2021-09-21
Bernardo: ho idee, non sono un pistola. Giordano: allora convinca gli elettori
Matteo Salvini e Luca Bernardo (Ansa)
Il candidato sindaco del centrodestra risponde alla «Verità»: non credo ai sondaggi e non urlo perché non è nel mio stileGentile direttore Mario Giordano, la ringrazio per l’attenzione che mi ha rivolto attraverso le pagine della Verità. Ogni critica e sprone sono sempre ben accetti.Le dirò. Non sono stato intimidito dalla falsa narrazione del primario pistolero: ho infatti un porto d’armi regolarmente rilasciato dalle autorità competenti e ho sempre rispettato limiti e regole previste dalla legge. Il resto sono calunnie di un collega invidioso e frustrato dalla sua modesta carriera. Calunnie delle quali risponderà. Ma ho piuttosto compreso che, non avendo io scheletri nascosti o commesso misfatti, mi avrebbero attaccato raccontandomi come credevano in libertà e senza verità.Tale scoperta però, devo contraddirla, non mi ha reso timido; piuttosto mi ha indotto ad impegnarmi ancor di più. Ho percorso chilometri e sono andato nelle cosiddette periferie, luoghi a pochi minuti dal centro di Milano, quartieri che lei spesso racconta in tv. Lì lo scenario più che di zone abitative, come dovrebbe essere, sembra più di aree di guerra. Gente perbene asserragliata in casa e all’esterno criminalità e degrado senza controllo. Lei dice che la mia idea di come dovrebbe essere Milano probabilmente non l’ho urlata a sufficienza?Forse il tema è proprio questo: non l’ho urlata e non ho offeso nessuno, ma stia tranquillo, ce l’ho ben chiara: decoro, inclusione, sostegno, riqualificazione, servizi, sicurezza.Ho un programma che racconta nel dettaglio la mia idea, ma mi rendo conto che di questi tempi veloci leggere 70 pagine può risultare noioso. Continuerò lo stesso a non urlare la Milano che ho in mente, non lo farò perché non è la cifra della mia persona, ma stia certo che le idee e la volontà non mancano e se i quotidiani avessero dedicato al mio programma e alla mia idea di Milano qualche riflessione in più rispetto al mio regolare porto d’armi, oggi a lei non verrebbe in mente di darmi del possibile «pistola», non solo perché, mi consenta, non lo sono, ma anche - e soprattutto - perché i veri pistola saranno quelli che al netto delle mie urla mancanti andranno, come lei sostiene, a votare Sala. Continueranno così a farsi prendere in giro dal sindaco dei ghiaccioli al limone, dei calzini colorati, e dei weekend con la fidanzata e le rock star; il genio dell’apparenza e dell’edonismo, del riapriamo e ripartiamo che ha portato la città grazie al suo stile ad essere una bomba Covid, con gli effetti che ben conosciamo. Parliamo dell’uomo che distrugge i marchi milanesi amati e invidiati nel mondo per favorire le multinazionali all’arrembaggio sia della galleria che del centro città, l’uomo che non decide sullo stadio, ma inaugura piscine con archistar riversando i costi su chi ci va a nuotare, l’uomo dei parcheggi in mezzo alla strada e le piste ciclabili che diventano gara di corsa ad ostacoli, l’uomo scelto da Matteo Renzi che oggi rinnega come un novello bruto pronto, dopo la immortalata benedizione ottenuta da Beppe Grillo, a fidanzarsi con i 5 stelle. Ecco, dopo 5 anni di tutto questo, mi permetto di considerare, direttore, che l’unico vero rischio di essere un «pistola» sarà per chi forse vive nel torpore e non apre gli occhi sulla realtà. Quanto a me continuerò ad essere una persona educata ed onesta con idee ben chiare di cosa e come fare. Chi mi conosce sa che non sono persona da inutili promesse, quelle tipiche, per il sindaco uscente per esempio, della campagna elettorale. Prendo impegni seri e ci metto la mia faccia. Ho avuto coraggio, mi dicono, ad accettare una sfida in così poco tempo, ma è il coraggio propriamente ambrosiano. Se poi, come già la sinistra vorrebbe indurre a credere attraverso sondaggi, questo non basterà, avrò un lavoro cui tornare. Diciamo che non altrettanto si può dire del sindaco attuale.Caro Bernardo, sono talmente convinto che lei abbia ragione che non mi capacito del fatto che non riesca a convincere i milanesi dell’errore che farebbero a riconfermare Sala. Ma, vede, questo è proprio il compito che tocca a lei. Esclusivamente a lei. Non è mica necessario urlare e tantomeno offendere. Ci sono mille modi migliori per «aprire gli occhi» agli elettori: scelga il suo. Ma lo faccia. Una campagna elettorale serve a quello. A farsi capire. Non a dare dei «pistola» agli elettori che non hanno capito.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)