 7 alle 12 e dalle 15 alle 17: si può pregare ma da soli. Non solo le messe restano proibite, anche battesimi e funerali. Non era mai accaduto. Nemmeno sotto i bombardamenti, nemmeno con i nazisti e durante la peste. Un pericolosissimo precedente. Papa Francesco la scorsa settimana nella sua saggezza aveva fatto presente: «Non è detto che le misure più restrittive siano le più giuste…». Un'osservazione di buon senso rispetto alla quale comincia ormai a far capolino l'idea che non sia così infondata. Il professore Roberto Burioni, la nuova autorità spirituale di questo Paese senza bussola, lo ha zittito, assicurando che «possiamo pregare anche a casa». Forse al professor Burioni sfugge che l'essenza del cristianesimo è proprio la messa fin dall'origine del nome, ecclesia: assemblea.Il divieto di messa è una grave e inaccettabile ingerenza dello Stato nella libertà di religione? Sì. In molte chiese sono state soppresse le file dei banchi, una ogni due, per garantire la (abbondante) distanza di sicurezza tra i fedeli, tra i 4 e i 7-8 metri. Con l'indicazione di una sola persona per banco, bottigliette di gel igienizzante all'ingresso. Perché allora - con tutte le precauzioni antivirus - non si può celebrare la messa e assistervi, magari disegnando le postazioni sull'asfalto degli ampi piazzali delle nostre chiese, così come ai supermercati? Perché possiamo ingozzarci (e riempire le casse dei supermarket) ma non possiamo nutrire l'anima? E prima o poi qualcuno ci spiegherà che senso ha l'ossessione del «tutti a casa» in questo mega recinto in cui si lasciano decine di positivi asintomatici ad aumentare in modo esponenziale i contagi con l'idea di risparmiare sui tamponi?«Dico da solo messa tutti i giorni», la voce del sacerdote esce dall'altoparlante e si diffonde nel buio : «Ma io vi porto tutti i giorni con me all'altare, perché la messa è il sacrificio di Cristo… Non dovete preoccuparvi, siete con me».Fuori dalla parrocchia è affisso un avviso: «Come da decreto vescovile sono sospese le sante messe feriali e festive e tutte le altre forme di preghiera comunitaria…». Poi qualche riga che mette i brividi: «Ci è stato ricordato e sottolineato che il rispetto del divieto di riunione è punito da multe fino all'arresto, tanto per chi favorisce la riunione (il parroco) tanto per chi partecipa (i fedeli)». Scusi, don, chi glielo ha «ricordato e sottolineato»? «La Conferenza episcopale in base alle disposizioni del governo». Era mai accaduto che fossero vietate le messe? «Mai. Mai nella storia… Io non mi sarei piegato». Nel buio la voce degli altri fedeli ora è più forte: «… venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra…».Ma anche questo deve essere sembrato troppo. Don Vincenzo è stato fermato, «sconsigliato» dall'andare in giro con l'altoparlante, pena il rischio di una denuncia. «La messa? L'adorazione? Le trasmetto - dice - una volta al giorno su whatsapp» ai parrocchiani che ha in rubrica: «Che altro posso fare?». Ps: No. Non nelle catacombe. Sembra di essere in Cina. Appunto.
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