L’accusa del Centro donne nella Regione che ha il minor numero di medici obiettori: «Gestanti costrette ad ascoltare il battito del feto, vengono offerti soldi e beni». L’Usl smentisce: «Nessun volontario in ospedale».
Lo scandalo denunciato da «Fuori dal coro»: nel capoluogo campano, le piccole, affette da gravi malattie congenite, dovrebbero aspettare da uno a tre anni per terapie urgenti. E per andare nei centri privati, i genitori hanno già dovuto spendere 50.000 euro.
Grazie al payback, gli sforamenti dei bilanci degli enti meno virtuosi sono stati coperti dalle ditte sanitarie. E i privati ora sono costretti a bloccare le assunzioni.
Da Cassese a Zangrillo, fino a Parisi, si ingrossa il coro di chi lega i disservizi alle tasse non pagate. Eppure lo Stato non è una famiglia e la lotta ai furbi non finanzia la spesa.