Il taglio dei tassi Bce dello 0,25% rappresenta una buona notizia per le famiglie che hanno un mutuo o stanno pensando di accenderlo. Secondo le rilevazioni della Fabi, il più importante sindacato italiano del settore bancario, il costo dei finanziamenti immobiliari potrebbe scendere sotto la soglia del 3%.
L’analista dei mutui: il miglior variabile costa un punto in più e la forchetta è destinata ad ampliarsi.
La Banca Centrale Europea ha confermato l’aumento del +0,5% dei tassi di interesse e questo potrebbe avere un impatto sui mutui a tasso variabile. Sommando tutti gli aumenti da gennaio 2022 il mutuatario si troverebbe a pagare una mensilità più pesante di oltre 195 euro rispetto a quella iniziale.
La decisione della Bce di aumentare dopo 11 anni il costo del denaro ha imposto un inevitabile rialzo dei valori dei mutui. Secondo l’indagine che Facile.it ha realizzato per la Verità, per chi cerca un prodotto a lunga scadenza, 25 anni, il tasso variabile è di gran lunga più conveniente oggi rispetto a un prodotto a rata fissa.