2018-09-07
L’esercito degli immigrati fantasma. Dal 2017 a oggi ne sono spariti 41.000
Non ci sono soltanto i 50 che sono scappati dal centro di accoglienza di Rocca di Papa. Sono 4.858 gli stranieri che hanno fatto richiesta d'asilo ma risultano irreperibili. A cui si aggiungono oltre 36.000 espulsi rimasti qui. brucia il desiderio di andare dove vanno i loro sogni». Ah, che meraviglia. Il nostro cuore si scioglie in palpiti di commozione di fronte a questi stranieri sognatori che non possono resistere al richiamo della libertà. «Non sono venuti per restare in Italia, lo sappiamo bene», prosegue Bassetti. «Desiderano raggiungere i loro parenti, mete diverse, oppure seguire altri sogni». Già, e chi siamo noi per impedire a queste anime alate di spiccare il volo? Mica si possono sequestrare come ha fatto quel cattivone di Matteo Salvini. No, bisogna lasciarli liberi di seguire il proprio istinto. Certo, Bassetti è amareggiato. «La loro scelta di allontanarsi la ritengo un'imprudenza», confessa. «Ma devo anche capire che se lo hanno fatto avevano dei motivi, non è certo perché li abbiamo angariati o trattati male». Beh, ci mancherebbe altro. Come spiega il cardinale, «erano denutriti e hanno dato loro da mangiare, sfiniti e hanno trovato un letto, i volontari li hanno rivestiti, i medici li hanno visitati e curati». Ottimo, e i migranti, per tutto ringraziamento, sono scomparsi. «Appena sono stati un pochino meglio, si sono riaccesi in loro quei desideri che li avevano spinti a fuggire dalla loro terra». In pratica, hanno fatto un pit stop in Italia. Si sono fermati, rifocillati e poi tanti saluti. Quando ha saputo della sparizione, Bassetti ha subito cercato conforto nella preghiera. Poi ha cominciato a interrogarsi sulle ragioni della fuga e ne ha dedotto che il problema è uno solo: serve più accoglienza. «Dovremmo essere in grado di accoglierli subito nelle case, presse famiglie, in strutture diocesane adatte». Ma come, prima dite che non vogliono stare in Italia e poi suggerite di ospitarli meglio? Un po' curioso... Comunque sia, al netto della clamorosa figuraccia della Cei (che, purtroppo, è ricaduta sull'intero Paese), la questione dei migranti della Diciotti non si riduce ai sogni di qualche romantico. I pericoli sono altri, e persino Bassetti se ne rende conto: «Temo per la loro sorte», spiega. «Ci sono tante espressioni di malavita nella nostra società, pronte a sedurli come specchietti per le allodole. E anche questo mi fa paura. Ma rispetto la loro scelta anche se la ritengo in parte assurda». Beh, forse il monsignore qualche preoccupazione se la potrebbe far venire anche riguardo agli italiani. Il rischio, qui, non è solo che i poveri migranti si facciano «sedurre» come Pinocchio dal Lucignolo di turno. Se finiranno in qualche giro criminale, a rimetterci saremo tutti noi. I rappresentanti della Cei e della Caritas che si affannano a giustificare la fuga dei presunti profughi, infatti, dimenticano un piccolo particolare. Costoro non hanno presentato richiesta di asilo. Sono, di fatto, irregolari, entrati clandestinamente e ancor più clandestinamente spariti. Non possono lavorare, né comprare o affittare una casa. Bene che vada, potrebbero tentare di entrare - sempre irregolarmente - in un altro Stato europeo, che potrebbe poi respingerli e rimandarli da dove sono partiti. Ma, appunto, l'ipotesi che costoro diventino carne fresca per le associazioni criminali non è affatto peregrina. Purtroppo, i fuggiaschi della Diciotti non sono affatto i soli ad affrontare questo destino. L'esercito degli stranieri fantasma conta su un grande numero di uomini e donne. Calcolare quanti siano con assoluta precisione è molto difficile, ma alcuni dati attendibili esistono. Partiamo dai richiedenti asilo. Secondo il Viminale, al 31 agosto 2018, ci sono ben 4.858 irreperibili. Cioè persone che sono entrate nel sistema di accoglienza, hanno presentato la domanda per ottenere lo status di profughi o qualche forma di protezione alle apposite commissioni territoriali. In seguito, però, si sono date alla macchia. Poi, ci sono gli irregolari, quelli che non hanno alcun diritto di stare qui e dovrebbero rientrare nei loro Paesi d'origine. Uno dei maggiori problemi - è noto - riguarda proprio i rimpatri. Stando ai dati forniti dalla polizia di Stato, nel 2017 sono stati emessi 45.068 provvedimenti di espulsione, di cui 25.110 non eseguiti. Quindi parliamo di gente che, pur non potendo, è rimasta qui. Dal primo gennaio al 31 agosto del 2018, invece, gli stranieri che avrebbero dovuto andarsene ma non sono stati effettivamente espulsi ammontano a 11.357. Facendo un conto spannometrico, significa che, dall'inizio del 2017 a oggi, almeno 41.325 immigrati hanno fatto perdere le proprie tracce. Si tratta, attenzione, di una stima al ribasso. Questi sono gli unici numeri disponibili, e riguardano soltanto gli ultimi mesi. Infine ci sono i ragazzini. In base alla legge italiana, i minori non accompagnati che arrivano sul nostro territorio hanno diritto all'accoglienza immediata. Nel 2017 ne sono sbarcati 15.770. Non sono soltanto bambini, anzi nella gran parte dei casi sono giovani uomini e donne, che si avvicinano alla maggiore età (o addirittura hanno già compiuto 18 anni me ne dichiarano meno). Di questi, secondo un dato fornito lo scorso giugno da Save the Children, ben 2.440 hanno lasciato il sistema di accoglienza e si sono dileguati (secondo altri dati, per esempio quelli forniti dall'Unhcr, i minori spariti sarebbero molti di più, oltre il doppio). Come avrete capito, la situazione è davvero complessa, frutto della pessima gestione portata avanti fino a poco tempo fa. Ci sono gli stranieri che sbarcano, vengono registrati negli hotspot e poi non fanno nemmeno richiesta di asilo (come quelli scesi dalla Diciotti e fuggiti). Ci sono quelli che fanno richiesta di asilo e poi scompaiono. Ci sono, ancora, quelli che la richiesta d'asilo se la vedono respingere o vengono espulsi per altri motivi ma restano comunque qui. Decine di migliaia di persone di cui si sono perse le tracce, e che scovare è molto difficile, se non impossibile: un esercito di fantasmi.