La Grande Boucle si è conclusa con la quarta vittoria per lo sloveno e la maglia verde della classifica a punti sulle spalle del 24enne friulano della Lidl-Trek, che riporta il nostro ciclismo sul podio degli Champs-Élysées 15 anni dopo Petacchi.
L’ultima tappa del Tour de France 2025, con arrivo a Parigi dopo 132 chilometri e il circuito finale di Montmartre, non è stata la consueta passerella per la maglia gialla. Sul pavé della Butte, infatti, è andata in scena una battaglia vera: Tadej Pogacar, già certo della vittoria finale, ha provato a coronare il trionfo con un ultimo acuto. Lo sloveno della Uae Emirates-Xrg ha accelerato a più riprese, ma a sei chilometri dal traguardo Wout van Aert ha risposto di forza e lo ha staccato, andando a prendersi in solitaria la vittoria di giornata. Pogacar, senza più energie, si è arreso e ha chiuso quarto, alle spalle di Davide Ballerini e Matej Mohoric.
Per il campione del mondo resta comunque un Tour da incorniciare. A 27 anni ancora da compiere, Pogacar ha conquistato la quarta maglia gialla della carriera e ha chiuso questa edizione con quattro successi di tappa e 104 vittorie complessive. Sul podio di Parigi è salito da dominatore, vincendo anche la classifica degli scalatori, e confermando paragoni sempre più insistenti con Eddy Merckx. «È incredibile - ha commentato - ho vinto il Tour per la quarta volta ed è sempre più bello. Adesso voglio solo riposarmi e godermi qualche giorno a casa».
La festa di Parigi, però, ha avuto anche colori italiani. Jonathan Milan si è preso la maglia verde della classifica a punti, riportando il nostro ciclismo sul podio dopo quindici anni di digiuno. L’ultimo a riuscirci era stato Alessandro Petacchi nel 2010, prima ancora Franco Bitossi nel 1968. Il friulano della Lidl-Trek è riuscito a completare un Tour che non era certo disegnato per i velocisti, conquistando due vittorie di tappa, due secondi posti e una lunga serie di piazzamenti nei traguardi volanti che gli hanno permesso di costruire un vantaggio incolmabile.
Per Jonathan Milan, 24 anni, il successo è arrivato al termine di una corsa gestita con maturità e potenza. Il «toro di Buja», come viene chiamato nel suo paese, ha portato a casa la terza maglia a punti della carriera dopo le due ottenute al Giro d’Italia. «Solo nei prossimi giorni capirò davvero quello che ho fatto», ha detto con un filo di emozione. Intanto, a casa sua, parenti e amici si sono radunati per festeggiare il suo trionfo davanti a uno striscione verde con il suo volto.
In una Grande Boucle che ha visto Pogacar dominare in lungo e in largo, l’Italia si gode così il ritorno alla ribalta di un velocista capace di battere i rivali negli sprint più importanti. E mentre il fenomeno sloveno continua a scrivere la sua leggenda, Jonathan Milan è riuscito a ritagliarsi un posto nella storia, tingendo di verde il podio sugli Champs-Élysées.



