La moda italiana fa scudo per evitare di essere «mangiata» da player esteri come Kering o Lvmh. È in quest’ottica che va vista l'acquisizione da parte del gruppo Prada del 100% di Versace da Capri Holdings per un valore di 1,25 miliardi di euro. Si tratta di un valore più basso rispetto agli 1,6 miliardi ipotizzati inizialmente per l’operazione. Senza considerare che Capri (all’epoca Michael Kors Holdings) rilevò Versace nel gennaio 2019 per oltre 2,1 miliardi di dollari.
Del resto, il problema fu che la Federal Trade Commission americana mise il veto alla fusione tra Capri (proprietaria di Micheal Kors e Jimmy Choo) e Tapestry (che possiede Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman) e da quel momento l’ordine di scuderia divenne quello di puntare su Micheal Kors e di vendere Versace e Jimmy Choo (per cui si cerca ancora un compratore).
Così uno dei maggiori e più famosi gruppi italiani del settore ha comprato la maison resa famosa da Gianni Versace e dai fratelli Santo e Donatella. «Siamo lieti di accogliere Versace nel gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale», ha detto Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada.
L’acquisizione prevede che Versace (circa 2.500 dipendenti e 227 negozi all’attivo) mantenga il proprio Dna creativo e la propria autenticità culturale, beneficiando al contempo della piattaforma del gruppo Prada, che include competenze industriali e retail avanzate. Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo Prada, ha reso noto che «l’acquisizione di Versace aggiunge una nuova dimensione, diversa e complementare» al gruppo.
L'accordo prevede l’acquisizione del 100% di Versace per un valore d'impresa di 1,25 miliardi di euro anche se il corrispettivo finale in cash verrà determinato alla chiusura dell’operazione, tenendo conto di aggiustamenti basati su capitale circolante e posizione finanziaria netta. Inoltre, Capri Holdings finanzierà alcuni costi relativi all’operazione. Prada, dal canto suo, per finalizzare l’operazione, ha sottoscritto un nuovo finanziamento da 1,5 miliardi di euro, composto da un finanziamento a lungo termine di un miliardo di euro e da un prestito ponte da mezzo miliardo.
L'operazione è stata approvata da entrambi i Cda di Prada e Capri Holdings, con il closing previsto nel corso del secondo semestre del 2025, subordinato alle consuete condizioni regolamentari. Citigroup Global Markets Europe AG e Goldman Sachs Bank Europe Se hanno agito come advisor finanziari, mentre Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom Llp è stato il consulente legale del Gruppo Prada. Bnp Paribas e Intesa hanno invece agito come banche sottoscrittrici del finanziamento.
L’acquisizione di Versace è vista come un’opportunità per espandere la portata di Prada in nuovi segmenti di mercato, arricchendo l’architettura complessiva del marchio. Versace, d’altronde, si allinea perfettamente con il posizionamento di lusso di Prada. La transazione offre anche l’opportunità di preservare il Dna creativo di Versace, sfruttando al contempo le potenzialità del gruppo Prada.
L’azienda aretina prevede di utilizzare la propria piattaforma per promuovere la crescita, l’efficienza e la creazione di valore a lungo termine per Versace. Questo include l’accesso a una catena di fornitura di caratura internazionale e a una rete consolidata di punti vendita. La strategia a lungo termine di Prada mira in particolare a sbloccare il pieno potenziale di Versace attraverso un approccio con un orizzonte temporale di 24-48 mesi circa.
Ad ogni modo, le prospettive per Versace sotto la guida di Prada appaiono promettenti. Con un fatturato previsto di 810 milioni di dollari per l’anno fiscale 2025, Versace contribuirà in modo significativo ai ricavi complessivi di Prada, che si attestano a 6,3 miliardi di euro per l’anno fiscale 2024. La distribuzione geografica dei ricavi di Versace vede una forte presenza in Europa, Medio Oriente e Africa (42%), seguita dalle Americhe (31%) e dall'Area Asia Pacifico (27%).
In dettaglio, la strategia di Prada per Versace si concentrerà inizialmente sul rafforzamento del marchio, dell’immagine, della creatività e del suo posizionamento. Successivamente, l’attenzione si sposterà anche sull’innovazione del prodotto e sull’esperienza del cliente. «Ci sentiamo pronti ad aprire questo nuovo capitolo. Versace ha un potenziale enorme. Il cammino sarà molto lungo e richiederà pazienza e disciplina nell’esecuzione. L’evoluzione di un marchio necessita di tempo e di cura continua. Voglio ringraziare Capri Holdings per aver preservato ed ulteriormente arricchito l’heritage di questo magnifico marchio. Nonostante il periodo di grande incertezza, guardiamo al futuro con fiducia, proiettati su una visione strategica di lungo termine», ha detto Andrea Guerra.


