«Filippini imbarcati? Tutto falso». Ma la fonte è il governo

Il nome di Marine Partners è stato riportato in un articolo su presunte pratiche di reclutamento illegale per il quale desideriamo esprimere il nostro sdegno e difendere il nostro buon nome. I manager di Marine Partners operano in collaborazione con società di manning nelle Filippine da 30 anni, con una flotta di oltre 100 navi nella gestione. Il nostro gruppo offre soluzioni di reclutamento qualificate a più di 2.500 membri equipaggio e assistenza per le loro famiglie, con piani di espansione coerenti, operando sempre secondo gli standard più elevati e procedure certificate. Marine Partners, agendo in qualità di principal, non è mai stato coinvolto in alcun reclutamento diretto nelle Filippine, e ha accordi di manning esistenti con agenti di prima classe, regolarmente registrati al governo.

Non possiamo riconoscerci in tali accuse infondate, in particolare riguardo alle richieste non giustificate di ingenti somme di denaro da parte un ex subappaltatore, Eagle Clarc, con il quale abbiamo intrattenuto rapporti commerciali solo per pochi mesi in passato, e sul quale avevamo fatto convergere una porzione molto piccola della nostra attività, prima di trasferirla a Oceanus Maritime Inc. il cui personale era composto da tutti funzionari regolarmente registrati presso il Poea, l'agenzia governativa di controllo.

Abbiamo deciso di chiudere l'accordo di fornitura equipaggio a causa delle pessime prestazioni di Eagle Clarc, dell'organizzazione disordinata, delle priorità operative incerte e della mancanza di valori professionali e morali.

Marine Partners non ha mai avuto alcun accordo di fornitura equipaggio in essere con Tasc, che è la società chiamata in causa nelle filippine dall'Arcilla. Come da documentazione depositata alla Nbi, Tasc è stata soltanto incorporata, non ha reclutato né contratto alcun marittimo per conto di Marine Partners, né per nessun altro principal. Possiamo confermare che l'accusa è falsa e che Tasc non era in possesso di una licenza per il reclutamento di equipaggi del Poea. Dagli atti risulta che la Tasc stava affittando un ufficio a Manila nello stesso edificio dove operava la Oceanus Maritime in virtù di una Sra emessa da Poea su autorizzazione del Labor Office. Da tutte queste accuse illegittime, lo staff coinvolto ha già spiegato la stessa cosa nel loro affidavit nell'Nbi.

Successivamente Arcilla, proprietario di Eagle Clarc, non pago, ha presentato un altro caso di presunta falsificazione di documenti pubblici annoverando i cinque direttori di Tasc, per aver messo in dubbio la autenticità della firma di un direttore, l'italiano Maurizio Caselli, sull'atto costitutivo al Sec. Nonostante quest'ultimo abbia presentato la prova della firma e della lettera di accompagnamento postale, il documento è stato firmato all'estero. Stato dei fatti: gli avvocati difensori hanno già presentato tutte le dichiarazioni sostitutive già lo scorso aprile 2018 e stanno aspettando la risoluzione positiva da parte degli organi del tribunale civile. Eagle Clarc è semplicemente malevolo perché Marine Partners in qualità di principal, e tutelando gli interessi dei suoi clienti armatori, ha trasferito - con regolare autorizzazione governativa - la propria attività ad un altro agente. L'indagine in corso presso l'Nbi è partita in base ad un reclamo basato su fatti non veritieri, e stiamo collaborando con le autorità filippine per accertare i fatti, dopodiché la nostra azienda presenterà una denuncia per diffamazione e minacce.

Marine Partners



Prendiamo atto delle precisazioni, ma la notizia alla quale si fa riferimento non è frutto di una generica rassegna stampa dei media filippini, bensì di un rapporto pubblicato sul sito web ufficiale del governo filippino, la Philippine news agency, che riporta fatti e inchieste ufficiali su indicazione del governo.

L'ufficialità delle news rilanciate dall'agenzia si può facilmente desumere dall'indirizzo web della stessa: www.pna.gov.ph.

Alessia Pedrielli

Stephen Miran: «Il blocco ai migranti ridurrà l’inflazione Usa. Le tariffe non pesano»
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L’uomo di Trump alla Fed: «I dazi abbassano il deficit. Se in futuro dovessero incidere sui prezzi, la variazione sarebbe una tantum».

È l’uomo di Donald Trump alla Fed. Lo scorso agosto, il presidente americano lo ha infatti designato come membro del Board of Governors della banca centrale statunitense in sostituzione della dimissionaria Adriana Kugler: una nomina che è stata confermata dal Senato a settembre. Quello di Stephen Miran è d’altronde un nome noto. Fino all’incarico attuale, era stato presidente del Council of Economic Advisors della Casa Bianca e, in tale veste, era stato uno dei principali architetti della politica dei dazi, promossa da Trump.

Edicola Verità | la rassegna stampa del 10 novembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 10 novembre con Carlo Cambi

Martin Sellner: «Vi spiego la remigrazione e perché attuarla è possibile»
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Parla il saggista austriaco che l’ha teorizzata: «Prima vanno rimpatriati i clandestini, poi chi commette reati. E la cittadinanza va concessa solo a chi si assimila davvero».

Per qualcuno Martin Sellner, saggista e attivista austriaco, è un pericoloso razzista. Per molti altri, invece, è colui che ha individuato una via per la salvezza dell’Europa. Fatto sta che il suo libro (Remigrazione: una proposta, edito in Italia da Passaggio al bosco) è stato discusso un po’ ovunque in Occidente, anche laddove si è fatto di tutto per oscurarlo.

Il super sconto Irpef lo fece Draghi
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Giancarlo Giorgetti difende la manovra: «Aiutiamo il ceto medio ma ci hanno massacrati». E sulle banche: «Tornino ai loro veri scopi». Elly Schlein: «Redistribuire le ricchezze».

«Bisogna capire cosa si intende per ricco. Se è ricco chi guadagna 45.000 euro lordi all’anno, cioè poco più di 2.000 euro netti al mese forse Istat, Banca d’Italia e Upb hanno un concezione della vita un po’…».

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo i rilievi alla manovra economica di Istat, Corte dei Conti e Bankitalia si è sfogato e, con i numeri, ha spiegato la ratio del taglio Irpef previsto nella legge di Bilancio il cui iter entra nel vivo in questa settimana. I conti corrispondono a quelli anticipati dal nostro direttore Maurizio Belpietro che, nell’editoriale di ieri, aveva sottolineato come la segretaria del Pd, Elly Schlein avesse lanciato la sua «lotta di classe» individuando un nuovo nemico in chi guadagna 2.500 euro al mese ovvero «un ricco facoltoso».

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