
Lo scandalo dei fondi del palazzo vaticano a Londra
«Definito Fab figlio de p*** madre». «Minkia. In spagnolo? Sapevano che l’ho revocato?». «No. Detto io. N. 1 e Sostituto entusiasti». E ancora: «Tu per loro sei l’amministratore di Classe A». Il 22 dicembre del 2018, poco prima delle 19, l’avvocato Manuele Intendente riferisce a Gianluigi Torzi dell’incontro da poco terminato con Papa Francesco e il Sostituto della Segreteria di Stato Edgardo Pena Parra.
E’ la dimostrazione che il Vaticano fin dal 22 dicembre del 2018 sapeva, ai livelli più alti, che i suoi funzionari erano stati esautorati dalla gestione del palazzo di Londra e che l’immobile era in mano al solo Torzi. Gli stessi vertici che hanno di fatto avallato questa decisione. Un passaggio importante, che permette di inquadrare lo scandalo dei fondi vaticani, a tre anni e mezzo di distanza, sotto una luce nuova.
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