2020-12-01
Ci ordinano di fare shopping e poi insultano chi obbedisce
Ma non dovevamo scordarci i cenoni di Natale? Sì, ma quelli degli altri, non quelli di chi per settimane ci ha consigliato di restare a casa e di mantenere le distanze anche fra parenti. A leggere le risposte fornite da alcuni specialisti alle domande del Corriere della Sera si ha infatti la conferma che anche i virologi si sentono un po' Marchesi del Grillo. Come sarà il Natale degli esperti, si è chiesto il quotidiano di via Solferino? Ma non dovevamo scordarci i cenoni di Natale? Sì, ma quelli degli altri, non quelli di chi per settimane ci ha consigliato di restare a casa e di mantenere le distanze anche fra parenti. A leggere le risposte fornite da alcuni specialisti alle domande del Corriere della Sera si ha infatti la conferma che anche i virologi si sentono un po' Marchesi del Grillo. Come sarà il Natale degli esperti, si è chiesto il quotidiano di via Solferino? Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, la stessa che qualche tempo fa sostenne in tv la necessità di fare rinunce, perché il superfluo va tagliato, limitandosi all'essenziale, cioè a scuola, lavoro e relazioni affettive strette, al cronista ha risposto: «Un salto dai miei e tutti in mascherina», precisando che farà il cenone in casa, con figli e marito, e poi passerà un'oretta dai genitori. Ma con i dispositivi giusti al posto giusto, intendiamoci. E l'invito del governo a festeggiare solo in casa propria e con i conviventi? Beh, quello non vale, visto che la dottoressa, in un momento di spontaneità, aveva pure detto che il coprifuoco non ha una ragione scientifica. Ma se volete allargare il giro e non limitarvi a genitori, figli e nonni, e intendete coinvolgere anche i nipoti, dovete prendere esempio da Claudio Cricelli, professore e presidente della Società di medicina generale, il quale ha risposto che farà personalmente un tampone a tutti e poi via con gli abbracci. A cena, oltre a lui ci sarà nonna Carmelina, suo fratello e suo figlio con nuora e nipoti. In totale sette persone, perché la moglie andrà dalla mamma a Cavalese. Ma non erano vietati gli spostamenti fuori Comune? La Toscana, dove vive il professore, non è zona rossa e dunque con il divieto di uscire se non per urgenze o per lavoro? Sì, ma queste sono le disposizioni generali, che non riguardano il Marchese del Grillo. Cricelli, che può fare il tampone a tutti, non fa parte di quelli che si devono mettere in fila ad aspettare che il medico di base firmi la prescrizione e poi pazientare per ottenere il test. A rispondere al Corriere della Sera è anche il professore Massimo Galli, il primo ad avvertire gli italiani che avrebbero dovuto scordarsi il cenone. Anche lui farà il tampone per salutare le zie novantenni. Ma non ci si doveva fermare ai parenti di primo grado? Via, non sottilizziamo: primo, secondo o terzo che differenza fa? La sera di Natale il primario del Sacco, che ogni giorno ci ammonisce via piccolo schermo al punto da sembrare Brontolo, il nano di Biancaneve, la passerà con la moglie, mentre per il pranzo del 25 «non saremo meno di sei, ma di sicuro non più di dieci». Non si correrà il pericolo di assembramento vietato in casa del professore? No, perché tra gli invitati ci saranno Santa Mascherina e Santo Tampone, che faranno compagnia a Santo Zampone, immaginiamo con il cotechino e le lenticchie, così poi si potrà andare tranquilli a trovare le vecchie zie. E chi, oltre a non essere Marchese del Grillo non è neppure Conte, ma solo vassallo? Beh, per quelli non solo vale il monito di non partecipare a cenoni, ma a loro è fatto pure divieto di passeggiare per le strade del centro cittadino alla ricerca dei regali di Natale. Loro non hanno un medico in famiglia e tanto meno hanno il kit dei tamponi da mettere sotto l'albero e da regalare ai parenti. No, il popolino si deve rassegnare a restare a casa mentre i Marchesi del Grillo festeggiano. Per i Coronavip, le raccomandazioni non contano, mentre i Coronanip (che non sta per normal important people come dice Rtl ma, secondo chi ci governa, per normal infected people, ovvero tutti potenziali untori) devono rinchiudersi nei loro appartamenti, anche se di poche decine di metri quadrati. Ieri i giornali trasudavano preoccupazione, ma soprattutto indignazione per le uscite del weekend. Ma come? Appena il governo ha allentato il dpcm, gli italiani si sono riversati in strada e hanno affollato le vie dei negozi! Avevano tutti la mascherina e rimanevano pure distanziati? Non importa, l'affluenza rimane sempre pericolosa, soprattutto quando fra loro non ci sono virologi. Eppure, era stato lo stesso presidente del Consiglio a dare il via libera al tradizionale scambio di regali, annunciando anche orari straordinari dei negozi. Ci si poteva dunque immaginare che, riaprendo a meno di un mese dal Natale e per di più nella settimana del Black friday, ovvero dei super sconti, tanti italiani ne avrebbero approfittato per fare acquisti. Tanto più dopo aver appreso che il governo, in vista della Notte Santa, potrebbe richiudere tutto e costringerli di nuovo alla clausura, senza nemmeno la via di fuga di una discesa sugli sci. Naturalmente, per aver scritto queste poche righe, immaginiamo già che i Coronavip ci accuseranno di essere negazionisti. Ma noi non siamo negazionisti e per questo rispettiamo ogni regola, anche quella più stupida. Vorremmo solo che i diritti garantiti dalla Costituzione, tra i quali ci risultano la libertà di movimento e pure di pensiero, non fosse negata solo alle persone comuni, mentre alla Casta, di virologi e di politici, in cui includiamo anche i super commissari smascherati alla Domenico Arcuri, è consentito tutto: anche il cenone di Natale previo tampone.
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