Ma mentre Virzì bercia i suoi insulti, mentre Roberto Saviano invita a censurare Salvini e Oliviero Toscani fa sé stesso (cioè ripete idiozie), ecco spuntare un signore piuttosto famoso che però riesce a mantenere un'indipendenza di pensiero. L'uomo in questione fa l'attore, ha 38 anni e si chiama Riccardo Scamarcio.
Intervistato dalla trasmissione di Radio 1 Un giorno da pecora, ha pronunciato parole molto semplice e chiare, tuttavia stupefacenti. Sentite qua: «Non sono assolutamente d'accordo con chi semplifica dicendo che questo sia un governo razzista», ha detto. «A tutti i pensatori di sinistra che si fanno abbindolare dalla stampa mainstream dico che all'interno di questo governo ci sono persone che hanno sempre votato a sinistra, che sono degli intellettuali, e che si sono candidati con Lega e M5s». Da restare stecchiti. Un attore italiano che non attacca a testa bassa Salvini? Un Vip che non si riempie la bocca di frasi fatte su razzismo, fascismo e umanitarismo? Non ci si crede. Tra l'altro, Scamarcio ha dimostrato di essere informatissimo.
Gli hanno chiesto: «È stato giusto non accogliere l'Aquarius?». E lui ha risposto, puntuale: «Non è che non l'abbiamo accolta, sono stati protetti e garantiti. Abbiamo sollevato un problema anche verso altri stati europei». Poi ha aggiunto: «Chiusura dei porti è una semplificazione, non diciamo cose che non sono corrette. C'è stata una presa di posizione dell'Italia che ha prodotto due incontri bilaterali con Francia e Germania. Non sono d'accordo sul fatto che Malta, primo porto che avrebbe dovuto accogliere quella nave, poi non l'abbia accolta». A parere di Scamarcio, quello in carica «è un governo che ingloba anche una larga parte di pensiero nazionalista nel senso più nobile nel termine». Lui non ha paura di esprimergli pubblico sostegno, spiega con serenità di aver votato una delle due forze politiche che compongono l'esecutivo. Non contento, si esprime pure sulla flat tax, ammettendo di preferirla al redditto di cittadinanza.
Potrebbe dire qualcuno: ecco il solito famoso che si butta a pesce sul carro del vincitore sperando di trarne profitto. Claudio Amendola, storicamente schierato a sinistra, poco tempo fa ha lasciato il pelo a Salvini. Persino Claudia Gerini, ieri, sempre a Un giorno da pecora ha dichiarato che il famigerato censimento salviniano «non mi sembra una mossa razzista ma ottima. Perché mai dobbiamo essere censiti noi e i rom no?».
Il caso di Scamarcio, però, è un po' diverso. Tanto per cominciare, egli ha tutto da perdere dichiarando in modo così netto il proprio sostegno al governo. Lavora in un circolo ristretto in cui il progressismo di facciata è sostanzialmente obbligatorio. Bisogna perorare la causa dei rifugiati, come ha fatto ad esempio Alessandro Gassmann. Bisogna firmare appelli per l'apertura dei porti, come hanno fatto di recente i finalisti del premio Strega, ignorando che i nostri porti non sono chiusi. Si deve uscire tra la folla avvolti nel buonismo come in un tabarro. Chi non lo fa viene di solito emarginato e danneggiato.
Inoltre, Scamarcio non si è convertito sulla via di Pontida o cose simili. È parecchio tempo che professa idee eterodosse, per esempio sull'Europa. «La verità è che non c'è una vera politica europea. C'è solo l'unione monetaria e finanziaria europea», ha dichiarato a Otto e mezzo già nel 2017.
Qualche mese fa, parlando con Massimo Gramellini su Rai 3, ha sfoderato affermazioni di un coraggio ammirevole. «C'è una parte sempre più larga del Paese che è consapevole che le politiche degli ultimi vent'anni, cioè i tagli alla spesa pubblica, l'austerità i diktat europei, hanno prodotto distruzione sociale», ha detto. Quindi ha precisato: «Abbiamo capito che cedendo pezzi di sovranità dello Stato italiano in un luogo che è la Commissione europea, che di fatto legifera, che però non è direttamente votata da nessuno, siamo in un sistema antidemocratico: dobbiamo cambiare le regole e per farlo dobbiamo prima riappropriarci della nostra sovranità».
Insomma, si intuisce che il suo pensiero è frutto di riflessione profonda, scaturisce da un percorso lungo e non certo semplice. Soprattutto, si capisce che il suo è un pensiero libero. E di questi tempi è cosa rara e preziosa.


