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«L’Italia chiamò»: 77 anni fa l’inno di Mameli diventava ufficiale (provvisoriamente)
Inno di Mameli. Edizione degli anni della Grande Guerra (Wikicommons)

Tra i brani più noti del Risorgimento, il «Canto degli italiani» ha dovuto aspettare il 1946 per diventare inno ufficiale. E addirittura il 2017 per l’approvazione definitiva.

Edoardo Sylos Labini: «Senza identità non c’è confronto»
Edoardo Sylos Labini (Imagoeconomica)
Il regista e scrittore: «Per la sinistra la parola patria era una parolaccia: l’orgoglio di pronunciarla è un segno della sua sconfitta. Con il mio festival valorizzo chi non si accoda al mainstream come Giancarlo Giannini».
Le donne e la patria: quando il femminismo italiano era nazionalista
Ansa

Dal Risorgimento al fascismo, le attiviste per l’emancipazione della donna hanno sposato la causa patriottica. È solo dopo il 1945 che il movimento assume una dimensione anti identitaria.

Pier Francesco Bernacchi: «Collodi era un patriota convinto ma il suo Pinocchio si rivolge a tutti»
Andrea Balestri in Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini (1972). Nel riquadro, Pier Francesco Bernacchi (Getty Images)
Parla il presidente della fondazione dedicata allo scrittore: «Era un mazziniano, ha fatto due guerre di indipendenza. Le bugie del burattino? Solo quattro: noi siamo peggio di lui. Per non parlare dei politici».
Il 4 novembre: una ricorrenza nazionale vissuta dall’Italia solo a metà
Il generale Armando Diaz e il Re Vittorio Emanuele III decorano al valore gli eroi del Piave (Getty Images)

La vittoria nella Grande guerra viene oggi celebrata con una festa «mobile» e con timidezza politica, a causa di anni di retorica anti nazionale. È il momento di cambiare le cose.

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