Emmanuel Mounier (1905-1950), padre del personalismo cristiano, è una delle figure centrali del pensiero cattolico francese della prima metà del XX secolo. Nel pieno della Seconda guerra mondiale, schiacciato dal dramma della primogenita Françoise, finita in coma a soli due anni a causa di una grave encefalite, scrisse una serie di lettere alla moglie ed alcuni amici. Quelle missive, poi ripubblicate da Rizzoli, sono un invito a fare i conti con un fattore che nessuno può espungere dalla vita: il significato del dolore, della sofferenza, della morte. «Dialoghi testardi» chiude la serie con un colloquio su questo "enigma" con la dottoressa Marta Scrignaro, pedagogista e psicologa impegnata nella cura di persone e famiglie che convivono con malattie cosiddette "life-limiting", ovvero inguaribili. Ma la sua esperienza e la sua riflessione superano, accanto alle pagine di Mounier, la tentazione di confinare il problema del senso della sofferenza entro le mura di chi sperimenta il male terminale: fare i conti con la vulnerabilità e la finitezza è in realtà un problema di ciascuno.
Al San Mamés di Bilbao gli Spurs battono 1-0 il Manchester con un gol di Brennan Johnson, tornano a vincere un trofeo continentale dopo 41 anni e centrano la qualificazione alla prossima Champions. Festeggiano anche gli azzurri Vicario, protagonista con una super parata nel finale, e Udogie. Per i Red Devils è sprofondo rosso: l'anno prossimo niente Europa.
Il presidente di Anafe Confindustria Umberto Roccatti, intervenuto agli Stati Generali Adm, invoca sanzioni più dure, controlli online più stretti e aiuti pubblici per l’uso dell’IA nei punti vendita.
«Legalità e tutela dei minori non sono uno slogan, ma la bussola che orienta ogni nostra azione». Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria, lo ha ribadito senza giri di parole intervenendo agli Stati Generali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. L’associazione che rappresenta le imprese del settore dei prodotti di nuova generazione senza combustione - spesso al centro del dibattito pubblico per il loro impatto su salute e società - rilancia la sfida: più rigore nei controlli, sanzioni più dure per chi vende ai minori e una vera stretta sul far west dei social.
«In Italia - ha spiegato Roccatti - abbiamo un sistema autorizzativo che garantisce stabilità e credibilità al mercato, ma il problema è un altro: molti acquisti da parte dei minori avvengono online, dove tutto è fuori controllo». Da qui la richiesta di rafforzare il presidio delle forze dell’ordine sulle piattaforme digitali, dove, denuncia Anafe, «la promozione e la vendita di prodotti vietati avvengono alla luce del sole».
Nessuna indulgenza neppure per chi opera nei canali legali ma aggira - o semplicemente ignora - il divieto di vendita ai minori: «Le regole ci sono, ma servono strumenti per farle rispettare. Chi sbaglia deve pagare, senza scorciatoie», ha detto Roccatti, chiedendo un inasprimento delle sanzioni per i trasgressori.
Roccatti apre anche al tema delle tecnologie a supporto dei rivenditori, per evitare che il controllo dell’età ricada solo sulla buona volontà di chi è dietro il bancone. «L’intelligenza artificiale può fare la differenza - ha spiegato - e alcune aziende stanno già testando strumenti che permettono la verifica in tempo reale dell’età del cliente». Strumenti utili, ma costosi. Da qui l’appello: «Servono incentivi pubblici per favorirne la diffusione. È un investimento per la legalità, non un favore al settore».
L’intervento di Anafe agli Stati Generali Adm arriva in un momento cruciale, con le istituzioni chiamate a dimostrare coerenza tra principi dichiarati e azioni concrete. E su questo punto, l’industria dei prodotti senza combustione rilancia la sfida della responsabilità. Anche sul terreno, spesso ambiguo, dell’innovazione.