ndrangheta piemonte

Ai boss vicini ai dem i ristori per il Morandi
Ansa
Le imprese della famiglia Pasqua, coinvolte nell’inchiesta sui rapporti tra ’ndrangheta e esponenti pd, non solo continuano a lavorare nel porto di Genova nonostante l’interdittiva antimafia, ma beneficiano dei fondi stanziati dopo il crollo del Ponte.
Il mafioso amico del Pd andava alle riunioni col kalashnikov
Nel riquadro Salvatore Gallo, indagato per peculato, estorsione e corruzione elettorale. Sullo sfondo il comune di Brandizzo (iStock)
Gli uomini della ’ndrangheta accusati di avere come referenti i politici dem raccontano un drammatico incontro con una famiglia rivale a Brandizzo (Torino): «Ero nascosto con un mitra, lo volevo ammazzare».
Così la prescelta del «ras dei voti» è finita a occuparsi di Bilancio
Nel riquadro Caterina Greco, consigliera metropolitana delegata al bilancio
Caterina Greco alla Città Metropolitana. Raffaele Gallo al giornalista: «Vuoi il tesserino autostradale?».
Spunta l’«usuraio delle cosche». Ecco i legami con i dem e Calciopoli
Nelle carte c’è Antonio Esposito, amico di Luciano Moggi e sodale del boss che infiltrò il primo Comune del Nord sciolto per mafia. Condannato come strozzino, ha ricevuto sostegno economico dall’ex bomber Ciccio Graziani.
Le ’ndrine mettevano le mani sulle grandi opere grazie al Pd
Un cantiere sotto il grattacielo della Regione Piemonte (Ansa)
Palazzo della Regione Piemonte, tratte autostradali, persino il Porto di Genova: così, secondo l’accusa, le ditte in odor di criminalità organizzata legate a esponenti dem infiltravano gli appalti pubblici. Il Gip: «Procedevano malgrado l’interdittiva antimafia», contando sulla sponda di chi avrebbe dovuto vigilare.
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