la repubblica

Le insegne? No, il caldo scioglie certi cervelli
(Getty Images)
Crolla un cartellone sopra un grattacielo di Milano e quotidiani come «Domani», «La Repubblica» e «Corriere della Sera» accusano il cambiamento climatico. È la dimostrazione che i colpi di sole, anche tra i giornalisti, causano allucinazioni.
Fioccano i pentiti dell’economia green. Ora tocca all’atomo
Una centrale nucleare (iStock)
«Fatto» e «Repubblica» riconoscono che la svolta verde è una chimera. I tedeschi fanno i conti con lo stop al nucleare.
Senna pulita, anzi no: le giravolte di «Repubblica»
(Getty Images)

Succede, anche nei migliori giornali, che il cronista sostenga una tesi e il collega della stanza accanto, magari per dimostrare di saperla più lunga, scriva il contrario. Capita anche che l’editorialista dica una cosa e passata qualche settimana o qualche mese cambi idea e scriva l’opposto, oppure si accorga della gaffe. Però un giornalista che nella stessa edizione del quotidiano si smentisca da solo, con due articoli, uno dei quali va contro il precedente a poche pagine di distanza, no, questo non mi era mai accaduto di vederlo.

Renzi cacciò i critici e ora fa il paladino della libera stampa
Matteo Renzi (Imagoeconomica)
Matteo solidarizza con «Repubblica» per i presunti attacchi. Dimentica il suo passato e l’amicizia con gli autocrati sauditi.
Premierato ok, però subito: non aspettiamo cinque anni
Sergio Mattarella e Giorgia Meloni (Ansa)

Lo dico subito, così sgombero il campo dagli equivoci: invece del premierato avrei preferito la riforma presidenziale, perché se c’è un ruolo che oggi nel nostro Paese ha bisogno di essere ridefinito è quello del capo dello Stato, che da arbitro qual era secondo la Costituzione, ormai si è trasformato in giocatore, anzi in attaccante, e per di più senza essere eletto dal popolo.

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