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Enit, Massimo Ostillio si è mosso per far emergere il malaffare di Promuovi Italia

Il dottor Massimo Ostillio è stato consigliere di amministrazione della società pubblica Promuovi Italia tra il 2012 ed il 2014, contribuendo in modo determinante all'emersione di illeciti penali ed amministrativi di cui hanno avuto responsabilità dipendenti interni e funzionari ministeriali.

Tali illeciti furono prontamente denunciati - dal cda e dal presidente Costanzo Jannotti Pecci - alla Procura della repubblica di Roma ed alla procura regionale della Corte dei conti, che hanno aperto appositi fascicoli e svolto in questi anni apposite attività di indagine. Nei giorni scorsi è stato reso noto un primo rinvio a giudizio dell'ex direttore generale Francesco Montera, imputato di gravi reati di natura informatica ai danni della società.

Anche sulla scorta degli accertamenti avviati dal cda di Promuovi Italia, il Ministero vigilante (Mibact) istituì nel 2014 una Commissione d'inchiesta, che concluse i suoi lavori nell'aprile 2015 accertando numerose criticità nel funzionamento della Direzione generale Turismo ed irregolarità addebitabili a propri funzionari.

Riguardo all'utilizzo di fondi comunitari, né il cda e tanto meno il dottor Ostillio hanno mai avuto responsabilità gestionali nella società, le quali risultavano tutte in capo al direttore generale Montera. Lo stesso direttore, nell'ambito dei suoi poteri e competenze, sottoscriveva ed inviava ai Ministeri competenti le rendicontazioni dei progetti finanziati con risorse europee, senza passare attraverso il Consiglio di Amministrazione ovvero in assenza di alcuna informazione preventiva data agli Organi sociali.

Per questo e per molti altri abusi, l'ex direttore generale ed altri dipendenti di Promuovitalia sono stati licenziati e denunciati alle Autorità competenti, sempre a seguito dei controlli svolti dal cda.

La Curatela fallimentare, che per inciso ha escluso responsabilità del dottor Ostillio nel dissesto della società, ha potuto verificare fenomeni plurimi di dissipazione e sottrazione di risorse aziendali ed ha in corso le opportune iniziative per tutelare gli interessi pubblici.

Dunque, a differenza di quanto vuol far credere l'autore dell'articolo con accostamenti indebiti e ricostruzioni inveritiere, Il dott. Ostillio non è coinvolto affatto nelle vicende raccontate da "La Verità" ed anzi - al contrario - ha operato per far emergere il malaffare e punire i responsabili degli illeciti perpetrati ai danni della società e delle casse pubbliche.

La nostra replica 

Ringrazio l'avvocato per l'attenzione, ma mi preme sottolineare come dal testo, così come dalle intenzioni di chi l'ha redatto, non emerga alcun profilo diffamatorio nei confronti del dottor Jannotti Pecci e del dottor Massimo Ostillo. Appartiene invece alla storia il fatto che Promuovi Italia sia entrata in cortocircuito proprio durante il mandato di Pecci e di Ostillo. Sarà naturalmente la giustizia a fare il suo corso e forse a chiarire che cosa ha scatenato la guerra interna a Promuovi Italia quando Pecci era presidente e Ostillo suo vice nel consiglio di amministrazione. Una guerra, come abbiamo potuto constatare dalla documentazione di cui siamo entrati in possesso, di cui il ministro Dario Franceschini dovette prendere atto, decidendo di mettere in liquidazione la società.

«Ho provato anch’io un “Truman Show”»
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Giovanna Rei è un’attrice che ha conosciuto la grande notorietà, senza inseguirla, spesso quasi per caso, ma non hai mai avuto paura di fare un passo indietro pur di difendere se stessa e la sua vita. È appena apparsa nella serie tv Noi del Rione Sanità di Luca Miniero, trasmessa da Rai 1 con ottimi riscontri di pubblico. Una buona occasione per fare il punto sulla sua carriera.

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Il Gourmet Bus porta in giro le eccellenze della nostra tradizione culinaria. A bordo nella sosta romana il ministro Santanchè: «Noi meglio dei francesi, ma siamo disuniti».

Se pochi giorni fa qualcuno avesse sottovalutato lo storico riconoscimento che l’Unesco ha accordato alla cucina italiana, da quest’anno patrimonio culturale immateriale globale, è il ministro del Turismo Daniela Santanchè, a bordo del Gourmet Bus, a spiegare cosa significhi: «Non è soltanto una questione di immagine, che pur è importante, ma di numeri, perché aiuta e fa crescere il valore delle nostre aziende, dei nostri ristoratori e si traduce in posti di lavoro stabili. Nel settore del turismo abbiamo ancora molti lavoratori stagionali che vorremmo stabilizzati. Grazie a riconoscimenti come questo potranno lavorare di più, anche 12 mesi l’anno». Non solo: secondo le associazioni di settore il titolo riconosciuto dall’Unesco potrà determinare nell’arco di due anni un incremento dei flussi turistici fino all’8%, pari a circa 18 milioni di pernottamenti aggiuntivi.

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Bottiglie di spumante a rischio col regolamento Ue sugli imballaggi
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Per il consorzio del riciclo, le norme in discussione penalizzano i contenitori di vetro scuro e spesso, tipici ad esempio del Prosecco e fondamentali per il metodo classico. Un regalo agli Stati del Nord, senza vino.

Messaggio in bottiglia da Bruxelles: per boicottare il vino ci occupiamo del vetro, così come suggerito dai tedeschi. Cancellare le bottiglie scure in vetro pesante vuol dire impedire che in Europa si producano spumanti, a cominciare dallo Champagne, e olio extravergine di oliva. Vuol dire sottrarre all’Ue un ammontare di esportazioni che vale circa 11 miliardi (8 dagli spumanti, 3 dall’extravergine). Tutto perché nella nuova direttiva sugli imballaggi, figlia del Green deal (che è durissimo a morire), c’è scritto: «Entro il 2030 un imballaggio o una bottiglia costituiti per più del 30% del proprio peso da materiale non riciclabile non può più essere messo in commercio». È il seguito del regolamento sugli imballaggi che si pensava fosse stato accantonato: prevede che il vuoto a perdere sia riciclato al 90%, però si continua a discutere se debba invece essere del tutto abolito (si fa fatica a pensare che uno vada - tanto per restare nel vino - a Beaune a farsi rabboccare La Tâche o da Antinori a chiedere di fare il pieno di Solaia), e ancora se debbano andare fuori commercio le bottiglie che pesano più di 700 grammi.

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«Porterò in Senato il caso di Andrea, ferito dai rapinatori e mai risarcito»
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Maurizio Gasparri: «Sono gravemente indignato. Lui e i suoi genitori meritano la tutela negata dalle lungaggini della burocrazia».

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