<p>Contattato poi da <em>Repubblica</em>, <strong>De Siervo</strong> ha confermato l'originalità dell'audio e ha preannunciato querele dicendo: «Nell'audio si sente solo una frazione del ragionamento. Che era molto più ampio. Stavamo parlando di produzione televisiva. E si partiva dal presupposto che noi non siamo giornalisti che dobbiamo scovare le notizie, noi produciamo uno spettacolo e lo valorizziamo. A controllare la regolarità dello svolgimento della gara e documentare a fini legali e sportivi ciò che capita dentro lo stadio ci pensano già gli organi preposti: la polizia, gli ispettori di Lega e Federazione e, non ultimi, gli arbitri. Noi stavamo ragionando di come le riprese tv possono raccontare al meglio la bellezza del calcio. lo facciamo continuamente. E la linea è evitare di indugiare sui brutti episodi che ogni domenica capitano». </p><p>Lo stesso <strong>De Siervo</strong> non più tardi di qualche mese all'Ey Digital summit di Capri aveva parlato così di razzismo: «Non comunichiamo solo un evento sportivo, ma un insieme di valori. Negli stadi ci sono i razzisti e noi, che su questo abbiamo tolleranza zero, li andremo a prendere uno per uno».</p>
Continua a leggere
Riduci