2022-05-18
Calcio, il Monza spera nella serie A ma il bilancio ha 31 milioni di rosso

Nel 2021 il Monza ha chiuso il bilancio con 31 milioni di passivo
Il sogno della serie A è ancora vivo, ma per adesso il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani deve fare i conti con il bilancio in rosso del 2021 che segue quelli negativi degli anni passati.
Copre Fininvest, certo, intanto però, nelle scorse settimane, l’assemblea degli azionisti - come ricostruito da Radiocor - ha preso atto di un esercizio 2021 che ha registrato un passivo di 31,2 milioni. Come negli anni scorsi il rosso verrà ripianato integralmente mediante «parziale utilizzo per pari importo della voce versamenti in conto capitale presente nel patrimonio netto», in pratica con i capitali che Fininvest aveva messo preventivamente a disposizione del club.
Va ricordato che il 2021 è stato un altro annus horribilis per tutto il calcio europeo dal punto di vista dei conti e anche in Italia, dalle big alla serie cadetta, le perdite accumulate sono rilevanti. La holding della famiglia Berlusconi aveva comprato il Monza nell’autunno 2018 sborsando 2,9 milioni di euro e - grazie a importanti investimenti sulle varie campagne acquisti (compresa l'ultima), sul centro sportivo di Monzello e sul nuovo stadio - ha rilanciato il club portandolo prima in Serie B e, ormai da due anni, in lotta serrata per la promozione in Serie A.
Del resto, il sogno è «un derby Milan-Monza», come ha sempre detto l’amministratore delegato Adriano Galliani, per 30 anni dirigente del club rossonero. Il rovescio della medaglia della veloce crescita del club è il conto economico, aggravato - come per tutte le squadre di calcio - dal Covid, che ha penalizzato sia il 2021 (-31,2 milioni) sia il 2020, in cui la perdita è stata di 26,7 milioni. Contando l’investimento iniziale (2,9 milioni), il passivo del 2018 (1,68 milioni) e quello del 2019 (9,25 milioni), Fininvest ha così speso complessivamente 71,7 milioni per il Monza.
Intanto incombe il campo. Stasera il club controllato da Fininvest giocherà in un derby tutto lombardo con il Brescia la semifinale di andata dei playoff di Serie B con in palio la promozione.
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Il nuovo carro armato Iveco-Oto Melara Ariete «C2» (Esercito Italiano)
Nel complesso militare della Cecchignola, alla presenza dei vertici dell’Esercito e del consorzio Iveco-Oto Melara (CIO), si è tenuta la cerimonia di consegna del primo carro armato Ariete ammodernato alla versione «C2».
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Il sistema è il primo di 90 veicoli che riceveranno un aggiornamento tecnologico per rispondere alle esigenze operative della Forza armata. Il programma, che prevede anche l’acquisizione di un supporto logistico decennale per tutti i mezzi, è parte del percorso di rinnovamento delle linee dei mezzi pesanti iniziato dall’Esercito Italiano negli ultimi anni.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, ha affermato: «La cerimonia di oggi rappresenta una tappa cruciale di un'evoluzione continua e significativa: la consegna del carro armato Ariete «C2», simbolo di innovazione e collaborazione tra Esercito e industria Difesa. Non è solo un traguardo tecnico, ma rappresenta la conferma di un impegno condiviso per crescere e affrontare insieme le complesse sfide del futuro. Stiamo vivendo una fase di massima sinergia ed efficace confronto. La chiave di questo rapporto è la verità e la trasparenza: solo attraverso un’interazione aperta, consapevole e responsabile si possono affrontare le difficoltà e trovare soluzioni rapide ed efficaci. La deterrenza è presupposto di sicurezza e le Forze Armate sono un baluardo insostituibile per proteggere la nostra libertà e i nostri valori. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo progetto di potenziamento delle capacità corazzate dell’Esercito, nell’ottica di renderlo uno strumento sempre più credibile e pronto al servizio della Nazione. Continuiamo a lavorare fianco a fianco, perché il nostro successo è il risultato di un impegno collettivo».
Il Presidente del CIO, l'ingegnere Claudio Catalano, ha aggiunto: «Il programma di ammodernamento dell’Ariete ha consentito di ricostituire una competenza strategica per l’industria italiana della Difesa nel settore dei veicoli cingolati. Gli investimenti avviati negli anni scorsi e tuttora in corso stanno portando a un costante aumento della capacità industriale legata al programma Ariete consentendo, al tempo stesso, non solo un salto tecnologico necessario, ma anche un significativo allungamento della vita operativa della piattaforma».
L’ammodernamento dell’Ariete prevede diversi miglioramenti riguardo la mobilità, la letalità e i sistemi di Comando e Controllo.
Per quanto riguarda la parte veicolare, si è intervenuti aumentando la cilindrata del motore, adottando un sistema di iniezione common rail a controllo elettronico e aggiornando il sistema di sovralimentazione.
La potenza del motore è aumentata del 20%, raggiungendo i 1500 Hp e l’aumento significativo di coppia ai bassi regimi ha consentito di ottenere prestazioni del veicolo ai vertici della categoria nelle manovre tipiche di pivot, spunto e ripartenza.
L’aumento di peso del veicolo e di potenza e coppia del motore hanno richiesto un importante intervento anche sul cambio di velocità e sulle riduzioni finali.
Il sistema frenante è stato sostituito con uno più evoluto ed efficace che ha risolto anche le obsolescenze legate a una catena di fornitura proveniente dall’estero.
Anche i cingoli dell’Ariete «C1» sono stati sostituiti con un modello sviluppato appositamente per garantire maggiore mobilità grazie ad una impronta al suolo maggiorata e ad una significativa riduzione delle vibrazioni sull’equipaggio rispetto ad altre piattaforme sul mercato.
Maggiore interoperabilità, precisione e sicurezza sono invece garantite dalla nuova torre. La torre oggi integra sistemi allo stato dell’arte che la configurano a livello equivalente ai carri di ultima generazione.
Gli asservimenti idraulici sono stati sostituiti da sistemi di azionamento elettrici, più affidabili e performanti, il sistema di tiro è stato completamente sostituito con il sistema di tiro digitale, capitalizzando l’esperienza accumulata con la Centauro II, che integra optroniche digitali stabilizzate dotate di telecamere TV e IR di ultima generazione.
L’interoperabilità del carro Ariete «C2» è stata assicurata attraverso l’introduzione del nuovo sistema di Comando, Controllo C2D N EVO e dei vettori di comunicazione SDR (Software Defined Radio) quadri-canale e satellitare che si interfacciano con i moderni sistemi interfonici digitali.
Le postazioni del Capo Carro e del Cannoniere sono state ridisegnate per garantire la massima ergonomia di utilizzo e sono basate su interfacce uomo-macchina dotate di schermi multifunzionali.
La postazione pilota è stata profondamente aggiornata grazie all’introduzione di un nuovo cruscotto digitale che integra anche l’interfaccia di navigazione, interconnessa al sistema di Comando e Controllo.
Nell’Ariete «C2», la sicurezza dell’equipaggio è affidata a un nuovo sistema antincendio e anti-esplosione.
Il programma di ammodernamento dell’Ariete ha consentito all’industria italiana della difesa di ricostituire una competenza strategica nel settore dei veicoli cingolati e consentirà all’Esercito di disporre della capacità corazzata prevista e di garantire l’adeguata continuità tra i sistemi attualmente in servizio e quelli che saranno oggetto di specifiche acquisizioni in futuro.
Gli investimenti industriali avviati in passato e tuttora in corso stanno portando ad un costante aumento della capacità industriale legata al programma Ariete, che sarà fondamentale per l’Italia per possedere il necessario livello di deterrenza previsto dal nostro Paese e dai nostri alleati nei prossimi 3-5 anni.Continua a leggereRiduci
(iStock)
Per scongiurare una malattia ereditaria, una tecnica di fecondazione in vitro ha usato il materiale genetico di una donatrice, oltre a quelli della mamma e del papà. Il procedimento, però, ha comportato la formazione e poi lo scarto di un embrione sano.