2023-05-25
Surrogata reato universale: la resa dei conti
Carolina Varchi (Imagoeconomica)
Il disegno di legge in Parlamento fa da spartiacque. Chi non voterà a favore, sarà complice dello sdoganamento dell’utero in affitto. Carolina Varchi (Fdi), portabandiera della proposta: «Rafforziamo i divieti in vigore per fermare il turismo procreativo all’estero».Le scuse sono finite, tutte. In Parlamento è iniziata la discussione sul disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia per rendere l’utero in affitto «reato universale» e ciò significa che siamo al cospetto dello spartiacque definitivo. Coloro che, a destra come a sinistra, ritengono che la maternità surrogata sia una violazione dei diritti delle donne e dei bambini e sia una orrenda compravendita di esseri umani, non hanno che da votare a favore dell’approvazione di questa norma. Chi non lo farà, si mostrerà per quello che è: un sostenitore dell’utero in affitto. E non ci sono giri di parole, supercazzole e alchimie politichesi che tengano: o dentro o fuori, o pro o contro.Il vero problema riguardo alla surrogata, infatti, è che praticamente tutti - a parole - la condannano ma quando, poi, c’è da passare agli atti, le gambe tremano e l’ambiguità prende il sopravvento.Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia che ha preso in carico la pratica in Parlamento, risolve la questione con grande serenità. «Il concetto è molto semplice», ci dice. «L’utero in affitto è una pratica vietata in Italia ed è vietato anche propagandarla. Questo divieto ha comportato che si creasse un mercato all’estero in cui si possono, di fatto, scegliere i bambini secondo le caratteristiche desiderate e le donne divengono una sorta di forno da noleggiare per nove mesi. L’estensione che noi richiediamo serve a fermare questo turismo procreativo. Non accettiamo prese in giro», insiste l’onorevole. «Chi si serve della surrogata all’estero avrà una sanzione penale al rientro in Italia. Ovviamente lavoreremo nel perimetro della Costituzione e delle leggi vigenti».Insomma, questo disegno di legge serve a sgombrare il campo da ogni equivoco. Tutti sanno che la surrogata in Italia è proibita e severamente punita. Ma tutti sanno pure che basta andare all’estero per aggirare la norma. Ecco perché serve allargare il raggio d’azione degli attuali divieti: la nuova legge dovrebbe eliminare l’inganno una volta per tutte. Non per nulla, la proposta suscita - non da oggi - reazioni indignati.Tra i più raffinati oppositori c’è il giurista Vladimiro Zagrebelsky che ieri sulla Stampa ha pubblicato un arzigogolato commento per sostenere che il reato universale non serva. Motivo? A suo dire, sarebbero danneggiati i figli delle coppie arcobaleno nati, appunto, all’estero da madri a noleggio.A tale proposito, Carolina Varchi chiarisce che «lo scopo è intervenire sulla condotta a monte, impedire che ci siano persone che ricorrano alla surrogata. In ogni caso, già oggi ai bambini non viene inflitta alcuna discriminazione. Per altro, i massimi gradi della nostra giustizia hanno già stabilito che, per il genitore cosiddetto intenzionale, esiste la possibilità di richiedere l’adozione in casi particolari poiché prevale l’interesse del minore. Personalmente non sono d’accordo su queste adozioni, ma prendo atto delle sentenze».Il vero rischio, in prospettiva, è qualcuno raccolga realmente gli appelli alla disobbedienza civile usciti nelle scorse settimane sui giornali progressisti e decida di condurre una battaglia politica sui corpi delle donne e dei bambini, come in larga parte avviene già adesso. «Oggi i bambini sono utilizzati come schermo», dice Varchi. «Io, però, do per scontato che, se c’è una legge, questa venga rispettata e deve valere anche per quella che vogliamo approvare adesso. Poi, qualora ci siano casi di disobbedienza civile o simili, starà alla magistratura agire. Il nostro scopo è quello di disincentivare la pratica e credo che possa funzionare. Anche perché in Italia, da quando c’è il divieto, nessuno ha fatto ricorso all’utero in affitto, dunque già la legge attuale ha funzionato. Vogliamo semplicemente estenderne l’azione».Ecco il punto centrale: avere una legge che faccia da deterrente. Come nota Zagrebelsky, in teoria anche ora - per iniziativa del Viminale - chi approfitta della surrogazione all’estero potrebbe essere perseguito. Ma l’azione non è automatica, serve un intervento ministeriale. Se, invece, si creasse l’automatismo, il problema sarebbe risolto alla radice e chi decidesse di violare consapevolmente la legge, dovrebbe farsi carico delle conseguenze, senza scaricarle su bambini incolpevoli e senza gridare a un’inesistente discriminazione.Finora i piagnistei sui presunti diritti e la correttezza politica hanno impedito di far rispettare le regole vigenti. Lo dimostra il caso della cosiddetta fiera della procreazione svoltasi a Milano lo scorso fine settimana. Come abbiamo documentato, all’interno della rassegna Wish for a baby è stata serenamente pubblicizzata la surrogazione. Ma nessuno è intervenuto, tanto meno le autorità.«È stato un errore gravissimo, da parte della prefettura, non intervenire. Credo che quella fiera violasse la legge dello Stato ed è stato sbagliato che gli organi preposti non abbiano agito», commenta Varchi. Un motivo in più per rendere più stringente la legislazione e far sì che le prese per i fondelli cessino: che all’utero in affitto facciano ricorso coppie gay e, soprattutto, etero italiane è il segreto di Pulcinella e continuare a far finta di nulla significa, in concreto, decretare che si possa commettere impunemente un reato particolarmente odioso.Il momento della resa dei conti è finalmente giunto con il progetto legislativo che affronta la prova dell’aula. «Siamo all’esame degli emendamenti e devo dire che, per ora, dalle opposizioni sono stati fatti per lo più rilievi tecnico-giuridici, quindi voglio sperare che non si mettano a fare ostruzionismo», dice Varchi. «In ogni caso, noi daremo tutto lo spazio dovuto e possibile al dibattito su questo argomento, che merita di essere trattato con grande cura». Certo: si dibatta pure e approfonditamente, perché la questione è particolarmente seria. Ma poi toccherà decidere e anche in tempi brevi. Le mezze misure non sono più concesse: chi non voterà per rendere l’utero in affitto reato universale, si renderà complice del suo sdoganamento.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.