2024-06-16
Avs avrebbe dovuto candidare Zuncheddu
Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Ansa)
Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno usato la Salis per far scordare Aboubakar Soumahoro. Con la scusa dell’antifascismo le hanno dato una carriera politica. Ma se avessero avuto veramente a cuore il tema carceri avrebbero dovuto candidare un italiano colpito da malagiustizia.Quand’ero direttore del Giornale, la pubblicazione dell’immagine di un arrestato in manette mi valse la censura dell’Ordine dei giornalisti. Secondo i guardiani della professione, la diffusione di una fotografia con i ceppi ai polsi offendeva la dignità umana. A nulla valse una lettera dell’uomo in catene, che peraltro io intendevo difendere, con cui spiegava di non sentirsi affatto offeso, ma anzi mi ringraziava per aver sollevato il suo caso. Per i dotti colleghi, la dignità di un uomo non è un patrimonio individuale ma collettivo, dunque da difendersi anche senza querela di parte, perché mostrare un uomo in manette è sempre un modo per degradare la persona, anche se lo scopo è nobile. Tutto ciò mi è ritornato in mente riguardando i manifesti dell’Alleanza Verdi e Sinistra in cui Ilaria Salis è proposta con ai polsi gli schiavettoni. La stessa immagine che ha fatto il giro di tutte le televisioni quando la maestrina dalla penna rossa era sotto processo a Budapest. Certo, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per nostra fortuna non sono giornalisti, ma poco cambia, perché se è disdicevole pubblicare una fotografia di un uomo in manette, perché se è di sinistra deve essere meritoria l’immagine di una donna in catene? Soprattutto, perché l’istantanea di un tizio qualunque stretto tra due carabinieri e con i braccialetti deve essere censurata e quella di Ilaria Salis deve essere addirittura meritevole di guadagnare i manifesti elettorali? A seconda del soggetto, cambia il metro di giudizio della politica e dell’Ordine dei giornalisti? Credo che basti questo per capire l’ipocrisia e il cinismo di chi ha scelto di candidare la donna detenuta con l’accusa di far parte di un gruppo di sfascia capocce. Bonelli e Fratoianni, dopo la magra figura rimediata con Aboubakar Soumahoro, erano in cerca di un’idea che li rilanciasse e soprattutto ne facesse scordare la mediocrità. E dunque hanno sfruttato il caso, trasformando la Salis, signorina già condannata per vari reati, in una specie di eroina moderna, riuscendo a farla eleggere al Parlamento europeo. Secondo i Bibì e Bibò dei compagni ecologisti, la neo deputata è un simbolo della lotta antifascista, ma anche un’icona che combatte contro il sistema repressivo e più in generale una testimone contro un’intollerabile condizione carceraria, argomento su cui ella stessa promette di dare battaglia. Ora, se fosse vero ciò che Bonelli, Fratoianni e Salis sostengono, a Bruxelles non dovrebbe sedersi la maestrina con simpatie per coloro che vanno in giro a rompere la testa degli avversari, ma chi davvero ha patito sulla propria pelle l’ingiusta detenzione. Già ieri ho citato il caso paradossale di Beniamino Zuncheddu, rimasto in carcere per trent’anni prima di essere riconosciuto innocente del delitto di cui era accusato. Pantaleone Pelaia invece, dietro le sbarre ha trascorso dieci anni, prima che la Corte d’appello annullasse la sua condanna. Erminio Diodato si è fatto sette mesi di detenzione prima di essere scagionato da ogni accusa, mentre Nicola Nuzzolese di mesi ne ha scontati sei in attesa che qualcuno lo riconoscesse innocente. Giampaolo Laudani, consulente del lavoro di Varese, arrestato per ‘ndrangheta, si è invece fatto tre mesi anche se con la ‘ndrangheta non c’entrava nulla. Dopo l’assoluzione e il processo, lo Stato lo ha risarcito con 12.000 euro, meno di quanto Ilaria Salis prenderà per un solo mese a Bruxelles e per di più senza neppure essere stata assolta.Per questo Salis non diventerà mai l’eroina dell’antifascismo che lotta contro il sistema repressivo e carcerario, ma sarà sempre la furbina che grazie a una coppia di scoppiati è riuscita a farsi scarcerare, a costruirsi pure una carriera politica ben remunerata. Se davvero avessero avuto a cuore le ingiustizie giudiziarie e carcerarie, Bonelli e Fratoianni avrebbero dovuto candidare Zuncheddu, Diodato, Nuzzolese e Laudani. Quelli sono i veri eroi e i veri simboli del Sistema. Il resto è ipocrisia e propaganda.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.