Dieci domande a Matteo Renzi

Non ho nessuna particolare simpatia per Roberto Fico. Quel poco che so del presidente della Camera, infatti, non lo rende ai miei occhi molto diverso da Luigi Di Maio e da altri che compongono lo stato maggiore del Movimento 5 stelle. Analizzandone i curriculum mi paiono ragazzi senza particolari talenti, se non quello di aver pescato il biglietto della lotteria che li ha portati in Parlamento, grazie al quale ora occupano poltrone di rilievo. Premesso dunque lo scetticismo che nutro nei confronti di numerosi esponenti grillini, devo aggiungere che la polemica sulla colf dell'inquilino di Montecitorio, per quanto legittima, mi pare abbia assunto toni esagerati. Certo, è disdicevole che qualcuno ingaggi dei collaboratori domestici senza dichiararli all'Inps ed evadendo il versamento dei contributi. Se poi questa persona è parente o convivente di un'alta autorità dello Stato, è ancor più imbarazzante.

Detto ciò, che Matteo Renzi si spinga fino al punto di chiedere che Fico vada in aula a spiegare come mai la morosa non abbia pagato i contributi, fa abbastanza ridere.

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