Incolpano i portuali per il boom di casi. La folla alla Barcolana era immune al virus?

A Trieste, 20 giorni fa, c'erano velisti a migliaia e calca agli stand. Intanto Roberto Dipiazza fa il tampone: «Era a una festa con dei positivi».
«Disastri in Romagna, non c’entra nulla il cambiamento climatico»
Ansa

La ricerca di vari centri specializzati smonta il dogma sulle cause dell’alluvione: le piogge forti sono diminuite e gli allagamenti non sono dovuti a fattori ambientali. Sepolta la retorica di Ursula Von der Leyen, Giorgio Parisi e verdi vari.

Il Nord si ribella all’Unione: «La direttiva sull’aria pulita uccide la nostra economia»
Attilio Fontana (Imagoeconomica)
La Lombardia guida il fronte delle Regioni con Veneto, Piemonte ed Emilia -Romagna. Attilio Fontana: «Per obiettivi così folli dovremmo fermare il 75% delle attività e dei veicoli».
Ritratti | Vittorio Valletta, il professore della Fiat

Il terzo podcast di Ritratti è dedicato a Vittorio Valletta. Diresse la Fiat per vent'anni, dal 1946 al 1966, il periodo della grande espansione, diventando una delle figure chiave del decollo dell’industrializzazione italiana e del miracolo economico. Ma anche il responsabile della decisione di accentrare a Torino e dintorni l’industria automobilistica. Valletta fu rispettato, ubbidito, temuto, odiato. Al vertice di una gerarchia solida e potentissima che controllava l’azienda automobilistica, la sua parola era considerata definitiva su ogni questione aziendale. Verso il «Professore» (chiamato così per la sua antica docenza di contabilità) all'interno si professava un ossequio assoluto. La Fiat di Valletta fu un’azienda fortemente accentrata, che ottenne grandi risultati produttivi, tanto da arrivare a occupare la quinta posizione a livello mondiale quando il Professore lasciò la presidenza, nel 1966, a Gianni Agnelli. Questa è la sua storia. Buon ascolto.

Amor patrio e identità sono i valori anche della vera sinistra
Ansa

Caro direttore, ieri Marcello Veneziani su questo giornale ha proposto una lettura della Repubblica, della sua settantacinquesima Festa, oggi 2 giugno 2023, e della nostra Costituzione, meritevole di grande attenzione politica. In sostanza, Veneziani sostiene una divergenza strutturale ed irriducibile, tra la nostra Costituzione e l’Italia vera, la nostra vera identità nazionale, la vera nazione italiana e il vero popolo italiano. La separazione tra Costituzione e Nazione-Popolo la riconduce all’atto di nascita: «...la Repubblica nacque con un peccato originale, fu concepita dentro il sistema dei partiti».

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