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Bruxelles accoglie le richieste italiane: arriva la lista dei Paesi sicuri verso cui espellere gli immigrati. Ci sarà la possibilità di aprire hub in Stati terzi. Però c’è pure l’accordo con Berlino sulla redistribuzione.

L’Europa sembra finalmente rendersi conto che l’immigrazione fuori controllo rischia di travolgere l’intero continente e compie un passo di fondamentale importanza nella regolamentazione del fenomeno: ieri a Bruxelles il Consiglio europeo Giustizia e Affari Interni ha messo nero su bianco la sua posizione su una legge volta ad accelerare e semplificare le procedure di rimpatrio delle persone in soggiorno irregolare negli Stati membri. Il nuovo regolamento, approvato con il voto contrario di Grecia, Spagna, Francia e Portogallo, rende più facili e veloci le procedure di rimpatrio, chiarisce una volta per tutte la lista dei «Paesi sicuri» nei quali i clandestini possono essere rimpatriati, apre alla possibilità di realizzare centri per il rimpatrio in Paesi terzi, anche in collaborazione tra diversi Stati.

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I dati del penultimo trimestre 2024: +35% di espulsioni rispetto al 2023. Persino verso la Siria ancora retta da Assad e la Georgia filorussa: alla faccia dei «Paesi sicuri». Le più severe: Francia, Germania e Spagna.
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