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Agli inizi della mia carriera giornalistica mi è capitato di dovermi occupare del crac del Banco Ambrosiano. Roberto Calvi, il banchiere di Dio protetto dalla Dc e dal Vaticano, aveva accumulato perdite su perdite, nascondendole in 1.000 scatole cinesi all'estero, e quando lo scoprirono fuggì aiutato da Flavio Carboni, per poi finire i suoi giorni impiccato sotto il ponte dei Frati neri a Londra. Molti altri fallimenti da allora sono passati sotto i ponti, senza che nessuno vi si impiccasse. Negli ultimi 40 anni, le banche sono infatti saltate come tappi di spumante (...)