Il Vaticano concede il nihil obstat, nulla osta, a quanto accade intorno al fenomeno delle presunte apparizioni mariane di Medjugorje, e si tratta di una svolta storica. Come preannunciato sulla Verità, papa Francesco ha approvato la nota del dicastero della Dottrina della fede con cui appunto si riconosce che i fedeli «possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico». La nota intitolata «La Regina della pace» è stata diffusa ieri e presentata con una conferenza stampa in Vaticano a cui hanno preso parte il cardinale Víctor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, monsignor Armando Matteo, segretario per la Sezione dottrinale del medesimo Dicastero, e Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.
Come previsto dalle Nuove norme sui presunti fenomeni soprannaturali, che risalgono al maggio scorso, non si entra nel merito sull’autenticità soprannaturale delle apparizioni mariane che sei veggenti dicono di avere dal 1981, ma il riconoscimento dato è il massimo possibile. Molti si soffermano su questo mancato giudizio sulla soprannaturalità delle apparizioni, ma conoscendo appunto le norme del maggio scorso non è questa la notizia. Il vero punto è che a Medjugorje è stato dato il massimo riconoscimento.
Lo dimostra anche l’attenzione riservata dalla nota dell’ex Sant’Uffizio ai cosiddetti «messaggi», parole che i veggenti dicono di ricevere dalla Madonna e che vengono variamente diffusi. Rimanendo strettamente fermi a quelli pubblicati nella Raccolta completa dei messaggi della Madonna di Medjugorje aggiornati fino a gennaio 2024, si dice che «nell’insieme dei messaggi legati a questa esperienza spirituale troviamo tanti elementi positivi che aiutano a cogliere la chiamata del Vangelo». I messaggi da oggi in poi verranno vagliati dal Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, monsignor Aldo Cavalli, che «dovrà autorizzarne l’eventuale pubblicazione, alla luce dei chiarimenti sopra offerti». Da nessuna parte nel documento si fa, invece, menzione a quelli che vengono chiamati come i «dieci segreti di Medjugorje».
A proposito dei veggenti, il cardinale Fernandez, rispondendo a una domanda di un giornalista, ha detto che «il rapporto con i veggenti non è proibito, ma nemmeno consigliabile. Perché gli stessi messaggi ci chiedono di non valutare troppo questi messaggi ma pregare, leggere il Vangelo e adorare Cristo nell’eucaristia. La vera devozione non è andare lì a vedere i veggenti, ma pregare Maria».
Il punto su cui si sostanzia il nulla osta vaticano ha una ratio ben precisa. Viene ricordato dal cardinale Fernandez con una citazione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, che risale al libro-intervista di Vittorio Messori «Rapporto sulla fede» del 1985. Si tratta di separare l’aspetto della vera o presunta apparizione soprannaturale dai frutti spirituali. E sono i frutti dell’esperienza «intorno a» Medjugorje ad aver condotto papa Francesco a concedere il massimo del riconoscimento possibile: conversioni vocazioni, e persino guarigioni. «Per tante persone la vita è cambiata dopo aver accolto la spiritualità medjugoriana nella vita quotidiana (messaggi, preghiera, digiuno, adorazione, Santa Messa, confessione…) e come conseguenza hanno preso una decisione a favore della chiamata sacerdotale o religiosa»; e si aggiunge che «nel contesto di Medjugorje si riportano pure numerosissime guarigioni». Si sottolinea inoltre il fatto che sono sorte molte opere di carità legate a questa esperienza. E questa carità che ci permette di portare la pace nel mondo, si legge tra l’altro nel documento, «implica pure l’amore per quelli che non sono cattolici». Sottolineando in modo significativo «che non si tratta di proporre un sincretismo né di dire che “tutte le religioni sono uguali davanti a Dio”. Ciononostante, tutte le persone sono amate».
Sono note le difficoltà e le reticenze davanti al fenomeno Medjugorje, provenienti sia dal mondo progressista che da quello tradizionalista della galassia cattolica, e perciò proprio papa Ratzinger volle nel 2010 istituire la commissione internazionale guidata dal cardinale Camillo Ruini: commissione che arrivò a riconoscere le prime sette apparizioni, quelle dal 24 giugno al 3 luglio 1981, come «non riducibili a sole dinamiche umane, ma aventi un’origine soprannaturale». Ma sulle altre, cioè la stragrande maggioranza, sospese il giudizio, confermando una certa reticenza. Papa Francesco ritiene molto buono quel lavoro, lo ha ricordato Fernandez ieri, ma ha voluto comunque andare oltre e benedire con il nulla osta l’esperienza spirituale di Medjugorje. Ci sono anche i numeri a testimoniarlo. Circa 3 milioni di pellegrini all’anno, oltre 47 milioni di comunioni distribuite dal gennaio 1985 a giugno 2024. È il «confessionale del mondo», aveva detto di Medjugorje il defunto cardinale tedesco Joachim Meisner, e nel deserto spirituale di oggi è un segno dell’altro mondo.


