2020-05-11
Ci siamo lasciati bollire come
delle rane. Ma ora comincia la ribellione
Immersi nel tepore della «tutela del nostro bene», abbiamo finito per accettare mansueti la sospensione di troppe libertà. Ma forse la cottura non è completa: sorge un movimento determinato a difendere il diritto di lavorare e di andare a messa.Siamo l'incarnazione della storiella della rana bollita: immersi nel tepore della tutela del nostro bene, stiamo rinunciando pian piano a tutte le libertà fondamentali. Ma se la cottura non è ancora completa e se non siamo ancora del tutto sottomessi, allora può sorgere un movimento dal basso che difenda il nostro diritto di andare a lavoro e a messa. Il principio della rana bollita, raccontato dal filosofo e scrittore anarchico statunitense Noam Chomsky nel libro Media e potere, era in realtà già conosciuto a fine Ottocento in seguito ad uno studio empirico condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University. Si sostanzia nella considerazione che, se una rana, buttata in un calderone pieno d'acqua bollente, con un colpo di zampa balza subito fuori dal pentolone, diverso è il risultato nel caso in cui la rana venga immersa in un pentolone d'acqua fredda messa poi a riscaldare. In quel caso, infatti, la rana trova inizialmente piuttosto gradevole il leggero tepore dell'acqua che viene a formarsi e continua a nuotare tranquilla. Poi la temperatura sale ancora, la rana inizia a stancarsi un po' ma non si impensierisce e continua a nuotare. Quando la temperatura dell'acqua è decisamente troppo alta e la rana la trova sgradevole, essa non avrà più le forze di reagire, dunque sopporta e non fa nulla, fino al momento in cui la temperatura sarà così alta da farla morire bollita. Questo principio, calato nella nostra società, vuole spiegare che, quando un cambiamento è effettuato in maniera lenta e «invisibile», esso non viene riconosciuto e sfugge ai più, che dunque non opporranno nessuna resistenza o reazione. Le tecniche di manipolazione delle coscienze fanno un uso largo e consapevole di questo principio, fornendo pilloline amare indorate nel miele e spacciate per traguardi e fonti di progresso.Vietato protestareDue straordinari esempi di rana bollita sono la sospensione delle libertà elementari e la sospensione del cattolicesimo. La sospensione delle più elementari libertà civili è esercitata da molti Stati occidentali, e in particolare dall'attuale governo italiano che ha toccato apogei possibili solo sotto dittature ufficiali. La democrazia presuppone uno Stato che faccia lo Stato, non la mamma. Il nostro Stato ci accudisce dalla culla alla tomba, ci dà l'assistenza sanitaria gratuita, il che vuol dire che ci preleva del denaro per poi imporci la cura che vuole. Nel dubbio che non siamo abbastanza intelligenti da farci il fondo pensione, lo Stato ci pensa lui. Manteniamo quindi incredibili carrozzoni per poter riavere malamente, e mediante una burocrazia folle, dei soldi che erano nostri. Se costiamo troppo, lo Stato ci invita cortesemente a levare il disturbo, cosa che avviene sempre più spesso in Stati ancora più materni del nostro, come l'Olanda, il Belgio o anche la civilissima Gran Bretagna, che ha evitato ai piccoli Alfie, Charlie e innumerevoli altri il rischio di vivere una vita eccessiva, cullati dall'inutile affetto dei loro genitori. Lo Stato mamma è terrorizzato dall'idea che i propri figli siano razzisti e li educa imponendo mafia nigeriana e giardinetti invasi dagli spacciatori così i propri cittadini imparano le evangeliche virtù della temperanza e della mitezza e si guadagnano il Paradiso. Il nostro Stato mamma ama appassionatamente i diversi, quindi per pura bontà ci impone la tolleranza anche quando i diversi sono francamente intollerabili, in una spettacolare dittatura delle minoranze. Il nostro Stato mamma ha passato il mese di febbraio a evitarci il terrore del contagio anche a costo si sviluppare il contagio in maniera pirotecnica. Poi ha deciso di evitarci il contagio in maniera ancora più pirotecnica, con un'intera nazione messa agli arresti domiciliari. Abbiamo visto poliziotti inseguire in mezzo ai campi un tizio che correva da solo, con un'energia che non hanno sfoderato quando chiedevamo di intervenire sugli spacciatori ai giardinetti o su chi ci ha svaligiato la casa. Lo Stato mamma, per pura bontà di cuore, per la nostra salute, dopo aver permesse le manifestazioni del 25 aprile, lì il virus non circolava, ha punito in maniera draconiana, feroce, in effetti dittatoriale, le ordinate e distanziate proteste di parrucchieri a Sanremo e di ristoratori a Milano. Chiunque protesti contro il governo attuale diffonde il virus. Chi protesta contro un governo di 80 anni fa, no. Lo Stato mamma è intelligente e buono. vaccino obbligatorio?Ora lo Stato mamma di Giuseppe Conte ha deciso, con la collaborazione di 450 straordinari esperti non eletti da nessuno, che è meglio non rischiare il contagio con un virus che non è la peste: è meglio distruggere l'economia e le speranze, per cui moriremo di fame ma non di virus. Fino a che non ci sarà il vaccino, possibilmente di Bill Gates, non ci faranno uscire. Il vaccino sarà obbligatorio. Come faranno a imporlo? Manderanno i carabinieri a tenerci fermi oppure ci vieteranno di uscire di casa se non lo facciamo? Obbligatorio? E la libertà? È per il tuo bene. Per il bene comune, lo stesso bene comune per cui tu devi restare a casa, ma sotto casa tua bivaccano gli spacciatori e qualsiasi africano può venire nel tuo Paese a farsi mantenere. Zitta ranocchietta, non è così calda l'acqua.Il secondo brodino di rana è la ex Chiesa cattolica, che ha reso la religione cattolica sempre più flessibile, amabile, opinabile, porzionabile, vegana e gay friendly, e ai saldi di fine stagione. Cristo è stata dissacrato e beffeggiato, non solo nei pride, ma sul sempre più strampalato giornale della Cei, Avvenire, nelle orride vignette di Staino, Hallo Jesus, con Cristo rappresentato come un uomo qualsiasi, una specie di sindacalista pasticcione. Dio è stato offeso portando l'orrida Pachamama, atroce idolo Incas cui si facevano sacrifici umani, sugli altari. Dio è stato offeso levando le messe e i sacramenti al suo popolo.Le messe viste attraverso il televisore o il computer hanno lo stesso valore del guardare un documentario sul mare rispetto a essere al mare. Ci sono due pericoli, entrambi gravi: la banalizzazione e la profanazione. Solo persone con una capacità di concentrazione enorme riescono a seguire una messa al computer senza distrarsi per rispondere al telefono o perché hanno bussato. Pochissime s'inginocchiano al momento della consacrazione (ci stiamo inginocchiando davanti a Cristo o davanti a uno schermo?) e la messa si può seguire in poltrona, sul divano, ogni tanto interrompendo per controllare la posta. Pecore davanti ai lupiSecondo rischio: si possono fare azioni di profanazione durante la consacrazione. Per un satanista è una soddisfazione poter bestemmiare al momento della consacrazione. La messa era sacrificio sul Golgota, è diventata mensa dopo il Concilio, ora è spettacolo tv. Continuano gli sbarchi dei migranti, molto amati dalla Chiesa, che per noi sono una catastrofe sanitaria a fulgida dimostrazione che alla Chiesa della salute del popolo non importa molto, eppure si è precipitata a toglierci la messa e sprangare le chiese.A noi pareva di ricordare che la Crocifissione sia stato un atto francamente insalubre, che erano le nostre anime che bisognava salvare, e che Cristo abbia comandato che si salvino attraverso l'eucarestia, ma i cinguettosi vescovi hanno rifiutato di ridare le messe anche quando i governatori di Regione le avrebbero permesse, le hanno tolte quando ancora i bar erano aperti, hanno deciso che se ne può fare a meno e che lo fanno per il nostro bene. Stai zitta ranocchietta, e appendi la bandierina arcobaleno con su scritto che andrà tutto bene. O forse la rana non è bollita. Si sta creando un movimento di ribellione forte e determinato disposto a difendere il diritto elementare del lavoro. Si sta creando una nuova Chiesa, piccola e militante, che obbedisce a Cristo e non lascia le pecore davanti ai lupi. Ringraziamo la Cei che ci ha regalato un'emozione nuova: seguire una messa clandestina, amare con tutto il cuore il sacerdote che segue Cristo e non loro. Ci stiamo ricordando che dobbiamo essere l'imitazione di Cristo e c'è stato un momento in cui Cristo ha rovesciato i tavoli e preso la gente a scudisciate. Gli uomini non sono rane. Sono fatti a immagine e somiglianza di Dio. Imparate a temere la loro collera.
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La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)