2020-07-26
Beffa nel Mascherinagate. L’azienda dei Dpi svaniti chiede i danni alla Regione
Eco Tech ricorre al Tar contro la risoluzione del contratto. È pronta a querelare i fornitori, ma così perderebbe i loro soldi.Potrebbe essere arrivato a un punto di svolta il Mascherinagate, lo scandalo della mancata consegna alla Regione Lazio di 9,5 milioni di protezioni individuali pagate con un anticipo da 14 milioni di euro. Somma di denaro consegnata dalla Protezione civile regionale alla ditta Eco Tech srl. È proprio uno dei legali della società di Frascati, Cesare Gai che ci confida: «Siamo arrabbiatissimi con tutti quanti». Il riferimento è alle aziende subfornitrici di Eco tech, Exor sa e Giosar ltd, che secondo il piano di rientro concordato con la Regione (scaduto a fine maggio) avrebbero dovuto restituire 3,5 milioni e 4.740.000. «Continuano a scrivere», prosegue l'avvocato Gai, «che ci manderanno il denaro perché stanno ricevendo dei pagamenti. Ma se la situazione non si sblocca consiglierò a Mondin (Sergio, l'amministratore di fatto di Eco Tech, ndr) di presentare querela». Però c'è un rischio, perché «con la querela non darebbero più niente e aspetterebbero la fine del processo». L'avvocato Cesare Gai ha anche consegnato ai pm tutta la corrispondenza intercorsa con i sub fornitori, e tiene a precisare che «è nel mio interesse che la Regione rientri (dell'anticipo versato, ndr), però ciò è inattuabile senza il contributo di Exor e Giosar». Nel frattempo la Procura della Repubblica di Roma continua a lavorare sull'inchiesta: da una parte ci sono Sergio Mondin e Anna Perna, cui i magistrati Elena Neri e Paolo Ielo contestano la frode in pubbliche forniture; dall'altra potrebbero esserci nuove iscrizioni nel registro degli indagati per la stessa ipotesi di reato. Durante questa settimana sembra che i pm abbiano ascoltato altre persone. Oltre alla magistratura ordinaria, del Mascherinagate si è interessata anche la giustizia amministrativa. È il 25 aprile quando la Protezione civile regionale annulla definitivamente i contratti con Eco Tech srl. Adesso però è necessario un passo indietro: il 10 aprile c'era stata la novazione degli accordi, ossia la Regione, dopo aver ricevuto due polizze fideiussorie false a garanzia dell'affare, emesse dalla Seguros-Dhi Atlas ltd (società di Andrea Battaglia Monterisi, imputato in un processo di camorra a Benevento), e il certificato Sgs farlocco che assicurava la presenza della merce, aveva rinnovato alle stesse condizioni i contratti (35 milioni di euro di cui la metà in anticipo per 9,5 milioni di mascherine), posticipando soltanto la consegna dei dispositivi di protezione individuale. Si arriva così a fine aprile, e quando la Regione opta per la risoluzione degli accordi, Eco Tech srl presenta tre ricorsi al Tar del Lazio con cui contesta l'atto. Ma non è finita qui, perché l'azienda dei coniugi Mondin chiede al giudice amministrativo «l'accertamento dei danni subiti e subendi da parte della società ricorrente a causa delle determinazioni assunte dalla Regione Lazio». I giudici, vista anche «la rinuncia della misura cautelare chiesta con il ricorso in esame a seguito della domanda di abbinamento al merito dell'istanza», hanno fissato l'udienza per la trattazione del ricorso al 9 marzo 2021. Sul caso delle mascherine fantasma è intervenuto anche il consigliere regionale di Fdi, Chiara Colosimo: «La vicenda è ogni giorno più imbarazzante. Ora addirittura veniamo a sapere che la Eco Tech ha ricorso al Tar chiedendo i danni alla Regione. Insomma entrambe si dichiarano parte lesa». «A noi invece», prosegue la rappresentate regionale Colosimo, che ha scoperto il caso mascherine con un'interrogazione del 7 aprile, «sembra di assistere ad un teatrino combinato dove gli attori in campo sanno benissimo che parte recitare. Cercano di prendere tempo sperando che i cittadini si dimentichino della vicenda».
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)