«Foreign Policy» inquadra l’obiettivo del tycoon: riproporre l’equilibrio tra potenze che, dal 1815, portò un secolo di stabilità in Europa dopo le guerre napoleoniche. Strategia rischiosa, che però potrebbe porre fine al caos e limitare certe ambizioni degli Stati «canaglia».
Fitte discussioni tra americani e russi su linee di demarcazione e Zaporizhzhia. A fine summit nessun documento verrà firmato.
Per Mattarella l’Ue «ha la forza» per contrastare gli «inaccettabili» dazi statunitensi. Lode agli «statisti lungimiranti» pro Bruxelles e all’euro. «Ha salvato i risparmiatori».
Dopo il colloquio di martedì con Putin, il tycoon ha telefonato ieri al leader ucraino. E ha proposto di porre i suoi impianti atomici sotto il controllo degli Usa. Già effettuato uno scambio di 372 prigionieri. Domenica ripartono i negoziati a Gedda.
Tre ore di telefonata tra i due leader: cessate il fuoco parziale e immediato avvio di negoziati per l’assetto permanente. Mosca chiede lo stop alle forniture belliche a Kiev, Macron e Scholz: no, si continua. Von der Leyen insiste: «Bisogna attrezzarci per combattere». Dribblando la democrazia con un blitz, Berlino cambia la Costituzione e avvia il riarmo.