2019-01-23
Contributi pubblici al film sulle mamme gay
La pellicola di Karole Di Tommaso racconta la storia (vera) di due donne che hanno un figlio con la fecondazione assistita. È stato realizzato con il sostegno della Rai, i fondi del ministero e della Regione Puglia. E si candida a diventare un manifesto arcobaleno.Avrebbero dovuto mantenere il titolo provvisorio, quello con cui il film è stato presentato in origine: La bambina sintetica. Almeno avrebbe avuto il pregio dell'originalità e magari avrebbe pure suscitato nello spettatore qualche pensiero profondo. Invece la pellicola di Karole Rita Di Tommaso uscirà nelle sale il 14 febbraio come Mamma+Mamma, titolo più abbordabile, facile da far digerire al pubblico. Anche la presentazione è melensa: la vendono come una «fiaba d'amore contemporanea e universale».Nella scheda di presentazione si legge che il film «è la storia di due giovani donne che si amano e del desiderio di maternità che si fa avanti nelle loro vite. Karole (Linda Caridi) e Ali (Maria Roveran) hanno deciso di volere un bambino da subito, e da subito si sono convinte di volere una femmina e di chiamarla Chiara Diletta». In effetti, si tratta di un'opera autobiografica. Karole Di Tommaso, nella vita reale, si è unita ad Alessia nel marzo 2018, a Roma, città dove vivono ora assieme a Leon, il bambino ottenuto tramite fecondazione assistita. Mamma + Mamma, in sostanza, racconta il percorso che le due donne hanno affrontato per avere un figlio. «È la storia», si legge ancora nella presentazione, «di un desiderio di maternità che si fa avanti nel turbine di domande quotidiane. Sono proprio queste domande ad affollare, in una torrida estate, le esistenze già caotiche di Karole e Ali, due ragazze che si amano. Vivono in una piccola casa arrangiata a bed & breakfast, che condividono con imprevedibili turisti, e con l'ingombrante ex fidanzato di Ali, Andrea. Le ragazze ancora non sanno che all'entusiasmo del primo tentativo seguiranno molte peripezie. Ma quando il desiderio si fa più grande del dolore e della fatica i miracoli possono accadere». Il miracolo sarebbe, appunto, la possibilità di diventare entrambe mamme. Benché la produzione della pellicola sia iniziata nel 2017, Mamma + Mamma si rivela più attuale che mai. Anzi, si candida a diventare il film manifesto delle «due madri», cioè quelle che negli ultimi mesi hanno affollato le pagine dei giornali grazie ad alcune sentenze sorprendenti e alle decisioni di numerosi Comuni italiani. Alla fine di dicembre, tanto per citare un caso, il Comune di Milano ha deciso di consentire a una coppia di lesbiche il ricorso a una procedura speciale in precedenza utilizzata solo dagli eterosessuali. Le due donne hanno potuto registrare all'anagrafe i figli avuti da procreazione medicalmente assistita ancora prima che nascessero. Qualche tempo prima, nel luglio del 2018, è giunta un'altra sentenza micidiale. La Corte d'appello di Napoli ha stabilito che un bambino può avere a tutti gli effetti due madri: una biologica e una non biologica. Quest'ultima, secondo i giudici, è madre sin dalla nascita del piccolo se «accetta e condivide» il «progetto della procreazione». Insomma: la figura paterna è divenuta irrilevante per sentenza, e l'epoca delle «due mamme» è iniziata tra squilli di tromba. Il film di Karole Di Tommaso, dunque, potrebbe rivelarsi estremamente utile: potrebbe consentire al grande pubblico di apprezzare maggiormente le decisioni dei tribunali. «Ci concentriamo sulla sfera intima», ha detto la regista all'Ansa, «evidenziando che nessuno si può permettere di dire a un altro cosa è giusto e cosa non lo è in materia d'amore». Beh, si potrebbe anche far notare che qui non si tratta soltanto di amore, ma pure di concepimento, di fecondazione artificiale e di un po' di altri argomenti che con i sentimenti non hanno molto a che fare. Tutti, però, continuano a battere sul tasto dell'amore, perché se si parla di quello è più difficile fare obiezioni, no? Secondo l'attrice Linda Caridi, il film «affronta la tematica politica con leggerezza, nella quotidianità e normalità. Ci si scontra anche con gli ostacoli all'adozione e alla fecondazione assistita per le coppie gay in Italia. Senti il dono di quando l'amore è talmente forte da farsi desiderio di procreazione e moltiplicazione». Intendiamoci, non c'è niente di male nell'idea che una regista decida di raccontare la propria storia. Lascia un pochino più perplessi, tuttavia, il fatto che a sponsorizzare l'operazione siano, ancora una volta, le istituzioni pubbliche. Mamma + Mamma, infatti, ha ricevuto la bellezza di 200.000 euro di contributi dal ministero dei Beni culturali in quanto «film di giovane autore». Ne aveva richiesti 350.000 a fronte di un costo di produzione complessivo pari a 755.000 euro, ma anche se la domanda non è stata accolta pienamente il finanziamento pubblico è comunque robusto. Inoltre, la pellicola ha ottenuto 141.067 euro dalla Regione Puglia (fondo Apulia film fund). Ovviamente, non poteva mancare il contributo di Rai Cinema, che produce il tutto assieme a Bibi film. Mamma + Mamma ha già goduto di una bella passerella al festival del cinema di Roma (altro evento foraggiato dal pubblico) e a breve arriverà nelle sale. Chissà, magari lo vedremo anche sugli schermi televisivi. Del resto, mica si può mettere un freno all'amore...
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)