2024-02-22
Azzone presidente delle fondazioni. Guzzetti blinda l’Acri: nuovo asse col Mef
Giovanni Azzone e Giuseppe Guzzetti (Imagoeconomica)
La missione è riuscire a garantire l’indipendenza dalla politica. Anche grazie al rinnovato rapporto di fiducia con il Tesoro. Giovanni Azzone è il nuovo presidente dell’Acri, l’associazione che rappresenta le fondazioni, di cui era già vicepresidente oltreché numero uno della Cariplo. L’elezione è arrivata per acclamazione dall’assemblea dei soci di ieri, senza sorprese. Perché a dare la «benedizione» erano già state le consulte regionali e soprattutto perché il nome di Azzone era stato già blindato dall’ex patron degli enti di origine bancaria, ovvero Giuseppe Guzzetti, che ha anche stoppato la corsa di Fabrizio Palenzona. Il neopresidente ieri lo ha citato davanti agli istituti associati rivolgendo «un pensiero di riconoscenza e di stima» a chi lo ha preceduto negli ultimi vent’anni, ovvero Guzzetti ma anche Francesco Profumo di cui completerà il mandato del triennio 2022-2024. «Le fondazioni di origine bancaria hanno una grande responsabilità nei confronti delle comunità dei loro territori e dell’intero Paese, e, per continuare ad adempiere alla loro missione, è necessario che lo facciano in maniera sempre più coordinata e condivisa», ha sottolineato Azzone. Il suo mandato durerà dodici mesi in vista della scadenza degli organi dell’associazione nel 2025. Profumo era infatti stato rieletto nel maggio di 2022 ed è dunque rimasto al vertice dell’associazione per soli due anni ma si è dimesso dopo aver annunciato l’uscita dalla Compagnia di San Paolo. In base allo statuto dell’Acri solo il numero uno di una fondazione può ricoprire la presidenza. E così è stata anticipata a ieri la data delle elezioni che normalmente si tengono a inizio maggio. Al momento è difficile immaginare che tra un anno si riaprano di nuovo i giochi per la presidenza. Più probabile che nei prossimi mesi Azzone ponga le basi per la riconferma di tre anni. Il «grande vecchio» Guzzetti gli avrebbe infatti affidato una missione fondamentale: mantenere l’indipendenza delle fondazioni. Gli enti «devono poter disporre la piena autonomia per svolgere il loro lavoro perché c’è sempre il rischio che i partiti possano metterci le mani e che le loro attività siano condizionate da coloro che detengono il potere», ha ribadito anche di recente l’avvocato comasco. Guzzetti ha più volte lanciato l’appello a «non toccare la riforma Ciampi» che, con il protocollo firmato tra Mef e Acri dell’aprile 2015, fissava gli indirizzi basilari sui temi della governance, della gestione del patrimonio e dell’attività istituzionale delle fondazioni. La vigilanza su queste ultime al ministero dell’Economia è coordinata da Marcello Sala, ovvero il direttore generale del dipartimento Economia e Finanze sotto il quale ricadono anche le partecipazioni pubbliche. Sala, ex vicepresidente di Intesa Sanpaolo, è un veterano della finanza italiana e gode della stima di Guzzetti. Da oggi il dg del Mef avrà come suo interlocutore all’Acri il neopresidente Azzone, garante di quell’autonomia invocata a più riprese dall’ex patron degli enti. E non a caso. Perché, se si prende la relazione finale della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario istituita nel 2019 vi si legge questo passaggio: «La Commissione ha avviato un’attività di studio sull’assetto organizzativo e gestionale delle fondazioni bancarie, anche al fine di formulare le proposte di carattere legislativo più idonee a garantire la tutela del risparmio». Lo scioglimento anticipato della legislatura, viene aggiunto, «ha purtroppo impedito alla Commissione di proseguire con il ciclo delle audizioni già programmate». In materia, prosegue poi la relazione, «meritevole di attenzione appare la possibilità di rafforzare, anche attraverso appositi interventi legislativi, la trasparenza informativa delle fondazioni». A febbraio dell’anno scorso è stato incardinato al Senato l’iter della proposta istitutiva di un nuovo organismo bicamerale, presentata dal senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, che continui il lavoro del precedente presieduta dall’allora deputata grillina Carla Ruocco (ma tra i due vice c’era anche il meloniano Felice Maurizio D’Ettore). Tra le competenze della nuova commissione, nella proposta, c’è anche quella di «analizzare la normativa vigente in materia di fondazioni bancarie con particolare riferimento alle dinamiche di corporate governance e alla correttezza comportamentale delle stesse». Insomma, rimettere mano sulla legislazione sugli enti bancari magari con l’obiettivo di dirottare maggiori erogazioni a Sud. Non sarà facile, considerando le due sentenze della Corte Costituzionale, la 300 e 301 del 2003, che definendole «soggetti organizzatori delle libertà sociali», ribadirono la natura delle fondazioni quali enti privati collocati a pieno titolo nel Terzo settore, con piena autonomia statutaria e gestionale.Ieri era comunque cruciale mettere in sicurezza l’Acri con un presidente nominato con il più ampio consenso possibile. Azzone dovrà seguire anche una partita assai calda, quello sul rinnovo dei vertici di Cassa depositi e prestiti oggi presieduta da Giovanni Gorno Tempini e guidata da Dario Scannapieco: in base allo statuto di Cdp, infatti, l’ad è prerogativa del Tesoro che detiene circa l’82,8%, mentre il presidente spetta alle fondazioni bancarie, che complessivamente hanno quasi il 16%.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.