Per quanto riguarda il tasso fisso, il nostro Paese si posiziona nei gradini bassi della classifica europea con un valore di 2,89%: solo Grecia e Germania fanno peggio, con indici fissi che partono, rispettivamente, da 3,20% e 3,12%. Sul fronte del tasso variabile, invece, l'Italia mantiene il suo primato con 1,32% e nessuno, tra i Paesi analizzati, offre un tasso iniziale migliore.
Per quanto riguarda il tasso fisso, il nostro Paese si posiziona nei gradini bassi della classifica europea con un valore di 2,89%: solo Grecia e Germania fanno peggio, con indici fissi che partono, rispettivamente, da 3,20% e 3,12%. Sul fronte del tasso variabile, invece, l'Italia mantiene il suo primato con 1,32% e nessuno, tra i Paesi analizzati, offre un tasso iniziale migliore.Se con il quarto trimestre di chiusura del 2021 si era registrato il primo segno negativo dopo otto trimestri di rialzo consecutivi, il primo trimestre del 2022 prosegue in questa direzione in maniera ancora più marcata. A oggi la situazione non desta preoccupazioni particolari, tuttavia lo scenario caratterizzato da tassi d’interesse in aumento ha impattato sulla richiesta di nuovi mutui e successivamente sul volume delle erogazioni.Come spiega Kiron, società di mediazione creditizia, quello italiano è mercato trainato da coloro che comprano casa e dunque dalla netta preponderanza delle operazioni a supporto dell’acquisto immobiliare, cresciute del 2,9%. Sostituzione e surroga hanno invece ulteriormente rallentato arrivando a un calo del -64,7%, sempre riferito ai primi 3 mesi del 2022 rispetto al primo trimestre 2021. Scende al 6,3% il rapporto tra surroghe e totale delle erogazioni proseguendo nel trend in atto dal secondo trimestre del 2021.«I nuovi dati sul comparto dei mutui casa relativi ai primi tre mesi del 2022», afferma Renato Landoni, presidente Kìron Partner, «ritornano un quadro caratterizzato da una diminuzione delle erogazioni. I valori contenuti nel report pubblicato da Banca d’Italia a fine giugno indicano che le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 13.521 milioni di euro nel primo trimestre 2022 e rispetto allo stesso trimestre del 2021 si registra un calo pari a -8,2%, per un controvalore di oltre 1,2 miliardi di euro».Come spiega Facile.it, a ogni modo, in Italia i tassi dei mutui sono tornati a crescere, e presentano alcune peculiarità rispetto ad altri mercati europei. «In un contesto attuale con tassi di interesse in aumento la scelta del mutuo va affrontata con ancora più attenzione rispetto al passato», spiega alla Verità, Ivano Cresto, responsabile prodotti di finanziamento di Facile.it. «Non esiste una scelta giusta o sbagliata in relazione alla tipologia di tasso in quanto ci sono numerose variabili in gioco che incidono sulla decisone, quali l’età, la capacità reddituale, la propensione al rischio e le caratteristiche stesse dell’acquisto. Oltre alla valutazione del tipo di mutuo in base alle proprie esigenze, che sia fisso, variabile o variabile con cap, è molto importante anche confrontare le offerte di ciascuna banca in quanto ogni istituto può offrire condizioni differenti. Oggi, più che mai, il consiglio è quello di affidarsi a consulenti esperti che sappiano guidare il richiedente nella scelta della soluzione più adatta».Il confronto europeoL’indagine si basa sulla rilevazione dell’andamento degli indici registrati online in 12 Paesi a inizio settembre, considerando una richiesta di finanziamento di 120.000 euro da restituire in 20 anni per acquistare un immobile del valore di 180.000 euro.Guardando al tasso fisso, in Italia questo tipo di finanziamento viene proposto con un tasso annuo nominale a partire dal 2,89%, valore in netto aumento rispetto allo scorso anno, quando gli indici partivano intorno allo 0,80%.Se dodici mesi fa gli aspiranti mutuatari italiani potevano godere dei tassi fissi più bassi tra quelli rilevati, oggi, guardando ai Paesi Ue analizzati, l’Italia si posiziona nei gradini bassi della classifica; solo Grecia e Germania fanno peggio, con indici fissi che partono, rispettivamente, da 3,20% e 3,12%.Valori nettamente migliori per Spagna e Portogallo, stati che tradizionalmente avevano tassi simili ai nostri e che invece oggi offrono indici più bassi; i Tan rilevati partono, rispettivamente, da 2% e 2,10%.Ancor più fortunati gli aspiranti mutuatari della Francia, che possono accedere alle migliori condizioni tra quelle offerte dai Paesi oggetto di analisi, con Tan fissi che partono addirittura da 1,80%.Allargando l’analisi all’Europa geografica emerge un quadro variegato: in Svizzera, ad esempio, i Tan sono inferiori a quelli italiani e, per un tasso fisso, partono da 2,48%, mentre va decisamente peggio oltremanica, nel Regno Unito, dove partono da 3,76%.Sul fronte del tasso variabile (considerando sempre il Tan), invece, l’Italia mantiene il suo primato e nessuno, tra i Paesi analizzati, offre un tasso iniziale migliore. Nel Belpaese i tassi partono da 1,32%, mentre fuori dai confini nazionali gli indici sono più alti; 1,87% in Portogallo, 2% in Svizzera, 2,34% nel Regno Unito. Va detto però che, a differenza del fisso, le distanze tra i Paesi rispecchiano solo la prima rata e, considerata la variabilità dei tassi, potrebbero modificarsi nel tempo a seconda dell’andamento dell’indice a cui ciascun mutuo è collegato.
L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro (Ansa)
Il giudice De Moraes revoca i domiciliari all’ex leader: «Pericolo di fuga durante la veglia di preghiera organizzata dal figlio». Atteso il ricorso sul tentato golpe.
Bruxelles ha stanziato 11 miliardi ai Paesi sub-sahariani: fondi finiti a chi non aveva bisogno. Corte dei Conti: «Zero controlli».
Emmanuel Macron (Ansa)
Per la prima volta nella storia, quasi l’intera Assemblea francese ha bocciato la legge finanziaria. C’è la concreta possibilità di arrivare a una sorta di proroga che costerebbe 11 miliardi. Nelle stesse ore Moody’s migliorava il giudizio sul debito italiano.
C’era una volta l’Italia pecora nera dell’Europa. Era il tempo in cui Parigi e Berlino si ergevano a garanti della stabilità economica europea, arrivando al punto di condizionare la vita di un governo e «consigliare» un cambio della guardia a Palazzo Chigi (come fu la staffetta tra Berlusconi e Monti con lo spread ai massimi). Sembra preistoria se si guarda alla situazione attuale con la premier Giorgia Meloni che riceve l’endorsement di organi di stampa, come l’Economist, anni luce distante ideologicamente dal centro destra e mai tenero con l’Italia e, più recente, la promozione delle agenzie di rating.
Greta Thunberg (Ansa)
Greta Thunberg prosegue il suo tour da attivista, tingendo di verde il Canal Grande per denunciare un presunto «ecocidio», consapevole che nessun magistrato si muoverà per lei. Luca Zaia tuona: «Sono gesti che rovinano Venezia, necessari interventi».
Se c’è di mezzo Greta Thunberg e il vandalismo viene fatto passare come «grido di dolore» per il pianeta Terra «distrutto dall’uomo», i magistrati tacciono. Forse le toghe condividono lo scempio operato ancora una volta nelle nostre città tingendo di rosso o di verde la Laguna di Venezia, fiumi, laghetti, torrenti.





